03/10/12

La Signora - epilogo

La Signora è lei, la signorina che abita(va) al pianterreno, sotto casa mia. Sebbene il post che ho lincato sia del 2008, è sempre più o meno attuale, la situazione non era mai cambiata di molto, fino a venerdì scorso.

Tralascio il motivo scatenante, di cui parlerò ampiamente in un post dedicato tra qualche giorno. Basti sapere che, per un motivo ben preciso, di fronte casa mia si era creata una montagna di abiti, mobili, arredi e corredi, che è diventata meta di pellegrinaggio di tutti gli indigenti della città che venivano a rovistare nel mucchio in cerca di qualcosa da utilizzare. In tutta sincerità, se non fosse che lo ritenevo sconveniente e poco dignitoso, sarei andata anche io a rovistare, specie di prima mattina quando la roba era ancora tutto sommato pulita, perché c'erano abiti e accessori ancora nuovi. Ma andiamo avanti.

Nel pomeriggio, durante il clou del saccheggio, la Signora - considerando forse quella montagna una discarica a cielo aperto - è uscita di casa ed ha buttato lì un sacchetto chiuso e maleodorante.
Pochi minuti dopo, tra i rovistatori si è levato un urlo "Ma qui c'è un cane morto!".

Che i cani le morissero e lei se li tenesse dentro casa, era difficile dubitarne visto l'odore tremendo che c'è sempre stato davanti alla porta di casa sua, ma in questo modo se ne è avuta la conferma. E fortunosamente, il tutto è capitato proprio mentre i vigili urbani presidiavano l'incrocio della strada che ormai era diventata impraticabile in attesa del camioncino della nettezza urbana che la sgomberasse. FInalmente, dopo anni e anni di segnalazioni ai vigili stessi, all'assessorato alla famiglia e - mi dicono - al sindaco in persona, le istituzioni non hanno più potuto fingere di non sentire, accampare scuse per non occuparsene, usare la scusa del fatto che la Signora è anziana e se le leviamo i cani muore di dispiacere. I vigili stavano lì davanti e lei ha uscito da casa sua il cadavere in decomposizione di un cane.
Diciamo che questo è stato il primo errore che ha fatto la Signora. Il secondo errore è stato quello di uscire di casa, perché finora i servizi sociali non avevano potuto intervenire anche perché lei si barricava in casa e non apriva a nessuno. Stavolta, invece, è uscita a litigare con tutti i rovistatori, i vigili, il vicinato in rivolta ecc. Uno dei vigili, coi riflessi più pronti degli altri, è riuscito a sfilare dala porta di casa la pesante catena che la teneva chiusa, per cui ormai era fatta.
Hanno chiamato un veterinario per verificare lo stato di salute degli altri cani in casa e un'ambulanza per verificare lo stato di salute della padrona.
Insomma, tra urla e strepiti (dice che qualcuno ha pure preso qualche pugno in faccia), in tarda serata sono finalmente riusciti a infilarla dentro l'ambulanza per un ricovero coatto. Dentro casa hanno trovato altri 3 cani morti e ben 8 vivi, seppur in pessime condizioni, che sono stati portati in un canile privato gestito da volontari.

Insomma, finalmente da qualche giorno non devo più trattenere il respiro quando entro ed esco di casa, non ci sono più in giro tutte quelle migliaia di mosche (certo, con 4 cani morti!) e posso tenere i balconi e far arieggiare ad ogni ora del giorno e della notte (mentre prima mi toccava chiudere appena l'odore entrava in casa).

La vicenda è davvero drammatica, perché questa donna, in realtà, è malata di mente e abbandonata dalla sua famiglia (alcuni parenti abitano persino nella nostra stessa strada, solo un po' più avanti!). Non so dove sia adesso e sinceramente l'ho pensata spesso in questi giorni. Mi auguro che le trovino una sistemazione decente perché tutto sommato non è una persona cattiva, ma solo malata. A me, poi, feceva sempre tenerezza la luce che si accendeva nei suoi occhi quando vedeva le bambine. Non le ho mai permesso di avvicinarle (schifìu!), ma ogni volta che la incontravamo per strada, anche se lei era in un momento "oscuro", di quelli in cui parlava da sola con l'amico immaginario, o faceva cose strane tipo raschiare le erbacce dal marciapiede, appena vedeva le mie bambine era come se riacquistasse un po' di lucidità.

Ecco, questa è la fine della storia.
Sperando che sia davvero la fine, ossia che non succeda che tra un mese qualche parente garantisca per lei prendendola in affidamento lasciandola, invece, tornare a vivere a casa sua e limitandosi a fotterle la pensione.

AGGIORNAMENTO
La Signora si trova adesso in un centro specializzato dell'entroterra, sufficientemente lontano da casa per sperare che, se dovesse fuggire (cosa non del tutto improbabile, conoscendola), la riacciufferebbero prima che riuscisse a tornare a casa a piedi.

2 commenti:

  1. "lei ha uscito da casa sua il cadavere in decomposizione di un cane" è terrificante... sembra "scendimi il cane che lo piscio"... :-)
    France.

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