14/04/09

Funamboli a nord

di Sergio Omassi.
Mah...

E' un romanzetto breve, si legge in un paio d'ore.
L'ho trovato insipido.
Il primo capitolo è molto bello; a parte qualche frase che mi ha lasciato perplessa sulla scelta del tempo verbale (ma si sa che io sono una maniaca del congiuntivo), è ben costruito, ben scritto.
Il secondo capitolo perde. Sembra che, come il protagonista, anche lo scrittore si sia stancato e cerchi una maniera per tirare avanti fino alla fine, fino all'ultima frase. Quando sono arrivata all'ultima frase ho avuto la chiara percezione che tutto il romanzo sia stato scritto in sua funzione. Per altro, il giochetto non riesce nemmeno tanto bene, nel senso che quella grande esplosione gioiosa che *dovrebbe* infine illuminare il cielo, non viene adeguatamente preparata: arriva così, all'improvviso, dopo un leggerissimo intiepidimento dell'ambiente, roba da poche righe, mezza paginetta durante la quale si deve passare dal grigio antracite al bianco luminoso...

Boh?
Quando parlo di altri libri, specialmente di scrittori emergenti, ho sempre paura di venir considerata una "rosicona", che ne parla in maniera critica solo per invidia...
Forse è vero. Ma è vero solo perché, come ogni volta, mi chiedo perché mai nessuno voglia pubblicare la mia m*rda, visto che non puzza di più di altra m*rda che invece trova un codice ISBN di cui fregiarsi.

Lasciando perdere la parentesi "solita"... torniamo ai funamboli...
Al contrario di ciò che penso spesso, ossia che la stessa storia si sarebbe potuta raccontare meglio con solo la metà delle parole, credo che "Funamboli a nord" avrebbe potuto essere un romanzo più bello e compiuto, se avesse avuto almeno un terzo di parole in più.

E vabbè...

5 commenti:

  1. "Per altro, il giochetto non riesce nemmeno tanto bene, nel senso che quella grande esplosione gioiosa che *dovrebbe* infine illuminare il cielo, non viene adeguatamente preparata: arriva così, all'improvviso, dopo un leggerissimo intiepidimento dell'ambiente, roba da poche righe, mezza paginetta durante la quale si deve passare dal grigio antracite al bianco luminoso..."



    vedi che avevo ragione???? i colpi di scena vanno preparati, altrimenti si perdono e non emozionano!!! :p

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  2. Signorina saputella.... il colpo di scena io l'ho preparato... puoi dire che non l'ho valorizzato, ma non devi dirmi che non ti batteva il cuore durante tutto il dialogo precedente.... eh?!

    >:-P

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  3. Ciao Lucy,

    sono sergio omassi. Ho letto la tua critica al mio mostriciattolo e ti ringrazio di averla pubblicata. Amo più le critiche sanguigne come la tua dei complimenti, che non aiutano a crescere e a migliorare. Tra le righe ho intravisto una tua confessione sul fatto che sei un po' inacidita perché non trovi come pubblicare il tuo libro. Io ho dovuto pagare circa 350 euro con Coppola Editore di Trapani e credo non sia facile pubblicare a costo zero. Alcune case editrici mi avevano chiesto addirittura cifre sopra i 1000 euro. In Italia va così. Se ti interessa da qualche mese collaboro attivamente con una nuova Casa editrice, la Edibom (www.edibom.com), anche questa chiede un contributo ma mi sembra assolutamente etica.

    Ciao e grazie.

    Ah... il "congiuntivo" non è un tempo verbale.

    :-)


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  4. Come dire: sei una specie di sogno-incubo che si è trasformato in realtà. Qualcuno di cui parlo in maniera schietta che trova le mie parole e vi si riconosce.

    Sergio Omassi, non mi hai lasciato nemmeno un indirizzo di blog al quale risponderti o darti notifica della mia risposta, e mi dispiace! :-)

    Comunque, per la cronaca, non sono stata "sanguigna" nella mia critica, sono stata semplicemente sincera. Mi sono comportata esattamente come vorrei che si comportassero tutte le persone che mi leggono. Non entusiaste a tutti i costi, ma nemmeno critiche per forza, per dimostrare che non danno giudizi "di amicizia". Semplicemente sincera, ecco.

    :-)


    Un'ultima cosa, anzi una penultima: lo so che il congiuntivo non è un "tempo", infatti mi riferivo a qualche congiuntivo presente che *io* avrei espresso al passato, solo questo.

    L'ultima cosa, invece, riguarda il tuo editore: lo conosco molto meglio di quanto tu non t'immagini! ;-)

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  5. Ciao Lucy,

    con la tua risposta mi confermi di essere proprio il tipo di persona che amo: schietta e sincera, con sulle spalle tutto il carico di responsabilità che questo comporta. Sono contento di averti incontrato e mi piacerebbe continuare un rapporto epistolare con te, anche per passarci i nostri scritti ed aiutarci a crescere nella scrittura. Io ho già pronto il prossimo "corto" che pubblicherò con Edibom tra qualche mese. Mi piacerebbe scambiarlo con il tuo.

    La mia email: sergio@omaxi.net

    Prima di salutarti vorrei chiederti una cosa: ho trovato un file sul tuo blog in cui c'è una bambina deliziosa che recita degli scioglilingua e una donna che la incalza e le fa i complimenti. Siete tu e tua figlia? é una cosa che mi ha messo di buon umore..

    A presto, spero.

    sergio


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