tag:blogger.com,1999:blog-63518364106438834802024-03-05T10:20:02.724+01:00Psychiatric help 5 centNon è necessariamente un'offerta. Il più delle volte è una richiestaLucy Van Pelthttp://www.blogger.com/profile/05748393817213367310noreply@blogger.comBlogger3198125tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-84932646528622368592022-01-13T13:02:00.001+01:002022-01-13T13:02:01.858+01:00Nuovo arrivo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQNEFMWmDCb8K-TYtinejl0zgqP5mXsfdFJlxpkzogpI4caOS2RUQ5Au4Ie8JwZ7CO7m-Pmx9QjJyClR2olLhExy3mWHceGYVozBsoiQTUqqrEAine-_0gdTeJSMaaEYG_xigxeAH_TQE/s1600/1642075316675740-0.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">
<img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQNEFMWmDCb8K-TYtinejl0zgqP5mXsfdFJlxpkzogpI4caOS2RUQ5Au4Ie8JwZ7CO7m-Pmx9QjJyClR2olLhExy3mWHceGYVozBsoiQTUqqrEAine-_0gdTeJSMaaEYG_xigxeAH_TQE/s1600/1642075316675740-0.png" width="400">
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</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-39572277921407290092021-03-26T11:07:00.004+01:002021-03-26T11:07:34.958+01:00La verità<p>La verità è che non so più scrivere.</p><p>La verità è che non ho più la pazienza di mettermi qui a scrivere, rileggere, correggere, lucidare.</p><p>La verità è che ho perso quello spirito narcisistico da scrittrice in pectore che avevo, quella gratificazione vuota nel rileggere i miei scritti e bearmi della loro brillantezza, della loro poesia, della loro incisività. Che poi, vai a capire se era davvero così.</p><p>La verità è che mi sento senza parole.</p><p><br /></p><p>Comunque sto bene, stiamo bene, siamo ancora tutti in salute, e tanto basta.</p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-72706862791370202422021-01-14T12:26:00.000+01:002021-01-14T12:26:13.510+01:00Quando c'è il sole<p> Da un po' di giorni su Torino splende un bel sole. Peccato che, come ho già detto anni fa, il sole di Torino sia un "sole a led", ossia che illumina ma che non scalda.</p><p>Comunque, le giornate di sole mi mettono spesso di buonumore, soprattutto quando ho degli altri motivi per essere di buonumore.</p><p>Ho fatto una visita medica con alcuni esami annessi. Avrebbe dovuto essere una visita di controllo, tanto che la dovevo fare un anno fa, ma poi è scoppiato il covid e allora ho deciso di tenermi alla larga da medici e ospedali se non necessario. Ci avevo anche ripensato, poi, a fine estate, quando ci eravamo illusi che la situazione fosse sotto controllo, ma il quel periodo ero in fase dirompente per la ludoteca, per lo yoga... e andare a spendere soldi per un esame routinario mi sembrava un surplus rimandabile. Poi la paura.</p><p>La mattina del 6 gennaio mi sveglio, faccio per girarmi su un fianco e alzarmi dal letto quando con la mano mi sfioro il petto e sento chiaramente una cosa dura ed enorme sul lato esterno del seno sinistro. E quando dico "enorme" intendo dire davvero ENORME, al punto che non saprei dire se mi spaventava di più il fatto che si fosse generata in una sola notte oppure pensare di averla avuta già da qualche tempo e non essermene mai accorta. Tra l'altro il rigonfiamento si vedeva anche dall'esterno.</p><p>Vi risparmio i pensieri catastrofici, gli scenari apocalittici, le crisi di panico, il terrore del futuro ma anche del presente, tutti i ragionamenti di ordine giuridico per tutelare le ragazze ecc. Vi faccio ridere: ho pensato subito a una mia amica che ha avuto un tumore alle ovaie e che, parlandone, mi ha confessato che oltre la paura per sé e i suoi figli (allora poco più che adolescenti), il suo pensiero fisso era per i capelli che avrebbe perso. Io ho pensato a lei e mi sono detta "Ma che me ne frega dei capelli, ho mille altre situazioni ben più importanti per cui essere in apprensione".</p><p>Ho recuperato la ricetta datata novembre 2019 e ho prenotato mammografia, ecografia e visita senologica in un centro medico che, essendo privato, mi ha servito la mattina del 12, ossia dopo solo 2 giorni lavorativi. Dei soldi me ne sono sbattuta.</p><p>E' andata bene. La dottoressa che mi ha visitato è stata asciutta e precisa, come tutti i torinesi, ma ci ha tenuto a rassicurarmi subito. Non morirò, non ancora, non per questa volta. Si tratta di liquido. A quanto pare la struttura della mia ghiandola ha questa conformazione, al punto che ne ho anche tanti altri accumuli, più piccoli, ben distribuiti. <br />Come mai questo è diventato così enorme all'improvviso? Boh. Capita. E' una cosa che dipende dagli ormoni.<br />Cosa devo fare? Niente. Se diventa più grande, se da fastidio, se se ne ingrossano altri, posso tornare e lei me li aspira con la siringa (per la serie che nemmeno se fosse lei a pagare me lo farei!) e tornare a rifare gli esami tra un anno.</p><p>Oggi splende il sole ed è da due giorni che so che, presumibilmente, non morirò a breve. E' davvero una bellissima giornata di sole.</p>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-67256885396653406612020-12-24T19:00:00.035+01:002020-12-31T17:48:19.292+01:00Quindici anni<p> Sei arrivata a 15 anni ed io sono ancora pazzamente innamorata ed esasperata di te. Ti è toccato un momento storico ben particolare per tuffarti nel cuore dell'adolescenza, dove tutti i tuoi maremoti interiori trovano nella tua pelle e nelle tue ossa l'unica separazione dai maremoti esteriori, fatti di paura, immobilità forzata, incertezza. Come se non fossero sufficienti i mostri che ti abitano dentro, devi fare i conti anche con quelli che stanno lì fuori. Ti barrichi nel tuo spazio, per difenderti, per proteggerti, per tirarti fuori da queste cose pazzesche che ci succedono intorno. </p><p>Quindici anni fa mi hai trasformato in mamma, con tutte le meraviglie e disperazioni che questo comporta. L'unica certezza non è l'amore che ho per te, ma l'amara consapevolezza che mai, in nessun modo, riuscirò a spiegarti quanto è grande e immenso.</p><p>Nemmeno dopo aver trascorso un intero pomeriggio a decolorarti i capelli e poi tingerteli di viola.</p><p>Buon compleanno Matilde mia.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4HtEZVOuixHouDd9-VVQf9x9JwIhyJBU3_-sJ3TaJ_yRauiG4PGRrry-3r83gkbcGFX6IWEqpyxdDwE6A_ZjNXeEdSXPNQKhFYOkYhdyf4SS8Blku4qVHOm_MhVEtOqWZzKDGA0a4uhU/s2048/IMG_20201123_162558.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4HtEZVOuixHouDd9-VVQf9x9JwIhyJBU3_-sJ3TaJ_yRauiG4PGRrry-3r83gkbcGFX6IWEqpyxdDwE6A_ZjNXeEdSXPNQKhFYOkYhdyf4SS8Blku4qVHOm_MhVEtOqWZzKDGA0a4uhU/s320/IMG_20201123_162558.jpg" /></a></div><br /><p><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-15082470914734288912020-12-18T11:04:00.001+01:002020-12-18T11:04:04.775+01:00Non ce la sto facendo<p> E mi dispiace.</p><p>Ci tengo a questo blog. Raccoglie 13 anni della mia vita. Ma non ce la faccio più a tenerlo aggiornato. Ho difficoltà a farlo dal telefono e questa cosa mi condiziona molto.</p><p>Mi dispiace proprio tanto.</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-6611373129652479972020-11-23T10:16:00.002+01:002020-11-23T10:16:17.502+01:00La mia nuova ossessione<p>Ormai mi conoscete, sapete che non sono capace di mezze misure. Ho una nuova ossessione-fissazione: i libri per bambini.</p><p>Oddio, li ho sempre amati, letti, comprati, regalati, ma adesso la cosa mi sta sfuggendo di mano. Ormai convoglio tutto il budget per i libri solo esclusivamente in libri per bambini, ché tanto ormai ho deciso che i libri "da adulti" me li ascolto in audiolibro. Ma il vero problema è che i libri per bambini sono TANTI, e quasi tutti BELLISSIMI, e LI VOGLIO!</p><p>La fregatura sta nel fatto che ormai basta cercare un qualsiasi libro per bambini su youtube per trovare almeno una maestra/educatrice/appassionata che lo ha letto durante lo scorso lockdown, e questo da un lato aiuta a fare acquisti mirati (mi è capitato purtroppo di comprare libri che inizialmente mi sembravano imperdibili mentre si sono poi rivelati deludenti), ma dall'altro lato toglie ogni possibilità di freni inibitori nella compulsione degli acquisti. Mi suggeriscono un libro? Lo cerco su youtube. Leggo il testo, guardo le immagini, ne valuto il potenziale. Mi piace. Lo voglio. Chiedo a un paio di librerie del mio quartiere se ce l'hanno, e purtroppo spesso non lo hanno disponibile. Ma io devo averlo, ormai lo conosco, mi è piaciuto, non posso più vivere senza. Faccio il giro di tutti i siti online che vendono libri finché non lo trovo e lo compro.</p><p>Così. Senza freni. Senza ritegno.</p><p>Chissà come se ne esce.</p><p><br /></p>danielahttp://www.blogger.com/profile/01400449043349891524noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-42754130908890753782020-11-20T11:54:00.044+01:002020-11-20T11:54:02.925+01:00Origliare<p> Il mio lavoro da casa è pressoché silenzioso. Sto al pc, scrivo email, creo grafiche, rispondo a qualche telefonata, leggo, studio, programmo le attività online, le lezioni di yoga, cerco informazioni utili e inutili, ma fondamentalmente sto in silenzio quasi sempre.</p><p>Gli altri, invece, vociano. Se non loro, gli interlocutori. <br />L'unica con le cuffie è Matilde, che non mi fa sentire cosa dicono i professori e i suoi compagni, ma la sento quando risponde alle interrogazioni sui promessi sposi.</p><p>Angelica è proprio en plein air, microfono ambientale e casse a palla per poter far sentire a tutto il palazzo quanto male leggono ancora alcuni suoi compagni in quinta elementare.</p><p>L'altro è il Compagno Rerun, rintanato in camera da letto nello spazio tra l'armadio e il balcone, con porta chiusa e auricolari. Non sappiamo a chi fa i cazziatoni, ma talvolta li fa in inglese.</p><p>Ed io in cucina, in un open space su cui affacciano tutte le porte chiuse degli altri, a lavorare, disperarmi, e rassicurare mia madre al telefono che no, non sto male, se parlo a bassa voce è solo per non disturbare gli altri.</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-17952354511579290882020-11-19T11:37:00.019+01:002020-11-19T11:37:00.724+01:00Sogno<p> Sogno la pandemia. Sogno nella pandemia.</p><p>Faccio sogni normali, sogni in contesti quotidiani, eppure ci sono mascherine e distanziamenti. Questa cosa sta permeando dentro di me (e come me, tanti altri) senza che riusciamo a contrastarla, a difenderci, a opporci. Io voglio tornare a una vita normale, dove posso abbracciare un amico che non vedo da tempo, o semplicemente stringere la mano quando mi presento a qualcuno che non conosco. Non voglio sognare che indosso la mascherina appena esco sul pianerottolo dietro la porta di casa.</p><p>Ne usciremo, prima o poi, in qualche modo. Bisognerà capire in che modo, e soprattutto quando.</p>Unknownnoreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-58324898202406988562020-11-18T11:37:00.001+01:002020-11-18T11:37:34.217+01:00Prendo l'impegno<p> Devo prendere più seriamente l'impegno che ripropongo ogni volta che scrivo qui, di continuare a scrivere. Eppure non lo faccio.</p><p>Ci sono altre cose che assorbono la mia presenza mentale e - sarò anche noiosa e autodichiaratamente vecchia nel dirlo e ridirlo - ma l'interfaccia mobile di blogger fa schifo. Per scrivere sul blog devo farlo da un pc.</p><p>Ok, non mi mancano i pc, ne ho esattamente due a mia disposizione. Il problema è che , forse, ho perso l'abitudine. O gli argomenti.</p><p>Ma andiamo a noi.</p><p>Stiamo bene, siamo tutti in buona salute. Tutti a casa tra DAD, DDI, smartworking e chiusura cautelativa delle attività in zona rossa.</p><p>Abbiamo chiuso la ludoteca a inizio mese, anche se in realtà forse potevamo restare aperti, ma tanto non veniva quasi nessuno (ma ti pare che qualcuno si prende la briga di farsi un'autocertificazione per portare il bambino in ludoteca un'ora?) e stiamo provando a fare qualcosa online. I risultati ovviamente sono scarsi, perché noi ci rivolgiamo soprattutto a bambini molto piccoli, e a 2-3 anni è difficile far seguire qualcosa online, è molto più semplice che guardino i cartoni.</p><p>Ma pazienza, dobbiamo sperare che vada meglio. Prima o poi finirà tutto questo, in un modo o nell'altro, no?</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-49197091253927548562020-10-14T12:07:00.004+02:002020-10-14T12:07:18.452+02:00Gli aneddoti non mancheranno<p> "Buongiorno! Oh, ma che bello qui, e bla bla bla, vorrei iscrivere mio figlio di 8 mesi, e bla bla bla, in genere lo porto con me in negozio, ma credo che sia meglio per lui frequentare anche luoghi più adatti, bambini della sua età, e bla bla bla, perché vede io ho un negozio di derivati della canapa, quindi la mia clientela è quasi totalmente adulta, ed è vero che chiunque lo vede ci gioca, ma non è certo la stessa cosa dello stare insieme ad altri bambini, e bla bla bla, che poi, lo vede com'è tranquillo? E' un bambino tranquillissimo, socievole, sorride sempre a tutti, e bla bla bla, Non so se lei lo sa ma esiste anche una linea specifica per neonati, di olio di canapa, noi aggiungiamo al bagnetto e la pediatra si meraviglia sempre della pelle liscia, non ha mai fatto una dermatite, un arrossamento, nemmeno nel pannolino, e bla bla bla, però prima la vendevo anche io questa linea per neonati, ma l'ho tolta perché credo ci sia ancora troppo pregiudizio in giro, si figuri che quando l'ho detto alla farmacista ci mancava poco che chiamasse i servizi sociali, e bla bla bla, e posso dirle che ci sono anche le goccine da dare una volta al giorno, è un dosaggio minimo, con la pediatra abbiamo anche calcolato l'effettiva quantità di principio attivo ed è proprio irrisorio, però lui sta bene, cresce bene, e poi, lo vede, è tranquillissimo..."</p><p>Il bambino ha un viso che è il ritratto della serenità, della salute, del benessere. Si guarda in giro dalle braccia del padre, sorride, si sofferma con lo sguardo sui giochi e sorride, guarda me e sorride, il padre lo ripone nel passeggino e lui sorride. Davvero è la perfetta rappresentazione di un bambino sano e sereno.</p><p>E grazie tante! I genitori lo drogano!</p><p>Comunque in questi pochi giorni di apertura al pubblico ho capito una cosa: prima avevo una sola, ma moooooooooooolto importante, fonte di aneddoti tragicomici (il famigerato PapàDeiBambiniCheAccudivo) che quasi quotidianamente mi dava modo di raccontare aneddoti più o meno ridicoli, drammatici o scandalosi. Ora sono i grandi numeri che mi aiuteranno. Forse non incontrerò mai più una fonte tanto generosa di aneddoti, ma tante piccole sorgenti.</p><p>Avere a che fare con gli esseri umani è sempre un scoperta.</p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-88176459161971514042020-10-11T12:06:00.006+02:002020-10-11T12:06:53.536+02:00Quarantadue<p> E tredici. Ché a scriverli a lettere sembrano ancora più importanti, ancora più "roboanti".</p><p>Oggi compio 42 anni e posso dire che è in assoluto il compleanno a cui sono arrivata con la maggiore distrazione, indifferenza e noncuranza. Ma non perché abbia perso la capacità di festeggiare e apprezzare i festeggiamenti, tutt'altro, bensì perché nelle ultime settimane ho davvero avuto la testa così tanto piena di altre informazioni, nozioni, incombenze, preoccupazioni, problemi da risolvere ecc, che sul serio non c'era spazio per l'entusiasmo della data che si avvicinava. Ci pensava spesso Matilde, che in casa è la più attenta al calendario e alle date, ogni tanto a ricordarmelo, ma nella mia testa l'informazione veniva quasi subito spazzata via da un "Vabbè, c'è ancora una settimana, poi ci penso". Ecco, e questo "poi" è diventato "adesso".</p><p>Compio 42 anni, dunque. Ho raccolto una bella percentuale di capelli bianchi di cui vado molto orgogliosa, forse qualche ruga della quale non mi curo proprio (ma sul serio: ce mi fermo a riflettere penso che do molto più peso ai capelli bianchi che alle rughe) e mannaggiallapupazza un chilemmezzo in più ancora ereditato da un'estate di bagordi gastronomici in Sicilia.</p><p>In fin dei conti, se penso a quando avevo 24 anni, mi piaccio molto di più adesso, non c'è proprio paragone.</p><p>Ma anche rispetto a 13 anni fa, quando ho aperto questo blog, mi piaccio infinitamente di più.</p><p><br /></p><p>Boh, che dire? Forse è vero che l'erosione è un fenomeno non soltanto fisico ma anche metafisico. Tutti gli ancoli, le spigolosità, le rigidezze del passato si sono smorzate, addolcite, smussate e ammorbidite, e la vera rivelazione è che io, a 24 anni, non mi sarei mai immaginata così come sono adesso, e se fossi, invece, diventata come immaginavo all'epoca, non mi piacerei come invece mi piaccio oggi.</p><p>Beh, questo è quanto. Tanti auguri a me, tanti auguri al blog e tanti auguri a chi continua imperterrito a seguire la mia vita su questo canale. <3</p>danielahttp://www.blogger.com/profile/01400449043349891524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-44721625008528601002020-10-01T19:57:00.003+02:002020-10-01T19:57:47.707+02:00Ci sono ancora<p>Non saprei dirlo adesso, ma posso supporre che questo 2020 sia l'anno con minor numero di post in assoluto. Certo, non è ancora finito.</p><p>Ci sono ancora, quindi, ci sono sempre. Sto bene, stiamo tutti più o meno bene, è solo che ho avuto davvero molte altre occupazioni e pensieri, e purtroppo devo ammettere che questa nuova interfaccia di blogger mi ostacola parecchio perché, come già detto, non mi funziona bene dal cellulare.</p><p>Ho trascorso giornate intere al computer, è vero, ma non mi sono mai seduta con la sufficiente libertà di testa e di contesto da poter tornare a scrivere. Eppure di cose da raccontare ne ho parecchie.</p><p>Inizio dalla più importante: ho cambiato lavoro definitivamente. Ho colto un'occasione insperabile, ho trovato una collega accollativa, ho preso in gestione una ludoteca in pieno centro a Torino, praticamente a 100 mt dalla Mole Antonelliana.</p><p>Suppongo che chi mi segue su altri lidi lo sapesse già. Ebbene, sono contentissima, è quasi l'occasione di una vita. Un lavoro vero, un'occupazione vera e seria. Soprattutto un titolo professionale di cui le mie figlie non si vergognano.</p><p>Già perché, l'ho scoperto solo ora, le mie figlie hanno sempre risposto sottovoce quando qualcuno ha chiesto loro che lavoro facesse la mamma. Probabilmente non sono mai state in grado di immaginare quanto avrebbe potuto essere peggio dire "la spacciatrice" o "la b*tt@na". Io facevo la baby sitter, e loro non ne erano contente. Mi sono lungamente interrogata sul senso di questa scoperta, anche con l'aiuto della mia psicoterapeuta, e alla fine sono giunta alla conclusione che non voglio occuparmene. La storia è cambiata e va bene così.</p><p>La ludoteca è bellissima. La stiamo riempiendo di corsi e laboratori e sembra quasi che si riempirà anche di bambini (covid permettendo).</p><p>Per fatti miei ho anche ripreso a dare lezioni di yoga per famiglie, e anche qui ho deciso di rivalutare il mio lavoro e il mio compenso, ché va bene farlo per divertimento, ma adesso è il mio lavoro, e il lavoro va pagato.</p><p>Insomma, è stato un mese di settembre pieno di cose da fare, da organizzare, delle quali occuparmi e preoccuparmi. E alla fine è arrivato ottobre, e con lui il frescolino autunnale e le prime foglie gialle sui prati ancora verdi.</p><p>Sarà un bell'autunno, me lo sento.</p>danielahttp://www.blogger.com/profile/01400449043349891524noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-65053101344452660982020-09-02T09:23:00.003+02:002020-09-02T09:23:26.772+02:00La doppia cittadinanza<div>Questo post avevo iniziato a scriverlo martedì scorso, il 25 agosto.</div><div>Non so perché negli ultimi mesi faccio così fatica a dedicarmi al blog. Non è che mi manchi il tempo, tutt'altro, e non è nemmeno che non ho niente da dire, anzi!, è un momento in cui sono sommersa di pensieri e riflessioni, avvenimenti pochi ma significativi, quindi di materiale ne avrei in abbondanza. E' che mi manca la parola. E' che mi manca la capacità di fermarmi e trasformare in parole tutti quei pensieri, quelle riflessioni, quegli avvenimenti.</div><div><br /></div><div>Il titolo del post, se l'avessi pubblicato martedì scorso, sarebbe stato riferito alla battuta che ci ha fatto l'autista NCC(*) che ci ha portato in aeroporto quando ci ha chiesto se eravamo "arrivate" o "tornate".</div><div>Poi, durante la settimana, quella frase, quella definizione di "doppia cittadinanza" mi è tornata in mente diverse volte, proprio mentre tornavo a muovermi per le strade di Torino.</div><div><br /></div><div>Oggi sono esattamente 3 anni da quando siamo partite. </div><div>In questi 3 anni ho visto Bagheria cambiare poco, qualche negozio chiude, qualcunaltro apre, cambiano alcuni sensi di marcia nelle strade, hanno costruito un paio di nuovi palazzoni ecc. Una cittadina dove ho vissuto per 39 anni e mi accoglie sempre, anche se ogni volta con qualche novità. Non posso dire di non sentirmi più padrona del territorio, tuttavia quei cambiamenti mi spiazzano ogni volta, e ogni volta mi sento sempre meno "di casa".</div><div>Torino la sto imparando. Giorno dopo giorno mi è un po' più familiare, ma di fondo non ho mai quella sensazione di essere "a casa".</div><div>Quindi, in definitiva, più che una "doppia cittadinanza" mi sembra quasi di non averne nessuna: come se stessi lentamente perdendo la prima pur non riuscendo ad acquisirne appieno la seconda.</div><div><br /></div><div>Se penso alle mie figlie, poi, ho la sensazione che giù abbiano "le persone", mentre su abbiano "i luoghi".</div><div><br /></div><div>Per oggi reisto alla tentazione di tornare a rileggermi qualche post vecchio, di 3-4 anni fa, quando il trasferimento era solo un progetto, perché temo la nostalgia. Non tornerei mai sui miei passi, quello mai, tanto più che seriamente io qui a Torino ho trovato terreno fertile per la mia realizzazione professionale, però ogni tanto qualche pensiero buio mi prende... Ma forse è solo che oggi piove.</div><div><br /></div><div>(*): ho iniziato a utilizzare un servizio di NCC per i trasferimenti per e dall'aeroporto: mi costa solo 9 euro in più rispetto ai mezzi pubblici, con un risparmio enorme di tempo e fatica, e comunque costa 20 euro meno del taxi preso al momento.</div>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-32713607537073311682020-08-24T08:24:00.000+02:002020-08-25T16:32:17.374+02:00La valigia<p>"Promemoria per i prossimi viaggi: sei più forzuta di quel che credi" disse quella che, non trovando nella casa di campagna dei suoi genitori né un pesabagagli né una bilancia pesa persone, ha trascorso tutta la serata della domenica a fare e disfare la valigia di 20 auspicabili chili da imbarcare in stiva l'indomani mattina, soppesandola e dicendosi che no, non era possibile che pesasse più di 20 chili e lei riuscisse a sollevarla così facilmente e invece, giunta in aeroporto, ha scoperto che di chili ne pesava 23,6.</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-80369316380475368252020-08-14T12:55:00.000+02:002020-08-18T13:06:52.230+02:00Dieci giorni<p>Mancano esattamente 10 giorni alla nostra ripartenza dalla Sicilia. </p><p>Le ragazze avevano già fatto queste vacanze così lunghe negli scorsi anni, ma io no, io avevo sempre lavorato a luglio e parzialmente anche ad agosto. Ma non è mentre guardo il mare che mi chiedo come sarà tornare a Torino dopo 7 settimane in Sicilia. Me lo chiedo al buio, di notte, quando mi affaccio dalla terrazza e guardo le stelle.</p><p>Che manchi il mare, a Torino, è risaputo. Ma le stelle, no. Ecco, quelle non me l'aspettavo.</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-4873152132591169202020-08-13T11:36:00.000+02:002020-08-14T11:45:40.744+02:00La nuova interfaccia di blogger<p> Lo so che ci siete ancora, vi vedo anche se non interagite. </p><p>Dovete sapere che blogger ha cambiato (ancora) interfaccia, e stavolta faccio fatica ad abituarmi. Progressivamente c'è sempre meno possibilità di modificare i parametri di pubblicazione (ad esempio sulla data e ora di pubblicazione di un post) e credo sia scomparsa la possibilità di entrare nell'HTML (o per lo meno io non vedo più il bottoncino) che era una cosa molto utile, specialmente quando si faceva qualche casino con le immagini.</p><p>Questo solo per dire che è possibile che ogni tanto vi arrivi la notifica di pubblicazione di post che in realtà non erano ancora pronti per la pubblicazione.</p><p>Poi una cosa che non sopporto è che quando vado a capo mi crea automaticamente un nuovo paragrafo invece di creare, semplicemente, una nuova riga.</p><p>Vabbè, sono fisime da blogger della vecchia guardia, quelli che facevano i "webmaster" sporcandosi le mani dentro la meccanica testuale dell'HTML. </p>danielahttp://www.blogger.com/profile/01400449043349891524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-79019764753084720072020-08-12T19:29:00.021+02:002020-08-14T11:36:37.497+02:00Continua lo sgombero<p> Anche se dalle mie parti si dice "sbarazzo".</p><p>Oggi ho "sbarazzato" 1 metrocubo di roba. Tutto il mio arsenale di stoffe e materiale creativo.</p><p>Ho salvato soltanto quelle americane, da patchwork, perché davvero sono costate così tanto e sono così poche e di piccolo taglio, che non ho voluto perderle. Tutto il resto, tutta la tonnellata di stoffe da sartoria (velluto, seta, maglia, tessuti tecnici vari e cotonine) le ho regalate a Filly Cusenza, la stilista per la quale lavoravo, che sono certa che ne farà un uso migliore di me, mentre le altre attrezzature varie (avevo ancora un sacco pieno di pannolenci di tutti i colori, una raccolta infinita di riviste di punto croce e di cartamodelli sartoriali) le ho donate alla Caritas.</p><p>E' un colpo al cuore. Non soltanto per tutti i soldi che ci ho speso negli anni per comprare il materiale, quanto per il significato simbolico, il potenziale che avrei voluto concretizzare da quel materiale e non ne ho avuto il tempo, né la capacità.</p><p>Boh, spero che a qualcuno possa tornare utile.</p>danielahttp://www.blogger.com/profile/01400449043349891524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-64962854515360135892020-08-11T11:16:00.029+02:002020-08-14T11:28:48.708+02:00Sulla guida<p> Certe volte rifletto sul mio rapporto con la guida.</p><p>Ho preso la patente più tardi rispetto alla norma, avevo quasi 21 anni. Il ritardo è stato dovuto al mio blando interesse per l'autonomia (facevo una vita tanto banale e povera che per quello che mi serviva, bastavano i miei piedi e - al massimo - il treno per andare all'università). </p><p>Per anni ho avuto la patente, ma non guidavo. Quando mi sono sposata, avevamo soltanto una macchina e la usava quotidianamente Schroeder, quindi io continuavo a muovermi a piedi.</p><p>Non posso negare che un altro degli aspetti positivi della fine del mio matrimonio è stato proprio il mio "lanciarmi" seriamente nella guida, da sola o in compagnia, in autostrada o nei sentieri di campagna, in salite, discese, tornanti e rettilinei, di giorno e di notte, col bello e col cattivo tempo.</p><p>Ho imparato a guidare a Palermo, grande e inarrivabile palestra di guida. Ho sempre detto che una volta sopravvissuta alla guida a Palermo, niente può spaventare, non in Italia almeno, non so, forse potrebbe essere peggio soltanto l'India, o il Sudamerica, insomma luoghi così.</p><p>Ho imparato a guidare con la grandissima Julie, la buonanina della Panda del 2001, cambio manuale, sterzo ingrippato, ma nessuna paura. E penso che tra poco anche Matilde inizierà a cimentarsi alla guida, magari anche solo per gioco, per cominciare a capire i meccanismi, tanto ormai è alta quanto me e arriverebbe benissimo ai pedali. Però lei avrebbe a disposizione macchine molto più nuove, facili e automatiche di quelle che ho avuto io. Mi domando, quindi, queste nuove generazioni impareranno a guidare soltanto col servosterzo, col cambio automatico, con la telecamera posteriore?</p><p>Il vero problema non è tanto il contenuto della mia domanda, lo so. Quanto il fatto stesso che io me la ponga in questi termini. Ci manca un pelo perché io dica: "Ai miei tempi dovevi parcheggiare a orecchio, sentire col corpo la vicinanza del paraurti della macchina dietro...".</p><p>Bei tempi...!</p>danielahttp://www.blogger.com/profile/01400449043349891524noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-60713957680678111832020-08-10T07:18:00.000+02:002020-08-12T17:18:45.295+02:00Passeggiata all'alba<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJSWeRqP1TrL_cyoWIEAX_M11MvicwcYp0UNoEbP5ehC6wT61rvA04zOxowzP7lseKqCCS3BxD8jgNjB2PKL0ayCwd5wrW7RFWzP1LWUH034wN1OmHCYtjiBophC4AYUEW_779gjHGPmAO/s2048/IMG_20200810_074049.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJSWeRqP1TrL_cyoWIEAX_M11MvicwcYp0UNoEbP5ehC6wT61rvA04zOxowzP7lseKqCCS3BxD8jgNjB2PKL0ayCwd5wrW7RFWzP1LWUH034wN1OmHCYtjiBophC4AYUEW_779gjHGPmAO/s640/IMG_20200810_074049.jpg" width="640" /></a></div><p></p>danielahttp://www.blogger.com/profile/01400449043349891524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-255670908929448572020-08-07T12:06:00.000+02:002020-08-12T17:17:44.089+02:00Le mie fotografie segnanti<p>Tutte e tre ritraggono il portabagagli di una macchina.</p><p>La prima è quella che ritrae le valigie di Schroeder quando se n'è andato di casa. </p><p>La seconda raffigura il portabagagli della buonanima della Panda quando ci siamo trasferite a Torino.</p><p>La terza è questa:</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNI36RDtN_Do1d66afh54Nl033T-BR8v2xes95vO9FC3NpWa7aN3hhrEIpIwwze338MEydPktI9NZUZNLP7yPqXT1GPGcOsCSK-Q0FRKiyyznNuFMi4ckwg8ybmg4QjdI1Zkopj_EcGepl/s2048/IMG_20200807_170625.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNI36RDtN_Do1d66afh54Nl033T-BR8v2xes95vO9FC3NpWa7aN3hhrEIpIwwze338MEydPktI9NZUZNLP7yPqXT1GPGcOsCSK-Q0FRKiyyznNuFMi4ckwg8ybmg4QjdI1Zkopj_EcGepl/s640/IMG_20200807_170625.jpg" width="640" /></a></div><p><br /></p><p>Sto liberando la vecchia casa. Non ci tornerò/ei più a vivere dunque non ha senso continuare a tenerla piena di roba che non uso (ciò che uso si trova già a Torino) soltanto per pagarci l'Imu (sad true story).</p><p>Ho iniziato dai vestiti e da alcuni vecchi giocattoli. La Caritas ha ringraziato.</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-7826938131527329832020-08-06T22:13:00.002+02:002020-08-06T22:13:14.469+02:00Col freschettoCol freschetto di questi giorni ho ripreso a fare yoga. <div>Mi sono ritrovata arrugginitissima, dopo un mese di fermo, ma potersi concedere la pratica col panorama del mare è tutta un'altra cosa.</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-88248669341132685372020-08-05T23:28:00.001+02:002020-08-06T15:35:27.863+02:00La reunionCi siamo rivisti coi compagni del liceo, dopo 23 anni dal diploma e 2 dalla volta precedente.<div>Il lato positivo è che, nonostante siamo sempre la stessa metà della classe originale, fa piacere rivedersi e soprattutto sembra che ci siamo salutati il giorno prima.</div><div>L'aspetto negativo è che vedo sui miei ex compagni gli effetti che lo scorrere del tempo ha su di me.</div><div><br /></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-46842667702528441132020-08-04T18:21:00.000+02:002020-08-05T18:22:06.075+02:00Va a finire sempre così"Lucy sono in ritardo"<div>"Ah, va beh, io sono quasi arrivata. Ti aspetto qui, davanti al portone"</div><div>"Guarda, ho bisogno di almeno 15 minuti, ti conviene fare una passeggiata"</div><div><br /></div><div>E così mi ritrovo a dover riempire 15 minuti lungo il corso pedonale della mia cittadina, passeggiando tra vetrine di negozi vecchi e nuovi. Ha aperto una nuova profumeria. In effetti dovrei comprare una nuova matita nera per gli occhi. Però quasi di fronte c'è una libreria.</div><div>E come sempre, va a finire che spendo 7 volte di più.</div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-65563637168892389772020-08-03T11:35:00.000+02:002020-08-04T11:37:31.343+02:00Quello che mi preoccupaQuello che mi preoccupa è che erano anni che non vivevo per così tanto tempo in riva al mare, e ancora ci sono tre settimane prima di tornare a Torino. Sarà un trauma.<div><br /></div><div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfMtD5DUDQ11LYWh4j6ENiSNr5f4fVQpGqzOcA1I_73tsSomT0MUvtNLJbMC_54y0TIkoc1v5zAen-4SaeI2GSzK2Z_ILmH7jjUnRKkHB53iG8czffvXobifla24g_4NE88d260Z8OfWAA/s2048/IMG_20200803_123101.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="512" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfMtD5DUDQ11LYWh4j6ENiSNr5f4fVQpGqzOcA1I_73tsSomT0MUvtNLJbMC_54y0TIkoc1v5zAen-4SaeI2GSzK2Z_ILmH7jjUnRKkHB53iG8czffvXobifla24g_4NE88d260Z8OfWAA/w384-h512/IMG_20200803_123101.jpg" width="384" /></a></div></div>danielahttp://www.blogger.com/profile/01400449043349891524noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6351836410643883480.post-84818168839035792082020-07-31T08:53:00.000+02:002020-08-04T09:07:50.826+02:00La storia infinitaHo ascoltato l'audiolibro. <div>Premetto che prima di adesso io avevo soltanto visto il film, nemmeno sapevo che ci fosse un libro e, soprattutto, non sapevo che fossi così corposo. Quindici ore di lettura. Una storia infinita davvero.</div><div>Ma la vera sorpresa è stata quando tutti gli avvenimenti del film si sono esauriti nelle prime 4-5 ore di lettura, e a quel punto mi sono chiesta cosa diamine avrebbe ancora dovuto succedere. Ed è stato lì che mi sono documentata, ed ho scoperto che i film, infatti, sono tre.</div><div><br /></div><div>Ma parliamo del libro.</div><div><br /></div><div>Di sicuro è un vero peccato che soltanto la prima parte della storia sia quella più conosciuta e famosa. Nel regno di Fantàsia, Bastiano vive una trasformazione, una crescita, una maturazione attraverso apici e baratri che rendono la storia davvero affascinante, con un insegnamento alla base che è molto positivo.</div><div>L'invito a sondare i propri desideri, con l'intenzione di lasciare emergere quella che è la propria volontà autentica, al di là dei capricci e delle necessità illusorie.</div><div>È una storia per adolescenti, ma anche per adulti che non hanno ancora capito cosa vogliono.</div><div>Se avete tanto tempo a disposizione, lo consiglio :-)</div>Unknownnoreply@blogger.com1