09/03/14

La mia borsa

La settimana scorsa avevo l'intenzione di dedicare il sabato delle bimbe-col-papà alla trasformazione di una vecchia gonna in una nuova borsa PER ME.
Sarebbe stata una delle rarissime volte in cui avrei messo mano a stoffa, forbici, spilli e macchina da cucire per qualcosa PER ME.
E infatti, proprio nel bel mezzo della cucitura delle fettucce per il manico della borsa, in un boato allarmante, la macchina da cucire aveva deciso che quel giorno sarebbe stato dedicato all'arrabbiatura e alla disperazione.

Durante la settimana ho fatto qualche prova, ho cambiato ago, ho cambiato cotone, ho cambiato tessuto, ma l'indisposizione della macchina seguiva un percorso random, cuciva, poi decideva di non cucire (con esattamente lo stesso ago, filato e tessuto di 5 secondi prima), poi ci ripensava e cuciva di nuovo, ma ogni tanto saltava un punto ecc.
Rassegnata a dover affrontare (insieme a tutto il resto) pure la spesa per l'assistenza, l'ho lasciata totalmente in pace da mercoledì fino a sabato.

Ieri, altro sabato di bimbe-dal-papà, le ho fatto un discorsetto. Le ho detto che lei lo sa che le voglio bene, che non vorrei mai doverla rimpiazzare con una pischella dell'ikea da 80 euro, che finora era stata un cannone, non mi aveva mai dato modo di lamentarmi, e che non capivo per quale motivo, all'improvviso, aveva iniziato a far capricci, che l'olio singer non gliel'ho fatto mancare mai e neppure il solletichino col pennello sotto la placchetta della base.
L'ho lasciata a riflettere da sola per un'oretta, poi sono tornata e le ho detto: bene, io devo cucire questa borsa, con o senza di te. Ma preferirei con te.

Io l'ho sempre sostenuto: la violenza genera violenza, l'aggressività genera aggressività, la gentilezza genera gentilezza.
Ha cucito tutto, non ha avuto esitazioni.
Al momento di assemblare la fodera interna (con la pattina per la cerniera già in doppio e ripiegata verso l'interno) alla parte esterna in velluto, l'ho ringraziata per aver fatto un lavoro eccellente fino a quel momento e l'ho incoraggiata a superare anche quest'altra sfida: 2 strati di velluto e 4 strati di cotone e, in prossimità del manico, 6 strati di velluto e 2 di cotone.

La picciridda è stata un portento. Ecco il risultato:

Alla fine le ho pure dato un bacio, ma non raccontatelo in giro! ;-)

1 commento:

dolcezzedimamma ha detto...

Per la serie " con la dolcezza si ottiene tutto"...