La giornata era cominciata sotto un cattivo auspicio. Avevo deciso di fare un giro a Palermo, a sbavare nei negozi di tessuti, e vedere se riuscivo a trovare prezzi migliori, ma appena sono arrivata alla stazione ho messo i miei bei 2 euro e 10 nella macchinetta automatica e lei si è ammuccata le monete e non mi ha fatto il biglietto.
Ok, vado dalla bigliettaia in carne ed ossa, le spiego la faccenda e lei mi dice che non può mettere mano alla macchinetta ma può darmi il foglio per il rimborso. Me lo faccio dare, insieme a un altro biglietto pagato con altri soldini, prendo il treno e vado... con l'animo leggermente offuscato da quel cattivo presagio finanziario: oggi non è giornata per i buoni affari.
Invece, alla faccia dei presagi e delle superstizioni, dal mitico Zio Pietro ho trovato un vellutino nero elasticizzato di qualità un po' meno pretenziosa rispetto a quello del Signor Franco, ma comunque buono, morbido, liscio, setoso e più economico. Non ci ho pensato due volte e l'ho comprato.
Bene. Adesso ho esattamente 8 giorni per rifinire l'abito di Matilde (che modestamente è venuto uno spettacolo!) e farmi quello mio.
Meglio che mi schiodo da questa sedia...
Ma tu riesci a trattenere la curiosità di vederlo finito e procedere nel taglio e cucito serenamente? Io sarei già uscito dal negozio con il groppo alla gola correndo verso casa nell'intento di finirlo per la sera (chiaramente se fossi capace, faccio un parallelo con i miei hobby).
RispondiEliminapiù che altro mi sento assillata dalla foga di farlo e tutte le barriere familiari che mi ostacolano nella full immersion che mi permetterebbe di realizzarlo in un paio di giorni...
RispondiEliminail vestito della bambina l'ho fatto mentre i tuoi occhi brillavano della luce di Varsavia............
RispondiEliminaquanto a ieri... ci ho pensato e ti ho pensato ma ero stremata, davvero... con la scusa che per ora mi muovo al rallentatore ho perso l'allenamento e ancora oggi ho tutti i muscoli dei polpacci indolenziti!!