15/02/09

Un figlio in prestito

Venerdì pomeriggio è arrivato il padrino di Matilde (nonché mio fisioterapista, e padre del mio figlioccio) a portare a casa nostra il piccolo Emanuele, di poco meno di 13 mesi.
Come ogni marmocchio che si rispetti, aveva un bagaglio simile a quello della Regina Maria Antonietta: lettino da viaggio, materassino da viaggio, borsa dei vestiti, borsa del cibo, borsa dei giocattoli se stesso. Per una permanenza di circa 40 ore, una specie di mezzo trasloco.

E' andata bene, molto meglio delle più rosee prospettive. Ha dormito tutta la notte entrambe le notti, regalandoci anche un paio di sonnellini diurni.
Il problema erano i momenti di veglia, dato che casa nostra non ha più le strutture adatte ai marmocchietti che gattonano e mettono tutto in bocca. Matilde ha dovuto rinunciare ai puzzle, ai libri-veri, alla sacca delle sorpresine kinder, alla cera pongo, adattandosi per 40 ore, a giocare coi giochi "da piccoli", le costruzioni grandi da mettere in bocca, la fattoria pressa-il-bottone-e-suona ecc.

In molti (troppi) hanno commentato: state facendo le prove generali per il secondo figlio!
Io ho risposto: Si, e la considerazione finale che ne abbiamo tratto è che i tempi non sono assolutamente maturi!

E' stata una fatica immane. E per fortuna che il bambino ha dormito perché ci mancava solo di farmi le nottate a passeggiare. Non ho quasi dormito. Sono stata tutta la notte con l'orecchio teso per sentire se respirava, mi sono alzata 5 volte per vedere se era coperto...
Inutile, i figli coprono di ansie e sommergono di responsabilità, ma l'avere in affidamento il figlio piccolo di qualcun altro ne porta un carico triplo! Specialmente per un bambino di questa età, quando non obbedisce ai divieti, vuole esplorare, toccare, rosicchiare ogni cosa, lanciarsi giù dalle scale e arrampicarsi sopra la scrivania.

Matilde è stata la più felice di tutti perché adora i bambini in generale e il suo "cuginetto" in particolar modo.

Stamattina è tornato a casa, lasciandomi il mio classico mal di testa da notti insonni.
Ma va beh... anche questa è andata...

1 commento:

  1. ehm, i figli degli altri non sono come i tuoi. Scommetto che quando Matilde aveva 13 mesi non ti alzavi 5 volte per notte per vedere se respirava!! :-) perchè lo sapevi già che respirava.

    E poi dicono che l'istinto materno non esiste!

    come ve la siete cavata con la neve?

    ciaoooo

    RispondiElimina