Non so, anche se mi ci vorrebbe poco a scoprirlo, quale sia l'origine della parola, ma suppongo che sia arabo, e che la traduzione sia "anice".
Acqua e zammù è il sapore dell'estate, insieme all'anguria, alla Nazionale che gioca e ai film "commedia all'italiana" in tv.
Lo zammù è un distillato d'anice. O forse è una tintura. Non ci capisco molto di alcolici. Comunque è una boccetta di liquido trasparente al 60% di volume alcolico. Se ne mettono un po' di gocce in un bicchiere d'acqua (la mia ricetta è un bicchiere d'acqua e 4 "colpi" di boccetta), si soffia sulla superficie per fare mischiare lo zammù e l'acqua e poi si beve.
Mi sto letteralmente annegando di acqua e zammù, ma ce l'ho fatta. L'ho scritta.
Ho scritto la sinossi. Ho riassunto in 2 pagine le 111 del romanzo.
Adesso devo scrivere la "presentazione".
Acqua, zammù e tastiera. Pronti.... un sorso.... e via!
Mi sembra di aver capito che sia alcoolico... prenso che alla fine ti troverai nuda a ballare sul tavolo in cucina, con tua figlia che ti guarda senza parole... ma almeno avrai scritto la sinossi!!!
RispondiEliminaGiada!
ah... poi avrai mal di testa @.@
... quando ti sarà passato il mal di testa post sbronza ti consiglio di rileggere la sinossi prima di presentarla alle case editrici... ehehe. O forse no. Meglio di no. In genere le sbronze da zammù hanno la virtù (ho fatto la rima!) di tirare fuori un certo lato letteral-creativo niente male...
RispondiEliminaFederica