24/09/09

Sembrava troppo facile...!

Ieri Matilde mi aveva detto che quando l'avevo lasciata a scuola si era "preoccupata" perché c'era una bambina che piangeva e allora veniva da piangere anche a lei.
Appurato che, nonostante tutto, io sono andata a prenderla lo stesso e in orario, si è tranquillizzata e stamattina era tranquilla e serena.
Ma la maestra non lo sapeva.
Stamattina, arrivati in classe, la maestra ha fatto l'errore imperdonabile di dirmi che ieri mia figlia aveva piangiucchiato. Ed è stato il segnale atteso prima di scatenare l'inferno.

Matilde è così, ma la maestra non poteva saperlo: quando un problema è risolto non bisogna più parlarne.

Insomma, l'ho lasciata che era in lacrime e che urlava "Io voglio andare dalla mamma".
Sono scesa in cortile e mi sono piazzata sotto la finestra dell'aula, con l'orecchio teso. Una mamma - si sa - riconoscerebbe il pianto del proprio figlio anche in mezzo ad altri 10 mila bambini che piangono. Non la sentivo ma non accennavo ad andarmene, pronta a passare anche tutta la mattina sotto quella finestra, se necessario. Pochi secondi dopo la mestra si è affacciata per tirare le tende e mi ha visto, mi ha fatto cenno che andava tutto bene e allora me ne sono andata.

Provate ad indovinare quanto si è rimpicciolito il mio povero cuore?

6 commenti:

  1. Ti capisco benissimo ricordo ancora i pianti infiniti di Ivano :( che, per una serie di motivi piuttosto seri, sono arrivati al terzo anno di materna!!!! E' uno strazio stare lì fuori a sentirli piangere con la voglia di rientrare ed abbracciarli forte, la consapevolezza che è la cosa peggiore da fare e la sensazione di essere una madre snaturata: Sappi comunque che passerà (a lei prima che a te). Un abbraccio gigantesco, Daniela

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  2. Hai ragione: ieri era ieri e oggi è oggi. A che pro dirti che la piccola ieri aveva un po' di magone, se quando sei andata a prenderla era tranquilla?

    Alcuni bambini, apparentemente, non risentono del distacco dalla mamma. Alcuni, invece, fanno delle vere tragedie e coinvolgono anche gli altri. Non sono tutti uguali. Forse Matilde sta a metà strada? Imparerà pian pianino a convivere con gli uni e con gli altri, magari soffrendo un po', come quando si comincia a camminare e le cadute, anche dolorose, sono il prezzo da pagare per muoversi sulle proprie gambe.

    Certo è che quelle che soffrono più di tutti quanti sono le mamme...

    Coraggio, mammina, ci siamo passate tutte come te e ne siamo uscite alla grande! Ogni giorno è un passo avanti nella crescita di Matilde (e anche nella tua...;)).

    Antonella

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  3. L'anno prossimo tocca anche a me con samuele...sarà dura...

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  4. il solo vedere come è Matilde e tutto quello che sa e sa fare alla sua età dovrebbe eliminare ogni ragionevole dubbio su quanto tu sia una brava madre. E su questo, non c'è dubbio!

    Come ti ho già detto, le passerà... è passato a tutti, passerà anche a lei che ha sicuramente più maturità di uno qualunque di noi alla sua età! I bimbi di oggi crescono più in fretta!

    Il vero pianto di Matilde sarà quando me la troverò sottomano e le farò milioni di coccole torturose!!!!! Lì dovrai preoccuparti :p

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  5. Ti capisco, oh, come ti capisco!!
    Malgrado ci sia passata per ben tre volte, l'anno scorso con Valerio , il più piccolo dei tre, è andata quasi esattamente come te... Passata la prima settimana di inserimento, con novità ed entusiasmo al seguito , sono cominciati i guai... pianti e lacrime ad ogni " abbandono " e sosta della sottoscritta nel giardinetto, accanto alla finestra per interi quarti d'ora... con un cuore grande come un pisello... Che dirti: ci vuole tempo, per qulcuno di meno, per qualcun altro di più, ma poi si inseriscono bene ed il ricordo delle lacrime rimane solo a noi mamme! Vedrai che anche la tua piccola tra qualche tempo ti saluterà con la manina sorridendo e tu riuscirai ad andartene molto più tranquilla e serena... Ma dalle tempo e non ti scoraggiare!!!
    Un saluto affettuoso . Patty

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