E le scuole hanno riaperto. La munnizza è stata quasi del tutto tolta (davanti casa mia, però, no...) ed è ricominciato il solito tran-tran...
Non ci voglio andare a scuola - E allora resta a casa a fare le pulizie mentre io me ne vado all'asilo a giocare coi tuoi compagni.... ecc... e, ovviamente, la pipì addosso fatta 5 minuti prima dell'uscita da scuola.
Sono stanca, davvero.
Non so più come comportarmi. Quella bambina, poi, è una stoica in miniatura: non conosce punizioni, non le capisce. Le vive con accettazione, senza il minimo disagio.
"Per punizione niente cioccolatino!"
"E quando me lo posso mangiare?"
"Quando smetterai di farti la pipì addosso"
"Va bene"
e nemmeno lo chiede più.
"Per imparare a fare pipì senza tavoletta, da oggi la fai così anche a casa!"
"Va bene"
e poi mi rimprovera perché io ho lasciato la tavoletta abbassata mentre invece tutte le tavolette dell'universo devono rimanere alzate, visto che lei deve fare la pipì sulla fredda ceramica.
"Se ti vengo a prendere e ti trovo asciutta ti do un bel premio!"
"E che premio?"
"Un nuovo puzzle!"
"Ma io ne ho già tanti puzzle... non non lo voglio questo premio"
Insomma... sono disperata. Non vedo nessuna luce di speranza.
Poi oggi la giornata cadeva già male per altri motivi... quindi ho deciso di adottare la linea dura, anche perché ho notato che il suo pianto era sincero e sentito e quanto meno aveva una parvenza di punizione recepita: io non la tocco più.
Non la toccherò più fino a quando non la vado a prendere asciutta a scuola. L'ho costretta a spogliarsi e cambiarsi da sola, non l'ho imboccata quando non è riuscita più a raccogliere l'ultima stellina, niente baci, niente coccole, niente libri letti insieme, niente giochi, niente. Io non la tocco più perché mi fa schifo toccare una bambina di quasi 4 anni che si fa ancora pipì addosso. ("Ma ormai la pipì si è asciugata" - "Non fa niente, mi fa schifo solo l'idea.... sgrunt")
E anche per metterla a letto, poco fa, niente coccole, niente canzoncine, niente baci, solo una carezza.
Mi sento una m*rdaccia? Si, abbastanza. Ma forse è l'unica linea di condotta che può portare alla fine di questa scocciatura.
Nel pomeriggio mi arrivava alle spalle e mi toccava fugacevemte le gambe cantilenando "Ti ho toccata!".
Molto forse, questa linea di condotta porterà alla risoluzione del problema........
Povera amica mia, nn so per quanto resisterai.... ti auguro di essere forte!!!
RispondiEliminama forse la bambina non ama andare all'asilo, perchè costringerla? forse vado controcorrente ma ha tanti anni davanti di scuola vera da subire, perchè non accontentarla?
RispondiEliminaLinda
Cara Lucy,
RispondiEliminaso quanto può essere duro convincere un bambino ad andare all'asilo (il mio più grande vomitava quando lo lasciavo in classe e l'ha fatto per tutto il primo anno). Ma a volte il problema non è così grande, a volte lo si ingigantisce proprio perché si tratta di asilo, dove cioè si può anche fare a meno di andare. Se i bimbi si oppongono alla scuola quando cominciano le elementari, il problema si ridimensiona da solo, perché lì è obbligatorio andarci, quindi vomito o non vomito, pipì o non pipì, ci si va.
Rispondo a Linda (non avertene a male, Linda): prima i bimbi imparano a convivere con gli altri (soprattutto i bimbi che non hanno ancora fratellini o sorelline), meglio è. Mi diceva un'amica figlia unica (io non lo sono) che per lei era stato un trauma scoprire che, a scuola, lei non era più "la" bambina, ma "una" bambina fra tanti. Se è questo che succede, meglio che il "trauma" sia affrontato e superato il più presto possibile.
A Lucy dico: hai appurato che a scuola non esista una situazione di reale disagio, parlando con la maestra (e anche con le altre mamme)? Si tratta proprio solo di capricci? Se è così, è realmente solo una prova di forza, un braccio di ferro fra te e lei. E la piccola è più forte di te, perché non ha altri problemi a cui pensare (a differenza di te) e può concentrare le sue forze in questa battaglia.
Puoi scegliere varie strade: tenere duro (io ho fatto così, perché era indispensabile), decidere di tenerla a casa definitivamente, oppure solo per un po' (ma poi è difficile ricominciare), oppure saltare quest'anno e mandarla il prossimo. Ci sono i pro e i contro in tutte queste scelte, ovviamente. L'importante è decidere a mente serena (non nel bel mezzo della crisi), con il sostegno di tuo marito (i padri in genere sono meno coinvolti, ma è bene siano almeno informati dei fatti) e poi cercare di rispettare l'impegno che si prende, avvisando anche la piccola.
Come vedi, non ti dico: fa' questo o quell'altro, perché non sono all'altezza (sono solo una mamma con qualche anno più di te). Una cosa sola mi sento di consigliarti: non togliere alla piccola le dimostrazioni di affetto. Lei deve sapere che tu sei dispiaciuta perché non vuola andare a scuola come tutti gli altri bambini (a proposito, si è fatta qualche amichetto o qualche amichetta da incontrare eventualmente nelle ore libere, a casa?) ma deve anche sapere che le vuoi tanto bene comunque, che lei è la "tua" bambina e che la casa è il suo rifugio. Perdonami la lungaggine, ma capisco che ti senti giù, vorrei esserti di aiuto.
Un abbraccio,
Antonella
io non credo che ce la farei.... se tu riesci tanto di cappello. Spero che serva, comunque!
RispondiEliminap.s. le regressioni le ho notate anche io, con la mia, soprattutto sul mangiare, nel senso che prima mangiava da sola e ora la devo imboccare. E' che lei ha capito che 'sta cosa del mangiare è il mio punto debole (non ci posso pensare a lasciarla senza aver mangiato) e quindi si approfitta.... forse la pipì è il tuo, di punto debole, e lei si approfitta, può essere?
ti abbraccio, che io la pipì addosso non me la faccio più :-P
Trasparelena ha ragione: la pipì è sempre stata il nostro punto di scorno. Ricorderete che il processo di spannolinamento è durato qualcosa come un anno e mezzo...
RispondiEliminaAll'asilo, ormai, va volentieri... tutta la tiritera del "Non voglio andarci" è solo un rituale come un altro. Ormai arriviamo lì e se non fossi io a richiamarla per farmi dare un bacio, le se ne scapperebbe subito dalle sue compagne a giocare insieme, quindi non è "disagio".
E' più una questione di "attenzione". I primi giorni la trovavo in lacrime perché sapeva già che, trovandola bagnata, l'avrei riproverata... ormai invece mi annuncia "Mi sono fatta la pipì addosso" quasi contenta e sorridente....
Ecco, è un braccio di ferro tra lei e me. La maestra - poveretta - non può fare più di quel che fa. La porta in bagno insieme a tutte le altre e le chiede di fare pipì, ma la bambina risponde che non la deve fare, e se si insiste un po' va a finire che si mette a piangere.... ma è una cosa che fa anche con me a casa, tanto che io ormai ho imparato ad ignorarla quando la vedo correre e saltare in lungo e in largo, perché più le dico di fare pipì e più lei si trattiene e si ostina a dire che non la deve fare. Se la ignoro, invece, dopo tre o quattro "vasche" di tutta la casa, comprese le scale, va da sola in bagno a farla.
Sono stata cattivissima con lei, ma le ho spiegato bene il motivo e lei l'ha capito. Mi ha promesso che oggi si sarebbe fatta trovare asciutta... vedremo.
Ciao, passavo di qua (in realtà passo spesso, leggo, ma non commento di solito), ho letto questo tuo post e vorrei lasciarti un mio commento. Premetto che io non ho figli, né ho troppa dimestichezza con i bambini. Quindi commento non perché ritengo di sapere cosa sia giusto o sbagliato fare in un caso come questo da te descritto, ma semplicemente per condividere con te il mio punto di vista di figlia.
RispondiEliminaQuando ero bambina, su molte cose ero simile a come descrivi tua figlia. I "problemi" magari erano diversi, ma l'atteggiamento era quello, testarda, resistente alle minacce e all'autorità. E mia madre spesso adottava con me la "linea dura" che hai raccontato in questo post. Ecco, se posso permettermi, siccome ricordo bene la sensazione, anche perché poi la cosa è andata avanti anche quando ero più grandicella, quando un genitore ti "toglie la confidenza" per "punirti" è terribile. Lì per lì si ottiene l'effetto sperato, perché alla fine ti senti tanto miserabile se tua madre non ti coccola, ti "tiene il muso", che finisci per cedere. Ma questo non significa poi che il bambino abbia imparato a gestire la situazione, soprattutto una situazione che riguarda la pipì. Quello che voglio dirti, e spero di riuscire a spiegarmi, è che se adotti questo rimedio una volta e funziona, magari poi ti verrà da rifare la stessa cosa con altri capricci, ma il risultato sarà solo di farla soffrire e di farla cedere per riavere qualcosa che in realtà non dovrebbe mai essere "in discussione". E posso dirti che alla fine a me non ha instillato un briciolo di disciplina in quel modo, anzi, sul lungo termine, Il fatto di dover "riguadagnare" il diritto alle coccole mi faceva sentire precaria ed anche ancora più incazzata (ergo, più disubbidienza).
Spero di non averti infastidita con il mio commento, ma mi sono rivista nella parte della piccola ribelle :)
Cara Luce, capisco il tuo punto di vista e lo condivido. Io non ho voluto dare una punizione "affettiva" a Matilde... Non le ho mai detto che non le voglio bene quando mi fa arrabbiare (anzi, visto che anche io ho vissuto le tue stesse esperienze, fin da piccola le ho sempre spiegato che le voglio bene anche quando mi fa arrabbiare), semplicemente che mi faceva schifo averla accanto perché puzzava di pipì. Non ho mai messo in dubbio l'affetto e mai mi sognerei di farlo (figuriamoci!).
RispondiEliminaPoi non pretendo certo di essere quella che indovina sempre le strategie educative... magari!
Comunque alla fine ha funzionato... magari non del tutto, però il fatto che la mia "negazione" sia stata confermata dalla sua compagna di classe, che non si è voluta sedere accanto a lei per il motivo analogo al mio, probabilmente le ha fatto capire che quello che dicevo era vero.
Insomma, quel che conta, alla fine, è che oggi non si sia bagnata e che probabilmente non lo farà più, visto come sono andate le cose.
Vedremo cos'altro s'inventerà adesso...
Al Poveromabello rispondo: anche con mia madre si è fatta trovare bagnata, quanto al discorso dei bagni.... beh... ci ha messo un anno e mezzo per abituarsi all'idea generale del gabinetto... vogliamo forse che bastino due mesi per imparare a farla a scuola?? naaaaaaaaaah, se mi va bene lo capisce verso la terza-quarta elementare! :-D