31/05/09

Le due frasi critiche

"Non regge" e "Vedrai che ci divertiremo un sacco".
La prima è la frase che mi ha detto la mia terza lettrice assoluta, quando ero ancora in quinto liceo, dopo aver letto la versione 1.0 di "Ballerina Scalza" (quella che è stata pubblicata è all'incirca la 3.1).
La seconda frase è proprio l'incipit della versione 1.0 e simboleggia, per me, la frase ingenua, troppo scontata e che troverebbe giusta allocazione in un copione per un film americano - commedia adolescenziale.

"Non regge" è una frase che riguarda la trama. "Vedrai che ci divertiremo un sacco" riguarda la lingua.

Il seguito di Buongiorno Luna si è arricchito di altri 4 capitoli, ma per il momento di trova nella fase "Non regge".

Poffarbacco!

30/05/09

Nomi un po' strani, in effetti...

I Van Pelt chiacchierano...
"...e poi ho incontrato Natale..."
"E' Natale?" si intromette Matilde "Allora adesso possiamo fare l'albero! Ma non fa freddo!"
"No... non è Natale" spiega Schroeder "Ho incontrato una persona che si chiama Natale"
"Natale? Ma che nome buffo..."
"E invece ci sono tante persone che si chiamano Natale..." continuo io "C'è anche chi si chiama Pasqua o Pasquale... Addirittura c'è chi si chiama Domenica..."
Lei ci guarda sghignazzando "...e anche persone che si chiamano Carnevale, Lunedì, Martedì..."

Secondo me non ci ha presi sul serio.

Rifarsi gli occhi

Sposo la causa della mia Omonima e rilancio il suo appello sul mio blog!




Va bene, non è proprio nudo, ma... Mannaggia alla pupella quanto mi impazziscono gli ormoni a guardare questo qui!!!! :-D

29/05/09

Sono passati due mesi

Me mancano solo dieci, più o meno...

Una forza della natura

Dice di avere quarant'anni, ma non gliene dareste più di trenta.
Ha una bionda capigliatura riccioluta e un sorriso luminoso. E' anche molto meno cicciona di quel che racconta in giro.
Secondo me sul suo blog si butta volontariamente a terra per ricevere, poi, i complimenti quando la si conosce di persona...
E' la mia omonima concittadina. Vulcanica mamma-ricamina con la quale ho passato un paio d'orette a spingere altalene e rincorrere bambini e palloni.
Un raggio di sole in queste grigie giornate, e tante bolle di sapone da rincorrere e scoppiare con la punta del naso. :-)

28/05/09

Vegeto

Ci sono giornate in cui vorrei restare al buio, a letto, fino all'indomani. Saltare a piè pari tutte le 24 ore e sperare che il risveglio successivo si accompagni di migliori emozioni, pensieri e sentimenti.
Vorrei.

Ma la necessità di accudire mia figlia mi priva del tutto di queste oasi oscure, fondo da toccare nell'animo per darmi la spinta e risalire a prender fiato in superficie.
E così, quelle giornate che si limiterebbero ad un buco nero, forte ma isolato, diventano uno stillicidio lento, una agonia che si trascina e che mi trascina ciondolante per casa, senza voglia di fare e con serie difficoltà per trovare le forze per l'indispensabile.

Oggi è così.
Domani speriamo meglio.

27/05/09

Piacere, Gambalesta Van Pelt

"Matildina, vieni qui... devo chiederti una cosa importante... ecco... ma secondo te, come sarebbe la nostra vita se dentro la mia pancia ci fosse un bambino?"
- sguardo corrucciato - "C'è un bambino dentro la tua pancia?"
"No, non c'è...! Ma ogni tanto io mi chiedo come sarebbe avere un bambino piccolissimo a casa.... che magari all'inizio piange sempre... ma poi cresce, e poco a poco smette di piangere e comincia a parlare, a camminare.... a giocare con te! Che ne pensi? Sarebbe divertente, non trovi?"
"Uhmmm...  e si chiamerà Gambalesta, perché è femmina, e Gambalesta è un nome da femmina perché finisce con la A!"

Spannolinamento 2.0

Quasi un anno e mezzo fa ho fornito una dettagliatissima relazione sullo spannolinamento di Matilde (QUI e seguenti).
In effetti, tra alti e bassi, ricadute e ostinazioni, posso dire che solo dopo un anno la missione è stata davvero compiuta. Lo spannolinamento più lungo della stora dell'umanità.

Adesso, quindi, i tempi sono maturi per procedere alla seconda parte, ossia lo spannolinamento da sonno.
Forti del fatto che ogni tanto il pannolino rimane asciutto durante il riposino pomeridiano, da qualche giorno abbiamo deciso di comune accordo di provarci.

Il bello è, appunto, che è stata una decisione presa insieme e non solo mia, com'era accaduto l'anno scorso. Ormai Matilde è DAVVERO grande...

Insomma, siamo al punto che siccome E' GRANDE dice che vuole dormire senza pannolino... quindi io mi sono armata di ceratine felpate con cui proteggere il materasso e la metto a letto senza pannolino. Il primo giorno è miracolosamente andato bene, poi non più. Sono tre pomeriggi che lavo lenzuola e ceratine e devo dire che mi sto già un po' rompendo...
Dovrei riuscire a farlo anche nella versione 2.1, ossia per il sonno notturno, entro il prossimo autunno, perché un conto è lavare solo le lenzuole e le mutande.... ben altro discorso è lavare lenzuola, coperte, pigiamino ecc... Se salta quest'estate se ne parla alla prossima...
Vedremo.

26/05/09

Il mio alluce ha sfondato la suola di una pantofola

Alla prima volta che le ho indossate, camminandoci un po', si è strappata la stoffa che ricopre la suola.
Ed è vero che le ho comprate al mercatino per 2 euro.... ma non credevo che fossero "usa e getta"!!

SWAP Astuccio Magico

Volge alla conclusione lo scambio a tema "cartoleria" che abbiamo organizzato sul forum Follie a punto croce (e anche da me patrocinato!).
Non c'era obbligo di "hand made", ma io ho trovato ugualmente il tempo per farlo, ed ecco quello che ho spedito alla mia abbinata segretissima... hihihihihhi!

L'astuccio l'ho cucito io, a forma di bustina...


Ed ecco una panoramica completa su tutto il materiale che ho spedito alla mia abbinata "scolaretta" :-P

Penultimo ciclo

O forse anche terz'ultimo, non si può ancora dire.
Bisogna avere il coraggio, una volta tanto, di fare le cose. Anche i bambini.

Questo blog è nascosto ai miei amici e parenti "reali", ma ciascuno di loro potrebbe testimoniare che ho sempre detto, fin dal primo giorno di vita di Matilde, che non avrei mai più fatto un figlio in vita mia.
A mio marito l'ho persino giurato durante il pretravaglio. L'ho ribadito alle ostetriche, durante il travaglio ("E' la sua prima gravidanza?" - "Si, e anche l'ultima!"). L'ho comunicato urbi et orbi subito dopo il ritorno a casa.
"E la bambina la devi lasciare sola?"
"Se vuole, quando sarà in grado, potrà farsi tutta la compagnia che vuole"

Ho vissuto male, malissimo, sia la gravidanza che il parto. Non l'avevo cercata, non l'avevo voluta, l'avevo anche evitata ma non c'ero riuscita bene.
L'ho accettata, quello si. Ma l'ho subita. Ho vissuto ogni cosa come una imposizione. Vivevo nel terrore di sentirla muovere dentro di me e vomitavo al solo pensiero che in quel momento facesse la pipì nel mio utero. E nessuno mi toglierà mai di mente che quella "complicazione alla nascita", una sindrome da distress respiratorio con tanto di pneumomediastino, che nessun pediatra è mai riuscito a spiegarsi, sia stato causato proprio dal mio "disagio psicologico" durante tutta la gravidanza. Come se lei sapesse di non essere desiderata.

Certo, adesso guardo Matilde e mi dico che sono stata una sciocca a viverla così male, perché è davvero un gioiello ed è anche l'unica e assoluta mia ragione di vita. Ma quella volta è andata così.

Per questo motivo non ho voluto farmi trascinare dalle pressioni e dai calorosi consigli altrui. Se li fai vicini li cresci insieme. Se sono troppo lontani poi non legano tra loro. Se aspetti troppo tempo poi ricominciare è dura. Ecc ecc ecc.........

La mia prossima gravidanza deve essere, innanzi tutto, VOLUTA.
Non voglio più vivere nel terrore, nel panico, nel disagio. Voglio godere completamente del senso di beatitudine che *dovrebbe* avvolgere una donna incinta.

Fatta questa premessa, andiamo al "proposito".

Prima dicevo che avrei aspettato di compiere 30 anni. Poi ho detto che avrei aspettato di fare un anno intero di notti serene.
Ormai è inutile tergiversare oltre, e prendermi in giro.
L'ultimo ostacolo da superare è il "viaggio distruzione" in Danimarca coi miei fratelli, l'ultimo spiraglio di luce che mi rimane, l'ultima boccata di spensieratezza incosciente.
Poi, non dico che *cercherò* una gravidanza, ma di sicuro mi metterò nelle condizioni psicologiche di accettarla e non rifuggirla e forse comincerò a sperare che il ciclo non arrivi, piuttosto che vivere nell'ansia l'attesa.

Ecco, l'ho appena scritto e me ne sono già pentita.
Ma tanto, fino a che non torno dalla Danimarca, sono sempre in tempo a ripensarci! :-)

25/05/09

I numeri, i danni e la colonna sonora

I numeri
In meno di 3 anni e mezzo Matilde è caduta dalle scale solo una volta.
Pochi minuti fa io sono caduta dalle scale per la quarta volta in 4 anni e mezzo, lanciando in aria il sacchetto della spazzatura che si è disciplinatamente deposto al pianerottolo, pronto ad esser sceso in strada.

I danni
Il sacchetto conteneva una bottiglia di vetro che, sbattendo sul muro, ha lasciato un'ammaccatura nella pittura.
Io ho le chiappe doloranti. Di più la destra.

La colonna sonora
Matilde, che ha assistito in diretta alla scena, ha creduto bene di celebrare il momento con una canzoncina di sua invenzione: "E carìu, e carìu, e la mamma carìu" (Ed è caduta, ed è caduta, e la mamma è caduta).

Ci credete che ridevo a piangevo contemporaneamente?

22/05/09

Capelli bianchi... o fuxia?

E' un gioco tra fratelli, ma quando si è l'elemento "anziano" del gruppo, è un gioco che infastidisce.
Come le scimmie, frugarsi in testa... e fare la gara a chi trova più capelli bianchi...

Mio fratello T, l'ingegnere ormai residente a Torino, comincia ad avere carenza di capelli punto. Dice "Ne hai trovato 4 bianchi? Bene! Almeno significa che ci sono!"
Mio fratello P, il batterista, è pieno di capelli bianchi da quando aveva 12 anni. Inizialmente asseriva che fossero le luci al neon a dare quell'effetto... poi è l'ombra, poi è il sole, poi è il riflesso argenteo della montatura degli occhiali della nonna che è seduta dall'altro capo della stanza ecc...
Io non ho mai avuto capelli bianchi, MAI.

Invece ieri, frugandomi in testa, i miei fratelli si sono divertiti a fare la conta...
Ogni tanto qualcuno lo vedevo anche io, ma lo strappavo via saggiamente e lo gettavo nel wc con fare sprezzante.

Nella mia vita precedente ho avuto una fase "sperimentalista". Questa ero io esattamente 5 anni fa.

A quei tempi lo facevo per gioco e per ripicca nei confronti di mia madre... ma adesso? Diventa forse una necessità?
Forse la vita vuole sfidarmi a rifarlo anche ora che sono "madre di famiglia"?

Ci penso... ma forse oggi oserei un blu-viola...

20/05/09

Sette e non più sette...

La mia omonima concittadina (sarò mica io??) mi ha incastrata. E vabbè...

Devo elencare 7 cose su di me e *dovrei* chiedere al altre 7 amiche di fare lo stesso.... ma non nomino nessuno in particolare: sentiatevi nominate TUTTE! Ghghghghggh...

Cominciamo:

1) Non porto più la fede al dito da diversi mesi. Col freddo e col dimagrimento, me la perdevo.
2) Sono disordinata oltre ogni immaginazione, specialmente nel riporre i vestiti puliti. I miei armadi hanno l'aspetto di una bancarella dell'usato rovesciata.
3) I miei piedi sono orribili. Li ho presi da mio padre. Mia figlia ce li ha uguali.
4) per il motivo di cui sopra, porto scarpe chiuse anche in estate.
5) Mi piace sgranocchiare la pasta cruda.
6) La varicella e l'acne hanno lasciato buchi e voragini sulla pelle del mio viso
7) Nei momenti d'intimità di coppia mi capita di chiedermi se è vero che i morti ci guardano dal cielo.

Ok, l'ho fatto.... e adesso FATELO TUTTE!!! :-P

19/05/09

Elogio dell'illuminazione

Mi succede quasi sempre mentre faccio qualcosa che non ha nulla a che vedere con la scrittura, con Lilith e con il romanzo che sto scrivendo.
Mentre lavo i piatti.

Arriva come un lampo, l'idea risolutiva che scioglie tutti i nodi e da il senso di esistere ad un nuovo personaggio che non mi aveva ancora spiegato cosa volesse da me.

E allora diventa frenesia. E devo precipitarmi giù per le scale, fino al mio portatile, e accenderlo, e rileggere l'ultimo periodo scritto, e capire se può funzionare.
Può.
La macchina si mette in moto e taglia e incolla e modifica ed elimina... ventisei pagine già scritte vengono stravolte dalla mia furia e l'intero romanzo si arricchisce di altre tre pagine intere arrivando a quota 58.

Finalmente tutto torna, tutto funziona a dovere e per ogni su c'è sempre un giù, per ogni qua c'è sempre un là. Il filo logico degli avvenimenti scorre liscio. La coerenza del comportamento dei personaggi anche.

Amo scrivere.
Amo la vitalità che mi pervade, quando sono vittima di un'illuminazione.

18/05/09

Pdor, figlio di Kmer...

Di solito ai bambini si parla sempre come se ci si mettesse nei loro panni. E allora se si vuole che il bambino vada da sua madre, gli si dice "Vai dalla mamma", e non "da tua madre", e così via.
Matilde, invece, è affascinata da tutti i gradi di parentela e di relazioni che intercorrono tra le persone che la circondano. Ormai li conosce tutti e li usa continuamente come appellativi.

Allora può capitare che io le dica "Vai da tuo padre a chiedergli se è pronto per uscire"
E lei "Marito della mamma...? Sei pronto per uscire?"

Ma l'apice è stato raggiunto con mia suocera, la nonna T: "Ciao cognata dello zio P!" (marito della sorella del nonno, ndr)

Ogni giorno è una sorpresa, ed ogni giorno è un centinaio di motivi per sbellicarsi.

Quando si dice "tempismo"...

Fino alla settimana scorsa, il nostro ISEE ci permetteva di usufruire dell'esenzione del ticket per le spese mediche.
Grazie al cielo, non abbiamo mai usufruito più di tanto di questa opportunità... nel 2006 il grosso delle spese mediche sono state i miei 5 cicli di fisioterapia, nel 2007 è stato il dentista, ma nel 2008 non siamo riusciti ad arrivare al tetto minimo di spese per la detraibilità... insomma, in fin dei conti i Van Pelt sono in salute e questo è ciò che conta.

Ora però siamo diventati ricchi senza saperlo, e il nuovo ISEE, fresco fresco di stampa, supera di ben 96 euro la soglia che permette di avere l'esenzione dal ticket. Novantasei euro.
Il commercialista del CAF, mosso a pietà, ha fatto un paio di prove, facendo finta che ci siamo dimenticati di presentare una ricevuta di mio marito per prestazione professionale privata... siamo arrivati a 38 euro dalla soglia.
Facciamo anche finta che ci siamo dimenticati del reddito catastale della casa. 8 euro sopra la soglia.
Non avendo più "sciocchezze fiscali" da lasciar passare in cavalleria, il commercialista si è arreso.
Senza infrangere (troppo) la legge non riusciamo a rientrane nell'esenzione. Per 96 euro.
Quindi, almeno per il prossimo anno, ci toccherà pagare...

...e indovinate *quando* mi sono accorta che la mia allergia comincia a togliermi il respiro e diventare asma?

17/05/09

Questo non è un post

Quindi voi non state leggendo.
:-P

(ssa ssa ssa, unoduotre prova! ssa ssa)

15/05/09

Ohmmmmmmm....

"Mamma!"
"Si, che c'è?"
"..."
"..."
"..."
"..."
"Mammina!"
"Che c'è, Matilde?! Sono qui!"
"..."
"..."
"..."
"..."
"Mamma!"
"Matilde che cosa vuoi?! Mi vedi?! Sono qui! Perché mi chiami?! Che mi devi dire?!"
"Ti chiamo perché così tu mi rispondi..."
"No, Matilde, tu mi devi chiamare solo se mi devi dire qualche cosa, perché se mi chiami in continuazione e non mi dici niente va a finire che io non ti rispondo più, nemmeno quando, invece, hai qualcosa da dirmi!"
"..."
"..."
"Mamma..."
"Che c'è?"
"Mammina..."
"Se hai bisogno di qualcosa, dimmelo, altrimenti io non ti rispondo mai più! Non mi devi chiamare solo per farmi rispondere!"
"..."
"..."
"Si, ho bisogno di qualcosa..."
"E di che cosa?"
"Che tu mi rispondi..."

Promemoria per il pomeriggio: iscriversi ad un corso di yoga

Dolore catartico

Cosa c'è di meglio, per risollevarsi il morale, dell'auto infliggersi una dolorosissima esperienza di depilazione con la ceretta a caldo?

Inerzia

Per ora vado avanti per inerzia...
Sarà un periodo...
Spero.

14/05/09

Non tutte le ciambelle...

Ho rovinato un vestitino estivo che avevo comprato l'anno scorso.
Nero a fiorellini viola, carino. Ma era troppo lungo e troppo scollato. L'avevo pagato 3 euro.

Oggi mi sono decisa a tagliarlo e farne una gonna. Con un semplice elastico in vita... che ci vuole?

Ci vuole saper prendere bene le misure, che da sole su se stesse è impossibile, ecco cosa ci vuole.

Il risultato è una gonna troppo corta e storta su un lato.

Uff... mi consolo pensado ai soli 3 euro di spesa.

13/05/09

Nel 2078

"Mamma che cosa sono le coincidenze?"
"Le coincidenze? Uhm... sono delle cose che accadono nello stesso momento... ma... dove hai sentito questa parola? In che frase?"
"No... non te lo dico..."
"E perché non me lo dici?!"
"Perché ancora sei piccola.... te lo dico................... quando fai cento anni!"

12/05/09

Il rubinetto indemoniato

Era già da qualche tempo che il rubinetto del lavello della cucina facesse i capricci. Quando lo chiudevo rimaneva il filino d'acqua, quindi bisognava richiuderlo con forza (o dargli qualche pagnottone, come ho fatto a volte).
Da un paio di settimane la situazione era decisamente peggiorata, aumentando la frequenza delle false chiusure e richiedendo un sempre maggiore impegno fisico nella chiusura.

Questo rubinetto va sostituito. Forse va solo smontato. Magari è un po' di calcare o di sabbia. In ogni caso non possiamo tenercelo così. Qualunque cosa sia va smontato. Io già lo odio. Non abbiamo la chiave adatta. Quando ho un po' di tempo la procuro. Tu non gli dare pugni però. Te l'ho detto che lo odio. Non importa, chiudilo con forza ma non con violenza. E tu aggiustamelo.

In due settimane i dialoghi tra mio padre, mio marito e me erano focalizzati sull'argomento, senza che, però, nessuno dei due uomini riuscisse a trovare il tempo e lo spazio per risolvere il problema.

Ieri mattina, il disastro.
Apro il rubinetto, lo richiudo ed è come se non avessi fatto nulla. L'acqua continuava ad uscire come se fosse stato ancora aperto.
Apro e chiudo, apro e chiudo. Con delicatezza, con decisione, con forza, con maggiore forza, coi pagnottoni.
L'acqua si faceva beffe di me. La sentivo, la sua risata liquida mentre defluiva giù per lo scarico.

Salgo nella seconda terrazza, dove c'è il recipiente dell'acqua e il rubinetto generale. Lo chiudo. Scendo di nuovo in cucina e aspetto. Sarà solo l'acqua ancora presente nei tubi. Aspetto. L'acqua continua a scorrere. Aspetto ancora. Mancherà poco, infondo il rubinetto della cucina è solo un piano sotto quello generale. Bisogna solo aspettare. Acqua che scorre. E quanto sono lunghi questi tubi?
Dopo due minuti pieni di orologio, 120 secondi, l'acqua non ha neanche un minimo cedimento e continua a fluire con la stessa intensità di prima.

Scendo al primo piano, cerco un cacciavite e torno al secondo piano, nel bagno, dove so esserci il famigerato collettore.
Il nostro famigerato collettore meriterebbe un post a parte, ma me lo riserverò per un altro momento.
Svito le viti che chiudono il tappo e, con il sospiro rassegnato di chi non è mai riuscita a dialogare con quei rubinettini, li chiudo tutti, uno per uno.
In cucina l'acqua scorre ancora con tutta la sua magnificenza, nel bagno, invece, l'acqua scende solo a filino.
Ma da dove ca##o viene tutta quell'acqua della cucina, dato che il collettore è tutto chiuso e anche il rubinetto generale dell'acqua?
Mi viene il dubbio che ci sia da qualche parte un'affluenza dell'acqua diretta e che sia quella a scorrere in quel momento.
Tento l'ultima: l'autoclave.
Salgo di nuovo nella seconda terrazza e spengo il motore: forse la palla è ancora in pressione ed è ancora piena? Forse. Ma ciò non spiega ancora come mai l'acqua in cucina continui imperterrita a scorrere nonostante il rubinetto generale e i rubinettini del collettore chiusi.

Decisa a prendere a martellate il rubinetto, mi fiondo nuovamente su di lui e torno ad armeggiare con la leva: apro, chiudo, giro, acqua calda, acqua fredda, apro, chiudo ciclicamente per non so quanto tempo. Quindi il silenzio. Il flusso d'acqua si interrompe.

Per un attimo mi viene il sospetto che si sia svuotato il recipiente dell'acqua, ma poi riprendo fiato e vado ad aprire di nuovo tutti i rubinettini del collettore, poi riaccendo l'autoclave e riapro il rubinetto generale.
Torno in cucina e il rubinetto è ancora chiuso, mentre in bagno l'acqua c'è. Bene. Si è chiuso.

Mando un sms a mio marito: non tornare a casa senza un rubinetto nuovo per la cucina.
Poi chiamo mio padre: anche a mezzanotte, trova il tempo di venire a casa mia.

Cose che non vorresti mai vedere #10

Una mosca, appollaiata su una parete interna del tuo frigorifero (dove ha trascorso almeno 12 ore) e talmente intirizzita da non riuscire più a volare, che ne esce camminando a stento sui suoi passettini millimetrici, ignorando deliberatamente la tua espressione sbigottita.

11/05/09

Cambio di stagione

Poche cose riescono a mettermi di cattivo umore come la necessità di fare il cambio stagione negli armadi.
Sgrunt!

La musa

Il gruppo ska di mio fratello ha tenuto una serata live in un pub di Palermo.
Dopo essere andati a suonare in tutti i meandri dell'intestino del mondo(*), finalmente hanno avuto un ingaggio in zona, quindi tutta la famiglia Van Pelt (ma proprio tutta, anche la piccola) si è concessa una serata fuori casa.
Essendo in zona, chiaramente c'era una clac ben nutrita e composta soprattutto dai compagni e dalle compagne di scuola di tutti i suonatori. Tra cui lei, la cosiddetta "musa". Il primo amore non corrisposto di mio fratello P, che gli ha suscitato una sofferenza di tale intensità da spingerlo a scrivere per lei ben due e dico due canzoni.

Io ho sempre detto, quando ero incinta, che non avrei voluto un figlio maschio perché ero sicura che non sarei mai riuscita a controllare la gelosia.
Infatti so bene cosa ho sempre provato per mio fratello P, più piccolo di me di ben 12 anni e considerato da sempre il mio primo figlio.

E vedere quell'ochetta diciottene, coi capelli lunghi, biondi e freschi di shampo, super-tettuta e ammiccante all'indirizzo di mio fratello, mi ha provocato un rigurgito talmente acido in bocca, da farmi capire di avere avuto ragione.
Niente maschi, solo figlie femmine.



(*) se la capite, bene; se non la capite, non ve la spiego.

Umpf!

Non è un obbligo.
Non è un dovere.
Non è un dramma.
Non mi sono offesa.
Non è colpa sua.
Non ci sono rimasta male.
Non lo ritenevo necessario.

Però mi avrebbe fatto piacere.

Perché io, per la festa del papà, ho fatto un regalino a mio marito e lui non ha ricambiato per la festa della mamma?

08/05/09

La signora di Avalon

Aaaaaah! Che meraviglia! Il secondo libro della serie è a dir poco stupendo!
"Le Querce" non mi aveva entusiasmato più di tanto, perché l'ho trovato un po' troppo "di maniera", troppo tiepido e poco appassionato, al punto che non sembrava nemmeno scritto dalla stessa autrice delle "Nebbie".

La "Signora" invece è un altro libro meravigliosamente femmina, anche quando i protagonisti sono uomini.
Adesso faccio un po' di pausa e poi proseguo nella storia, col terzo libro, "La sacerdotessa di Avalon", che dovrebbe essere quello immediatamente prima delle "Nebbie".

E anche questa volta mi è venuta voglia di tornare ad una civiltà semplice e pulita, dove la femminilità è letteralmente la Sovrana, dove si coltivano gli orti e di alleva il bestiame, dove forse d'inverno si patisce il freddo, ma si vive sotto il governo della natura e delle stagioni, dove si partorisce in casa e si crescono i figli con l'aiuto e il supporto delle altre donne.

Farei tranquillamente il cambio, senza pensarci due volte, se non fosse che si muore facilmente per la mancanza di antibiotici! :-)

Cose che non vorresti mai vedere #9

Dietro l'oblò della lavatrice, che sta lavando tutta la tua biancheria bianca, la schiuma tinta di rosa.

07/05/09

Una rosa per la mamma

Non parlo quasi mai, qui, di mia madre. Perché se cominciassi a farlo diventerei una valanga.

Qualche giorno fa mia madre mi ha fatto notare, vagamente risentita, che faccio sempre cose "per gli altri" e a lei non ho mai fatto niente.
Ovviamente non è vero, ma mia madre è così, ed io ho ormai imparato a raggiungere rapidamente l'ultimo stadio della pace interiore ogni volta che lei mi si rivolge in quel tono accusatorio e autocommiserante da vittima.

E così le ho fatto questa


Gliela darò domenica, che è la festa della mamma. E alla fine, dopo tutto, nessuna mamma è perfetta e ogni sbaglio ed ogni errore viene fatto in buona fede e non per cattiveria.
Ho deciso di avere pazienza con lei e "perdonarle".
Perché non voglio nemmeno pensare a quali terribili conseguenze porterò *io*, in buona fede, nella vita di mia figlia, e allora spero di darle, così, il buon esempio.

06/05/09

Ancora sull'abito nero

E così, alla fine, mi sono comprata un bel reggiseno imbottito e corazzato per rimediare alle lacune tettoniche di cui parlavo prima.
Ma non basta.
Un po' per gioco e un po' sul serio, ho DAVVERO infilato due paia di calzini dentro ciascuna coppa semivuota, e solo in quel momento il corpetto dell'abito si è riempito, calzandomi a pennello.
Peccato, però, che si capisca benissimo che c'è un artefatto...

Mi tocca metter mano all'abito e stringerlo in maniera anche "pesante". Ho paura di rovinarlo, chiaramente, ma in questo modo non lo indosserò mai più e allora l'alternativa è vendermelo su ebay.

Dice mia zia: "Se provandolo a distanza di 5 anni non si fosse chiusa la cerniera ci saresti rimasta ancora più male". Forse è vero. Però scoprire che, a distanza di 5 anni, una micragnosissima terza si è trasformata in una lacrimevole seconda non è che mi riempia di gioia, eh!

Sinistra senza scampo

"Matilde ma come mai tieni la matita nella mano sinistra? Non sai colorare con la destra?"
"No, nonna, non è che non lo so fare.... è che mi viene più comodo con la sinistra"

Mia figlia è mancina.
Lo so, lo so che fino a quando non sarà completamente "scolarizzata" non è detto, ma io ho sempre avuto questa sensazione fin da quando era neonata e afferrava gli oggetti con la sinistra; ed ho capito, anche, dopo la risposta data alla nonna, che non ci sono molte speranze di "conversione".
Ma d'altro canto, da un mancino comunista, quale è mio marito, cos'altro poteva venire fuori?

01/05/09

Sparizioni misteriose

A settembre si sposa una cugina di mio marito ed ho pensato di riciclare l'abito che ho indossato per il matrimonio di mia cognata, 5 anni fa.
Lo prendo dall'armadio, dove è stato mal riposto. E' tutto spiegazzato, ma poco importa. E' nero, lungo, in taffetà impreziosito da ghirigori di perline nere. Cerco di ricordare il perché della scelta di quel colore, ma non mi torna in mente. Lo guardo e lo rigiro. Controllo l'etichetta: taglia 48. Bene, dovrebbe ancora calzarmi.
Mi spoglio e lo indosso, rabbrividendo al contatto freddo del taffetà sulla pelle nuda.
Entra. La cerniera si chiude anche agilmente. Troppo agilmente.
Mi guardo e noto che mi sta da schifo. Cade.
Mi giro e mi rimiro allo specchio, provo a sollevare le spalline, provo a pinzare con le dita il corpetto. Alla fine capisco. Non c'è nemmeno più un briciolo di seno che riempia il corpetto. Afferro le due punte vuote e le tiro un po' in avanti ed ecco là, il corpetto calza a meraviglia, le stecche sottolineano il profilo e non ci sono orribili accumuli di tessuto a fianco delle ascelle. Bene. Ci vuole un reggiseno. Imbottito.
Mi guardo e ad occhio misuro la differenza da coprire: almeno 7-8 centimetri.
Ci vuole proprio un reggiseno imbottito, si. Ma anche farcito di calzettoni perché solo col bustino di Tisifone potrei riempire il corpetto dell'abito.
Torno indietro con la memoria. Possibile che mi stesse in questa maniera, 5 anni fa? Guardo le foto. Avevo un reggiseno imbottito, è vero, ma non ripieno. E allora mi chiedo...

...ma dove cazz.....spita sono finite le mie tette???????

Ecco, se volete sapere il motivo del mio malumore odierno, è questo.