Oggi ce l'ho col tempo.
Non con il tempo atmosferico, il clima. Anche se, in effetti, se lo meriterebbe visto che ha piovuto sulle magliettine nuove della bambina, sui suoi calzini, i suoi pigiamini e - quel che mi fa più rabbia - sui suoi body intimi... pioggia inquinata, diossina, sabbia del sahara, smog, polvere di marmo e chissà che altro su quegli indumenti che accarezzeranno il corpo della bambina, toccheranno la sua pelle. Lo odio. Me ne sbatto dei maglioni e dei jeans, ma la pioggia, quella bastarda!, dovrebbe risparmiare la biancheria dei bambini e gli slip delle donne.
Ma non ce l'avevo col tempo atmosferico.
Ce l'ho con tempo "cronologico".
Oggi ho deciso di riciclare uno di dodici quadrati di panno-lino in puro cotone 100% che sono nati per la dote di mia madre e sono finiti in quella mia.
Avrebbe potuto cadermi la lingua quando ho chiesto a cosa servissero. Dice: facevano parte del corredo da letto. Per non sporcare le lenzuola quando si fa l'amore, o per pulirsi dopo. Una specie di bidet a secco, insomma. Ma mentre benedivo le nuove possibilità igieniche del giorno d'oggi, mi è esplosa nella mente tutta una carrellata di scernari erotici con protagonisti i miei nonni e quei quadrati di panno-lino. Orrorifico oltre ogni dire.
Ma comunque. Ne ho preso uno ed ho pensato di ricamarlo per farne una tovaglietta per l'asilo per mia nipote.
Mi ha affascinato molto la scatola e la confezione di questi quadrati, ripiegati singolarmente e raccolti insieme con un nastrino azzurro. Peccato che quello più in superficie fosse completamente ingiallito. Ha quasi 40 anni, poverino avrà le sue ragioni. Per 40 anni starsene in una scatola dentro una cassapanca non è il massimo della vita.
Comunque il secondo l'ho scartato, mentre il terzo era quasi intonso. L'ho lavato a mano, l'ho fatto sgocciolare per non guarcirlo e l'ho stirato. Poi mi son messa bella bella con lo schemino per il punto croce, una bordura con delle fragole, coi fiori e le foglie, ho infilato l'ago e...
...non ci ho visto un ca##o.
Io non ci vedo più!!!
Io mi vantavo a scuola i miei 12 decimi certificati dall'oculista!!! Non riesco a distinguere i fili del tessuto.
E' vero che mi ero dilettata stamattina con alcuni stereogrammi, ma non credo proprio che quella "ginnastica" abbia affaticato i miei occhi al punto da non permettermi di fare tre punti di ricamo.
Ho impiegato un'ora e mezza per capire quali "buchi" dovevo contare. Alla fine, esausta, con mal di testa e la depressione, ho recuperato un po' di tela aida. Massìììììììììììììììììììììììììììììì chissenefregaaaaaaaaaaa con le applicazioni in tela aida la tovaglietta sarà più bellaaaaaaaaaaa chi mai potrebbe immaginare che è solo un mezzuccio per non palesare a tutti la mia cecità?
Dopo che ho ricamato un'intera fragola mi sono accorta che ho sbagliato un mezzo punto al secondo rigo, che era a tornare e invece io l'ho fatto ad andare.
Io sto invecchiando! Non ho neanche trent'anni e già non ci vedo! Non sono capace di ricamare, nè di decifrare i segni astrusi degli schemini in bianco e nero! Sto invecchiando!
Ho mandato a fanc*lo le fragole, la tela aida, l'ago, il cotone, lo schema, la tovaglietta, l'asilo, i quadrati, e i fluidi organici che i loro cugini di un altro lotto di produzione hanno dovuto asciugare durante tutto il corso della loro lurida esistenza.
ho letto questo blog nato il giorno del tuo compleanno e l'ho trovato molto carino.ecco, è proprio piacevole trovare blog cosi.
RispondiElimina