30/05/13

I pomodorini!

Ecco i primi 5 pomodori datterini maturi!

28/05/13

Mio nonno

Mio nonno è morto ieri.

Non posso dire che fosse "il mio nonnino adorato" perché di coccole e tenerezze, da lui, non ne ho ricevute mai. Quando ero piccola, anzi, mi faceva anche un po' paura, con quella sua espressione burbera e sempre in procinto di rimproverarti per qualcosa.
Però era il mio mito. Un mito vivente.
Se penso che per ora l'umanità sta piangendo Little Tony mi viene da ridere, perché non sa, l'umanità, quale grande tesoro ha perso con la scomparsa di mio nonno.

Mani enorme, tozze, dita grosse che non riuscivano a digitare un numero di telefono sul tastierino del cellulare ma che erano capaci di una precisione millimetrica nelle saldature, negli incollaggi, nei lavori di elettronica.
Una mente sempre viva, sveglia, curiosa, avida di imparare. A poco meno di 80 anni aveva iniziato a usare il oc e c'erano cose che sapeva fare meglio di me. L'ultima volta che l'ho visto vivo e in salute, si riproponeva di farsi regalare da un amico i suoi apparecchi per l'udito dismessi, perché voleva smontarli e vedere come funzionavano, per capire cosa c'era dentro. La sua curiosità di sapere e smanettare aveva - ovviamente - subito un duro colpo dall'avvento dei chip. I "francobolli" li chiamava lui. Lui che quando a mia madre s'è rotta la tv LCD ha chiesto "Ce l'avete la scheda tecnica?", per con le valvole termoioniche e i transistori lui ci giocava meglio che se fossero stati i lego.

Se n'è andato con un gran botto. Ma d'altronde non aveva mai saputo nemmeno vivere in silenzio, figurarsi morire.
Un ictus, una ventina di giorni fa, che lo aveva reso completamente perso. E allora io mi dico che è stato meglio così. E' stato meglio ricordarcelo con le sue domande assurde sulle opzioni di Word, sul come si masterizza un dvd e la difficoltà a credere che TeamViewer non si scriva "Twitter" pur avendo alcune lettere in comune, piuttosto che vederlo annebbiato, con lo sguardo vuoto. Totalmente annullato in quella che era la sua essenza.

Gli abbiamo messo un cacciavite in tasca, perché figurati se non trova qualcosa da smontare pure là dove si trova adesso.

27/05/13

Son soddisfazioni...

E' bello scendere in strada per guardare che effetto fa la ringhiera del balconcino che hai appena riverniciato facendoti venire la cervicale, l'allergia, l'intossicazione da vapori di vernice, l'esaurimento nervoso per la gestione della piccola di casa nonché delle belle pennellature color antracite sul braccio destro, che sembra il marchio dei "mangiamorte" e renderti conto che la differenza tra prima e dopo non si nota nemmeno.

26/05/13

Domande esistenziali

Perché il ciclo tarda ad arrivare proprio dopo un mese insolitamente, inspiegabilmente, insperatamente "focoso"?
Com'è che quando non ci si vede manco da lontano, già al giorno 25 o 26 rieccole lì... e invece quando per chissà quale miracolosa congiutura astrale ci si incontra e ci si vede molto da vicino, si arriva al giorno 27, 28 come se niente fosse, che vengono pure dubbi atroci con conseguenti pensieri nefasti?
Dev'esserci una qualche alchimia ormonale alla base.


25/05/13

Il momento peggiore

Il momento peggiore non è quando ti rendi conto che a tua figlia dondola un dente da almeno due mesi, quello permanente è già abbondantemente spuntato dietro e quello da latte non ne vuole sapere di schiodarsi dalla gengiva.
Il momento peggiore non è quando prenoti la visita dal dentista, e ti tremano le gambe dieci volte di più che se dovessi andarci per problemi tuoi.
Il momento peggiore non è quando arrivate, armate di ottimismo, buone intenzioni, cariche di un bagaglio di preparazione psicologica, incoraggiamenti e promesse di un superpremio bonus, nella fattispecie il monopattino nuovo.
Il momento peggiore non è quando tua figlia non vuole uscire dalla sala d'attesa, e devi prenderla per mano e quasi trascinarla.
Il momento peggiore non è quando lei comincia a piangere, ti dice che è preoccupata e che su quella sedia non vuole salirci.
Il momento peggiore non è quando l'altra tua figlia, quella piccola, preoccupata della preoccupazione della sorella, ti chiede di prenderla in braccio e se ne sta lì per tutto il tempo.
Il momento peggiore non è quando finalmente tua figlia si convince e si siede, ma non ne vuole sapere di aprire la bocca.
Il momento peggiore non è quando finalmente la convinci, la inviti a raccogliere tutto il coraggio che può e fidarsi, aprire la bocca e lasciare che il dottore faccia il suo lavoro, che ci vogliono cinque minuti scarsi e poi vi andate a mangiare pure il gelato.
Il momento peggiore non è quando assisti in prima linea all'estrazione, e non vorresti.
Il momento peggiore non è quando, subito dopo l'anestesia, tua figlia ti chiede se il dottore ha già tolto il dentino.
Il momento peggiore non è quando il dottore toglie il dentino e tua figlia è tranquilla, ma tu vedi il suo sangue scorrere a fiotti, ché quel ca##o di dente era davvero saldamente aggrappato a quella min##ia di gengiva.
Il momento peggiore non è quando, nonostante sia passato tutto, tua figlia continua a parlare impastata perché non è ancora finito l'effetto dell'anestesia, e te la porti così in giro, a comprare il monopattino di Barbie e a mangiare il gelato.

Il momento peggiore è quando, la sera, lei nasconde  "al solito posto" il dentino che si è fatta dare dal dentista, e tu aspetti che si addormenti per vestire i panni di San Nicola, che è la fatina dei denti della zona, per sostituire il prezioso reperto con alcune monetine, quindi vai al "solito posto", prendi il dentino, metti le monetine e proprio mentre osservi il maledetto... TAC! ti cade per terra, nella semioscurità della stanza da letto, nascondendosi in chissà quale anfratto.
Puoi solo sperare che l'aspirapolvere risolva il problema prima che tua figlia ritrovi, casualmente, il dentino... ché altrimenti l'identità segreta di San Nicola se ne va in fuffa.

24/05/13

Come rallegrare una giornata

Trovando questo esercizio svolto da Matilde, in classe sul libro

La maestra le ha giustamente corretto il plurale che non concorda col verbo. Io, quando l'ho visto, per poco non mi mettevo a piangere di gioia, orgoglio e commozione. :'-)

23/05/13

Manca poco...

Se vi siete chiesti come mai il bannerino pubblicitario del mio romanzo, qui accanto, dia un messaggio di errore (non ci credo manco se me lo dite guardandomi negli occhi), sappiate che è perché sto creando la nuova e definitiva edizione, che lo vedrà svettare in testa alle classifiche dei best seller mondiali (se......) e gli farà fare breccia nel cuore di milioni di lettori in tutto l'universo (come no...).
La copertina sarà quella che ho già pubblicato, il testo è stato sottoposto alle settecentomilesima revisione e racconta sempre la stessa storia, ma in modo sempre più spettacolare.

Ora devo solo avere il coraggio (le forze, le idee, il coraggio, i soldi, il coraggio, il sostegno, il coraggio...) per lanciarmi nel mondo letterario da imprenditrice di me stessa (anche se un pensierino di spedire i primi due libri con una bozza del terzo libro alla Mondadori mi accarezza ogni tanto).

22/05/13

Cose che non vorresti mai vedere #23

Uno scarafaggiosauro, appostato sotto l'anta della persiana della tua camera da letto, che se ne scappa giù dal balcone quando tu ti decidi ad aprire anche le persiane dopo almeno 3 ore che tenevi aperte solo le imposte interne coi vetri.

18/05/13

Ehm... si dice "cognome"

Angelica: "Quella bambina come si chiama?"
Io: "Si chiama Marta"
Angelica: "E di Van Pelt come si chiama?"

(sottile e arguta)

17/05/13

L'orto prosegue

Fiore di melanzana:


Cespuglio di pomodori (l'anno prossimo copro solo 2 piante, oppure mi procuro almeno un altro vaso grande):



E questo (nonostante la forma fallica) è un fiore femminile della pianta di zucchine. Ce ne sono già almeno 3 o 4... a me basterebbe che se ne sviluppasse una! :-D


(Quando saranno abbastanza grandi da farmi fare bella figura, pubblicherò anche le lattughine!)

15/05/13

Non esistono più le mezze misure

Qualche giorno fa, camminando, ho sentito un TAC sotto il piede. Non ci ho fatto molto caso, pensando di aver schiacciato un sassolino o qualcosa del genere.
Poi il mio piede sinistro ha iniziare a fare TAC ogni volta o quasi che poggiava terra. Sarà un pezzo di qualcosa che mi si è appiccicato sotto la suola... camminando camminando smetterà.
Poi la scarpa ha fatto TA-TAC. A quel punto ho guardato. Si è rotta, praticamente sfracellata. I pezzi si reggono soltanto con la soletta incollata.

E' il momento di comprare un nuovo paio di scarpe.

Armata di carta di credito e buone intenzioni, vado in un negozio di scarpe grandissimo, all'interno di un centro commerciale di Palermo vicino casa mia. Il mio negozio preferito, ho pure la carta fedeltà che mi fa lo sconto in base ai punti accumulati.
Giro, rigiro. Guardo, riguardo.
Bah.
Mi addentro tra gli scaffali, nei corridoi, arrivo all'ultimo angolino di qualcosa tipo millemila metriquadri di scarpe da donna. C'è qualcosa che non mi convince.
Sugli scaffali ci sono solo trampoli, con tacco 15 e plateau 3, oppure con zeppe 12, direttamente.
In alternativa ci sono (ma pochi) sandali rasoterra, roba che mi si bagnerebbero i piedi persino lavando il pavimento della cucina.
Deprimente.
Non esistono più mezze misure. O trampoli o piedi a terra. E basta. Scarpe normali, per chi deve fare sali e scendi da casa tremila volte al giorno tra accompagna-bambina-a-scuola-valla-a-prendere-portala-a-danza-valla-a-recuperare-fai-la-spesa-vai-dalla-nonna-prendi-tuo-marito-alla-stazione-ecc non ne vendono più.

Anzi no. Non è vero.
Questa stessa questione l'ho posta alla commessa del quarto (o quinto?) negozio di scarpe da me visitato riscontrando lo stesso genere di assortimento, e lei mi ha detto: "Ma si, certo, ci sono anche i sandali più bassi, con un tacchetto da 4 o 5 cm.... mi segua".

Erano le scarpe "della nonna".

(La stessa cosa mi è successa in una negozione di abbigliamento. Cercavo una gonna ed ho trovato solo microgonne da cuBo di fuori, che su di me non è un bel vedere, oppure gonnelloni fino alle caviglie, che col cuBone che mi ritrovo sembro una campanella. Ma una cosa normale, tipo fino al ginocchio...?)

13/05/13

Quilt "Bird houses", ovvero datemi una macchina da cucire e cucirò il mondo

Tutto è cominciato a novembre scorso, quando vidi la foto di un quilt che, all'apparenza, mi sembrava abbastanza fattibile.
25 quadrati disposti a scacchiera, metà su fondo neutro e alcuni fiori ad appliqueé, l'altra metà costituita da una variante 5x5 del blocco "nine-patch". Il tutto circondato da una cornice di nine-patch.
La caratteristica di quel quit era l'associazione di stoffe con tanti colori diversi, dunque molto variopinto, come piace a me.

Va bene. Il nine-patch lo so fare, e farne la sua versione in 25 non può essere troppo complicato. L'appliqueé classica non la so fare, ma posso farlo a punto festone. Ho un miliardo di stoffe e stoffine anche troppo piccole per altri usi, mentre per ricavarci quatto quadratini vanno bene. Perfetto, lo faccio, così mi tolgo anche di mezzo un po' di stoffine inutilizzate.

Ecco, quindi, la selezione delle stoffe:



Ed ecco la stoffa colore neutro (giallino con pallini bianchi) con i vasi dei fiori già ritagliati e, accanto, le strisce da cui ricavare altri quadratini per il 25-patch.



Questi sono i fiori, gli steli e le foglie da applicare insieme ai vasi sui quadrati interi a fondo neutro:



Ed ecco la prova di assemblaggio dei vasi coi fiori



Dunque ecco la prova del primo quadrato, ben cucito a punto festone.



Quindi ecco i quadratini colore neutro...



...i quadratini di stoffe colorate...


...per fare questo:



E siamo arrivati a metà novembre. Mi ero posta il traguardo di finire entro Natale, ma...
...ma giusto quando sono andata a verificare le misure dei quadrati coi fiori comparandole a quelle dei quadrati 25-patch... ho maledettamente scoperto questo:







Le misure non combaciavanoooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!
Disperazione totale... desiderio di fare un falò con tutto il materiale già tagliato... di vendere tutto, le stoffe, i filati, la macchina da cucire.... umore nero, nerissimo...

Così, per due mesi non ho più voluto saperne. Ogni tanto guardavo il sacchetto con tutte le stoffine tagliate e mi scendeva una lacrimuccia...

Poi, alla fine, incoraggiata dalle amiche quilter, che mi hanno insegnato, e mi hanno aiutato a vagliare tutte le opzioni possibili (no, aggiungere una cornicetta della stessa stoffa per ingrandire il quadrato coi fiori non si poteva fare, perché avrebbe compromesso il disegno finale del quilt), ho disegnato una casetta per uccellini, molto semplice e un po' naif... Per fortuna della stoffa neutra ne avevo ancora a sufficienza per tagliarne altri 12 quadrati... dunque ho fatto questi:




Con il morale risollevato, ho ripreso a cucire i 25-patch. 13 con le diagonali colorate e ben 24 con le sole stoffine colorate procedendo per strisce, per non sbagliare.



Questi sono tutti i 25-patch accanto. Fa proprio un bell'effetto e mi sa che mi faccio una coperta così, però coi quadratoni più grandi!




E alla fine, a metà marzo, ecco il top finito!



C'è voluto un altro mese e mezzo per procurarmi il pile per l'imbottitura e studiare il metodo di trapuntatura migliore, però ai primi di maggio ho finito pure di applicare il bindello di contorno. E il risultato...
E' QUESTO!!!

Misura 190x190 ed è perfetta come copriletto matrimoniale, arriva a coprire anche i cuscini e pendere un po' sui lati.
Inutile dire che sono ORGOGLIOSA di me. Ho fatto una cosa che solo un anno fa non credevo possibile, ma soprattutto non mi sono scoraggiata di fronte agli errori e alle difficoltà... Complimenti a me, insomma! :-D

07/05/13

Ecco Josephine

Altro che "Fagiolo magico", eh? :-D
Sullo sfondo potete notare un esempio illustre di arte contemporanea, intitolato "Mobiletto per le bombole ricoperto da vasi vuoti, bidone di chierosene e annaffiatoio, con barbecue che fa capolino dietro un'antica macchina da cucire da restaurare".

(Se qualcuno, nel frattempo, sapesse segnalarmi qualche applicazione decente per Android per postare su blogger gliene sarei grata)