Scrivo questo post solo dopo che la situazione ha preso una piega positiva. Devo ammettere di aver sottovalutato l'intervento... credevo fosse una cazzata invece non lo è stato.
L'operazione in sè è andata molto bene. Hanno proceduto in ordine di età e Matilde è stata la prima, essendo la più piccola della compagnia. Certo è stato un bene, piuttosto che aspettare, ma quando l'hanno subito chiamata, senza aver avuto il tempo di guardare la stanza che ci avevano assegnato, è stato pesante... me la sono sentita strappare dalle braccia senza aver avuto la possibilità di dirle un'ultima parola, un ultimo sorriso.
L'abbiamo salutata in camera, non ci hanno permesso di scendere con lei fino alla soglia della sala operatoria, ed è stato straziante. Le ho messo il camice azzurro taglia unica per adulti, in cui ce ne sarebbero entrate altre 3, e l'ho coricata sulla barella. Solo un bacio e poi basta. Lei ha pianto, gridava che voleva la mamma, e non vi dico io come mi sono sentita...
L'hanno riportata in stanza dopo più di un'ora. Credevo che nel momento in cui l'avessi rivista, viva e sana, mi sarei sentita sollevata e avrei avuto la certezza che tutto fosse finito, invece no.
Era immobile e pallida, sulla barella, coricata di fianco, con gli occhi sbarrati mentre tratteneva le lacrime.
La ripresa è stata difficile e lentissima. Il giorno dell'operazione è rimasta immobile sul letto tutto il tempo e sono riuscita a stento a farla bere. Il secondo giorno è riuscita ad alzarsi ma se ne stava ferma sulla sedia, con lo sguardo assente, senza nessuna voglia nè di bere nè di fare altro. Solo nel pomeriggio siamo riusciti a farle prendere un po' di gelato e alla sera qualche cucchiaio di brodo. La cosa che mi ha demoralizzato di più è stato il non vederla sorridere. Niente, nemeno un accesso, lei che invece è sempre allegra e attiva.
Poi è arrivato l'incubo.
La sera del secondo giorno si è addormentata verso le 21.30 e dopo circa un'ora si è svegliata piangendo disperata, tornando indietro coi progressi fatti, al punto di non voler nemmeno più degliture la stessa saliva...
Abbiamo parlato un pochino... o meglio, io parlavo e lei mi rispondeva coi cenni della testa.
Ho capito che era delusa. Credeva che sarebbe stato un gioco e non si aspettava tutta quella sofferenza e quel dolore. Inoltre era spaventata, aveva avuto paura quando l'avevano portata via e continuava ad avere paura. Ogni volta che mi allontanavo da lei si metteva a piangere e tremava alla vista degli infermieri che entravano anche solo per prenderle la temperatura.
Non ho chiuso occhio pensando al trauma, pensando a quanto doveva avercela con me per tutto questa situazione. Mi sono resa conto, tra le lacrime, che in quei due giorni mai una volta mia aveva "cercata" con l'affetto di sempre, bensì mi aveva "pretesa", come a volermi rimproverare di non esserle stata accanto nel difficile momento dell'operazione.
En passant, mi avevano detto che l'anestesia l'avrebbero fatta con la mascherina, invece gliel'hanno fatta in vena. Io le avevo detto che tutte le cose più dolorose le aveva già fatte (il prelievo del giorno prima) perché avevo capito che per prima cosa l'avrebbero addormentata e solo dopo le avrebbero messo il cateterino in vena.
Ieri notte ho avuto davvero paura che non si sarebbe più ripresa dal trauma e dalla delusione.
Stamattina credevo che sarebbe stato tutto diverso, una volta tornati a casa, ma all'inizio era ripiombata in quello stato depressivo del primo giorno. Ma quanta ca##o di anestesia le hanno fatto??
Intorno a mezzogiorno si è convinta a mangiare un po' di gelato ed ha iniziato a riattivarsi poco a poco. Verso le 2, mentre noi pranzavamo, ha voluto ancora un po' di gelato, poi ci siamo addormentate tutte (io non dormivo praticamente da lunedì notte) e quando ci siamo svegliate ha preso ancora un po' di gelato.
Ha ripreso a parlare ed è strano sentirle la sua voce "nuova", pulita e squillante. Ha anche voluto giocare un po', ha colorato, ed ha anche sceso le scale da sola.
Domani andrà meglio. Per fortuna.
Spesso, guardandola, mi sono chiesta se ne fosse valsa davvero la pena di farle passare questo supplizio e qualche volta, nei momenti peggiori, mi sono anche risposta di no.
Adesso, però, dorme accanto a me e il suo respiro è tranquillo e silenzioso, regolare e pulito. Non russa, non va in apnea. E allora dico che forse, invece, era un intervento necessario.
Grazie a tutti quelli che mi hanno pensato in questi giorni.
povera cucciola e povera mamma, quello che mi fa inc....re è che i medici trattano i bambini come pazienti adulti quando sanno benissimo che vivono tutto in maniera differente. SuperM è speciale ed anche tu e quindi questa cosa verrà superata...però resta un senso di ingiustizia. Un super abbraccio, Daniela
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RispondiEliminaPovera piccolina! Ma le passerà, dimenticherà il trauma. Succede a tutti, ci vuole solo un po' di pazienza e tanto affetto da parte tua. Non vorrei criticare i dipendenti dell'ospedale, fanno un lavoro molto duro, ma mi sembra siano stati un po' insensibili. La più giovane del gruppo meritava un minimo di attenzione in più...
Un bacino leggero,
Antonella
Io sarei morto al tuo posto, favoloso cuore di mamma.
RispondiEliminaQuesta esperienza l'avete vissuta e superata soffrendo insieme, ritengo che lei ne sia ben conscia.
Povera piccola, mi dispiace tanto per questa vostra brutta esperienza!.. sinceramente nemmeno io pensavo fosse così "pesante"... mi dispiace davvero tanto :(.
RispondiEliminaPerò dai l'importante che l'abbiate superata insieme e che ora la bimba respiri e stia meglio!!.
Un super abbraccio a voi!!.
Rory
RispondiEliminaMi si sarebbe spaccato il cuore il milioni di pezzi....
Povera Mitilde-pallozzina....
Adesso sei costretta a portarla qui da me così la faccio rilassare un pò io.... buona idea no? :D
Vi abbraccio forte forte tutte e due..... E passerà.... Sei la mamma migliore del mondo e passerà e Matilde tornerà la solita, quella di sempre.... ma respirando bene....
LA Santa