31/07/18

Fratello e sorella

Caro Padre Dei Bambini Che Accudisco,

il fatto che, quando mi hai salutato uscendo, stamattina, specificandomi che saresti tornato alle 18, dopo aver fatto un'ora di camminata a piedi perché ti sei messo in testa che devi tornare a casa a piedi anche se ci sono tipo ottanta gradi ed io spero che tu vada in ferie prima di schiattare su un marciapiede ché altrimenti mi tocca di trattenermi coi tuoi figli pure oltre l'orario di lavoro, io ti abbia risposto "Non preoccuparti, ormai tu ed io siamo praticamente fratello e sorella" stava a significare che non mi scandalizzo certo perché tu rincasi tutto puzzolente e grondante di sudore. Mi preme che tu torni a casa vivo, l'ho detto prima. Se poi fai schifo o sei bello figo non potrebbe importarmene di meno.
Ecco. Il mio considerarci fratello e sorella si riferiva a questo, alla caduta delle barriere del presentarsi bene.
Ma da qui ad andartene in giro per casa, dopo aver rapidamente fatto la doccia, con l'accappatoio non del tutto chiuso, mi sembra un'interpretazione fraintesa della mia risposta.

30/07/18

Completa

Dovevano arrivare nel tardo pomeriggio, ma una volta arrivate all'aeroporto di Palermo mi hanno avvisato che l'aereo era in ritardo. Ho dovuto fare visita alla gelateria sotto casa per arginare il dispiacere.
Ripianificate le procedure di recupero, subito dopo cena sono andata a prenderle.
Grandi. Emozionate. Abbronzate. Sorridenti. Ma soprattutto grandi.

È stato senza dubbio rilassante trovarmi sola e libera per più di un mese, senza responsabilità dirette, in pieno diritto di saltare i pasti o di nutrirmi di solo gelato, che tanto non c'era nessuno a cui dare il pessimo esempio, ma nel momento in cui ho riabbracciato le mie figlie ho capito che solo in questo modo sono completa.

27/07/18

Abbiamo finito il tempo

E' questa la frase con cui la mia psicologa sancisce da fine della seduta.
Oggi abbiamo finito non soltanto il tempo odierno, ma anche quello del prossimo mese, perché mi toccheranno 5 intere settimane senza terapia, e l'aspetto più carino è che, proprio oggi, la seduta è stata devastante.
Sono passati 6 mesi interi, ho acquisito una più lucida comprensione dei meccanismi che metto in atto per difendermi, ho persino capito quali dei comportamenti di chi mi è stato vicino, in tutta la mia vita, abbiano innescato in me un meccanismo di difesa. Ma quello che non ho ancora capito è che cosa me ne faccio di questa nuova consapevolezza. Mi permette di riconoscere nei miei comportamenti quelli "sbagliati", ok, bene, fantastico, grandioso, ma... poi?

Mi sono ritrovata dopo 6 mesi ad aver fatto il giro della circonferenza, ed essere tornata al punto di partenza.
Mi trovo al punto di partenza, ma con il bagaglio della consapevolezza di ciò che mi accade.
Devo provare a fare un altro giro. Se funziona scoprirò che non è un cerchio, ma una spirale, ossia che il punto in cui mi ritrovo e il percorso che seguo non è esattamente quello di prima, ci somiglia ma si distacca, non lo sovrascrive ma vi scorre accanto e, a lungo andare, porta ad una meta ben più lontana dal punto da cui sono partita.
Se non funziona avrò buttato tempo e soldi.
Funzionerà.

26/07/18

A quasi quarant'anni

Eppure io fisicamente mi piaccio.
Ora sì.
Posso dire che come quasi-quarantenne faccio la mia figura. Era a vent'anni che ero un disastro.
Certo ho le smagliature, la cellulite, i capillari in evidenza e una varice dietro il ginocchio destro. Qualche ruga intorno agli occhi, molti capelli bianchi e delle mani rovinate da anni di unghie rosicchiate.

Ma come quarantenne, madre di due figlie, non sono male. E non lo dico nemmeno troppo in giro che, in realtà, io ero così anche a vent'anni. I capillari e la varice mi sono spuntati a 17-18 anni, così come i primi capelli bianchi, poco dopo i 25, quindi no, l'età non c'entra, e tanto meno le gravidanze e gli allattamenti e le fatiche della maternità.

Da un punto di vista puramente estetico, sono mille volte meglio adesso che vent'anni fa.
Da un punto di vista della salute... beh. Il braccio destro e la gamba sinistra non sempre collaborano. La schiena me la dovrei fare trapiantare di nuovo. Il ciclo non ho ancora capito che cosa gli gira per la testa perché invece di rarefarsi diventa più frequente anche se meno intenso.

Vorrei arrivare così, cristallizzarmi in questa forma per i prossimi 10 anni. Credo che se arrivo a 50 anni così come sto arrivando ai 40, ce la posso fare.
Nel frattempo devo ancora organizzare i festeggiamenti. Perché i 40 si festeggiano in grande, oh se si festeggiano!

25/07/18

L'uso dei social

L'uso dei social andrebbe interdetto a chi non ha l'intelligenza, la decenza e/o il buon senso di capire fino a dove è lecito spingersi, e qual è il limite oltre il quale può risultare offensivo il proprio comportamento, anche se fatto con spirito esclusivamente ironico e goliardico.
Anni fa mi rimproverarono per aver scritto su facebook che io e Schroeder ci eravamo separati, ma che ne sapevano loro di quanto io fossi stata pubblicamente umiliata, proprio su facebook? Anche se il tutto era iniziato, apparentemente, in toni ironici e goliardici, poi non lo era più stato e ciò che io volevo far sapere a tutti, soprattutto alle persone che ci leggevano in comune, era che io, a quel punto, non avevo più sopportato oltre, ed era proprio lì, su quella stessa pubblica piazza che volevo dirlo.

Oggi il mio pomeriggio è stato guastato da una stronzata che ho letto, proprio su facebook. Una stronzata superflua ed eccessiva, di pessimo gusto, di dubbia utilità. E secondo me chi l'ha letta non ha nemmeno sorriso.
Una stronzata che, però, mi ha infastidito, perché va a toccare due argomenti (i viaggi e i soldi) su cui io sono un unico fascio di nervi scoperti, e dunque ipersensibile.

L'uso dei social andrebbe interdetto agli stronzi. Ma forse farei meglio a tirarmene direttamente fuori io, per preservarmi il fegato.

24/07/18

La vera giornata pesante

Non è quando stanno male. Ho fronteggiato febbri, raffreddori, tossi, congiuntiviti, eritemi, dentizioni, vomiti, nasi chiusi, nasi colanti, nasi sanguinanti, inappetenze, otiti, paterecci, diarree e tutto il repertorio delle malattie infantili. Mi sono adoperata, ho curato, confortato, somministrato farmaci in tutti gli orifizi del corpo umano, con o senza consenso e collaborazione. È stato stancante, ma non sono state quelle le vere giornate pesanti.

Non è quando mi accollano il cuginetto. Ho portato a spasso tre bambini contemporaneamente, li ho portati al parco senza perderli mai di vista grazie al mio triplice paio di occhi, li ho fatti mangiare in tre, giocare in tre, lavare in tre, vestire in tre, dormire in tre. Li ho separati quando si picchiavano e coinvolti in giochi insieme. È stato stancante, ma non sono state quelle le vere giornate pesanti.

La vera giornata pesante è quella non-stop, quando i due Bambini non dormono contemporaneamente. Se ne addormenta solo uno ed io trascorro l'ora successiva a convincere l'altro a seguirne l'esempio. Poi passa un'ora, un'ora e mezza, e finalmente si addormenta. Giusto in tempo perché il primo si svegli, bello riposato e carico di energia. Ecco, la vera giornata pesante è questa. Perché non mollo mai, non mi fermo mai, non stacco mai nemmeno per un minuto. Undici ore senza tregua.
Per fortuna me ne capitano poche, ma ogni volta è sempre un disastro.

23/07/18

La corte interna

Questa sera ho fatto una cosa che non avevo mai fatto ancora, ma che desideravo da quando mi sono trasferita. Aprire le porte del balcone che da sulla corte interna, portare una sedia, un bicchierino di limoncello del discount e sedermi ad ascoltare.


Se fossi una fumatrice, ci sarebbe stata bene anche una sigaretta.
Quanta vita c'è nei nostri dintorni, vita che ignoriamo, di cui non conosciamo nulla, eppure che esiste e ci circonda.
Tra un mese esatto non abiterò più qui. Avevo sempre desiderato stare ad ascoltare e farmi i fatti degli altri che abitano vicino a me, e l'ho fatto proprio in extremis :-)

20/07/18

Ci risiamo

Mi hanno spiegato che la parola è femminile. Scatola.
Come termine derivato, si può usare al maschile: scatolino, scatolone. Ma scatolo, no. Non esiste. Non in italiano, per lo meno.

Ma a questo punto poco mi importa. Oggi ho preso accordi per il trasloco ed hanno persino fatto la loro comparsa in casa mia queste:


Che siano scatole o scatoli, ci risiamo: devo di nuovo infilarci dentro la mia vita.

19/07/18

Ascolettrice

Come si potrà definire qualcuno che legge, ossia ascolta, audiolibri? Ascolettore? Librascoltatore? Audiobibliofago?
Qualunque sia il termine adatto, io lo sono.

Ormai è una consuetudine: metto gli auricolari e ascolto audiolibri tramite il servizio offerto da quel grande store online che conosciamo tutti. L'obolo mensile è perfettamente commisurato all'uso che ne faccio, se considero che mesi fa ho comprato due libri, spendendo 40 euro, e non li ho ancora iniziato, mentre con 10 euro ho ascoltato 4 libri nelle ultime settimane.

Dobbiamo cercare un nome per definire questa attività, però. Al momento mi piace "ascolettrice" :-D

18/07/18

La tata terrona

"E che cosa sono questi?"
"Tetàcci tutùti"
"I piedazzi fitusi!"*

Smorfie. Pernacchie. Risate.

Lo so che, se lo sapessero, i genitori non approverebbero, ma se avessero voluto un diverso bilinguismo dei loro figli avrebbero dovuto assumere una compassata ed inflessibile tata madrelingua inglese. Hanno voluto la materna, accomodante e sottopagata tata terrona? Ecco: si beccano i piedazzi fitusi!
:-D

*= "Piedacci sporchi e puzzolenti"

17/07/18

L'inquilina

"Buonasera, prego, accomodatevi. Io sono l'agente immobiliare, e lei è l'inquilina"

E' la prima volta che qualcuno, nella fattispecie: una giovanissima coppia, entra in casa mia per vederla, visitarla, valutarla e decidere se venirci a vivere dopo di me.
Quando sono andata io a visitare, vedere e valutare le case degli altri, mi sono sempre sentita in imbarazzo a profanare l'intimità domestica di chi sta per lasciare quella casa - è vero! - però ancora ci abita, ci mangia, ci respira. Mi sono sempre e soltanto affacciata sulla soglia delle camere da letto, ho dato sguardi sommari alle cucine e ancora più fugaci ai bagni.
Questi qui, invece, si sono presentati armati di penna e notes ed hanno preso appunti. Hanno aperto e chiuso le porte, sono usciti sui balconi, sono entrati in bagno ed hanno anche ponderato la capienza del mio vano dispensa.

Quando se ne sono andati ho preso a parte l'agente immobiliare e gli ho consegnato una copia delle chiavi di casa.
"Avvisami almeno uno o due giorni prima di portare altri visitatori,l così ti posso dire se sarò o non sarò a casa, ma se - come probabile -io non ci fossi fai pure tu in autonomia. Ti assicuro che ti farò trovare ogni volta la casa in perfetto ordine"

Già ho fatto i salti mortali per portare i due Bambini con me e farmi trovare a casa all'orario stabilito. Già ho faticato a tenerli buoni mentre aspettavamo, in una casa - la MIA - che non è adatta a bambini piccoli che tutto toccano, tutto rompono e tutto fagocitano.
Che mi si risparmi almeno la scena degli sconosciuti che guardano dentro la tazza del mio cesso, per favore.

16/07/18

Il Topolino

L'unità di misura della malinconia che prova una madre che ha accompagnato le sue figlie in Sicilia in vacanza, lasciandole ai nonni, ed è subito ripartita per tornare a lavorare è data dalla quantità di "Topolini" sigillati che arrivano a casa in abbonamento e si accumulano sulla scrivania di settimana in settimana.


13/07/18

Gandalf sotto la Mole

E' stato a Torino per meno di 24 ore, ma è stato magnifico rivederlo dopo tanti mesi. E' sempre lui, sempre uguale. Scorbutico, duro, pungente, ma avvolgente.
Mi ha trattato come la sua locandiera, né più né meno, ma dopo una mattina intera trascorsa al museo del cinema, quando si è bardato in tenuta da motociclista, pronto ad affrontare il viaggio di ritorno, mi ha abbracciato e sollevato, stretto e forte.

L'ho guardato allontanarsi, giallo fosforescente, con la giacca che gli ho modificato io. Lo rivedrò, forse, tra qualche mese. Un po' mi manca, nella quotidianità, ma credo che la distanza geografica che ho creato tra noi ci abbia permesso di riconvertire ancora il nostro rapporto, e nonostante lui si ostini a borbottare, io credo che ci abbia reso ancora più legati.

12/07/18

Compromessa

Ho firmato e mi sono compromessa.
Ho trovato un'altra casa a Torino, un po' più comoda e spaziosa del bilocale-da-scappati-di-casa dove abbiamo vissuto in questo primo anno, praticamente accanto alla scuola che frequenta Angelica ed in una zona ancora meglio servita dai mezzi pubblici.
Certo, non è ristrutturata di fresco, non è in un palazzo elegante e signorile, è in una stradina, in un piccolo condominio dove saremo noi ad andare a raddoppiare la percentuale di Italiani in proporzione a quella degli stranieri, ma va benissimo così. Mi costerà uguale ma avrò una stanza e una finestra in più.

E via, ad organizzare un altro trasloco!

11/07/18

Ma da dove viene questa?!

"Mi scusi signor V, le dispiace spiegarmi cosa significano queste indicazioni?"


"Queste? Ma queste sono le indicazioni sui sentieri di montagna. Indicano approssimativamente il tempo di percorrenza a passo spedito tra una tappa e l'altra"

Caro signor V, io lo capisco che può suonarti strano che esista qualcuno che non ha mai visto dal vivo una fragolina di bosco attaccata alla pianta lungo un sentiero sulle Alpi italo-francesi, che si senta soffocare in una valle e che non sa che la sabbia sul greto del fiume è grigia perché quello è il colore delle rocce sgretolate, ma non guardarmi come se ti chiedessi "Ma da dove viene questa?!". Vengo dal mare, ecco da dove vengo.

10/07/18

La "splendidezza" siciliana

Nella casa delle vacanze dei nonni dei bambini che accudisco, oltre loro c'è anche il cuginetto di qualche anno più grande.
So che non è il mio compito, ma è stato inevitabile non avere a che fare con lui, chiacchierarci, giocarci, dargli attenzioni e, negli ultimi tempi, persino vestirlo o portarlo in bagno perché la prolungata convivenza coi nonni gli sta sviluppando una forma d'intolleranza nei loro riguardi (e come non capirlo?).
Questo ha triplicato la mia fatica nel prendermi cura di tre bambini contemporaneamente, ma l'ho fatto e non sarei stata capace di non farlo.
Oggi pomeriggio la mamma del cuginetto, siciliana, mi ha allungato di nascosto una carta da 50 euro dicendomi: "Statti zitta e prendili perché lo so che in queste due settimane ti sei occupata anche di mio figlio. Lui mi racconta tanto di quello che fate insieme e di come sta bene in tua compagnia, quindi non dire niente e basta".

Che confrontata coi miei ufficiali datori di lavoro, che mi conteggiano le ore con precisione, specialmente se ne faccio in meno, dimostra ancora una volta la splendida spavalderia dei siciliani.

09/07/18

Cose che ho imparato

- Un bravo formatore non è chi ti impone una forma, ma chi ti insegna a tirare fuori quella che hai.
- Lo yoga non si insegna, si trasmette.
- Questi corsi di formazione mi stanno distruggendo e ricostruendo da capo che in un solo weekend lavorano meglio che in mesi di psicoterapia.


06/07/18

Dalle Alpi alla Verna

Ho lasciato le montagne, sono scesa in pianura, ho visto il mare, mi sono inerpicata sugli Appennini per raggiungere un luogo isolato nel mezzo del nulla colorato di verde e profumato di bosco.

Siccome non so stare ferma, mi godo un fine settimana di studio e approfondimento di yoga durante i miei giorni liberi.

Non dite niente. Lo so.

05/07/18

L'agente immobiliare

Somiglia allo chef Cannavacciuolo, ha una stretta di mano possente e uno studio megagalattico.
Mi fa accomodare, mi riassume le caratteristiche dell'appartamento che mi ha mostrato la settimana scorsa, prende nota con dovizia di tutte le informazioni sulla mia condizione economica e lavorativa, anche indagando sulla mia vita privata.

Poi mi guarda e mi fa: "Ci sentiamo domani", dopo avermi lasciato intendere che avrebbe non solo perorato la mia causa col padrone di casa, ma anche provato a tirare sul prezzo.

Quando lo saluto e lo ringrazio, mi sorride incoraggiante: "Faccio questo lavoro da vent'anni e so riconoscere a pelle una persona affidabile".
Mentre lo dice io mi sento lusingata per una tale dimostrazione di stima da parte di Cannavacciuolo, ed esco dall'agenzia speranzosa e con la voglia di cucinare.

04/07/18

Il contrario di Heidi

"[...] il tuo nido è sui monti, [...] eri triste laggiù in città..."

Ma anche no.
Sarà che ho sviluppato una dipendenza patologica da pm10, ma io tutto questo entusiasmo per la montagna non lo vedo, non lo capisco, non lo condivido.
Meglio la città, senza alcun dubbio.

03/07/18

E non aggiungo altro


La tata è in trasferta là, sui monti con Annette.

02/07/18

La tata in trasferta

Sono arrivata domenica sera nella cittadina al confine con la Francia dove i bambini che accudisco trascorreranno due settimane coi nonni.
Mentre il treno si inerpicava sulle Alpi, costeggiando il fiume, ho avuto un'ora e mezza di viaggio per immaginare il paesaggio in altre stagioni. Poi sono scesa dal treno, accolta da tutta la famiglia più i vicini di casa, tutti contenti e sollevati per l'arrivo dei rinforzi.
Non riuscirò mai a capire perché questi due piccoli demoni con me sono gestibili mentre per i familiari no.
Percorrendo a piedi il tragitto verso la casetta mi sono guardata intorno.
Montagne.
Altissime montagne. Da tutti i lati.
Solo montagne e nessun orizzonte. È persino peggio di Torino.

Mi manca l'aria.

Meno male che sono solo due settimane.