Ho ascoltato tre audiolibri in tre settimane.
"Il pendolo di Foucault": in nove giorni di ascolto serrato ho fatto fuori le 26 e passa ore di durata. Il libro più lungo che abbia mai ascoltato e, forse, anche letto. Strepitoso. I
smettere di ascoltare e per fortuna Neonata dorme tanto per cui ho potuto fare sessioni anche di due ore consecutive.
Poi volevo qualcosa di leggero e il nuovo libro de "Lo stato sociale" poteva capitare a fagiolo, se non fosse che è stata una rivelazione pazzesca. No no solo mi è stato difficile interrompere gli ascolti, ma contrariamente al solito l'ho anche ascoltato durante i miei spostamenti per strada, e in genere non riesco quasi mai a seguire il filo di un audiolibro se sto camminando per strada, perché mi distraggo, seguo altri pensieri ecc. Invece questo è stato un portento, ma devo dire che ho avuto il dubbio che la vera portentosità sia attribuibile all'interpretazione, che non al testo in sé. Il libro non è solo letto, e nemmeno recitato. È davvero interpretato, con una maestria inimmaginabile che fa ridere e piangere e riflettere e divertire come se si stesse assistendo in prima persona alla scena. Davvero portentoso.
Poi mi sono dedicata una "coccola".
Ho letto "Cecità" intorno al 2000. Significa che sono passati quasi vent'anni, eppure ho continuato a considerarlo uno dei romanzi più belli della letteratura mondiale. L'ho ascoltato in audiolibro e me lo sono ricordato tutto, ma ogni parola era la riscoperta di un'opera grandiosa. Questa cecità fa davvero "vedere" la profondità dell'abisso in cui l'essere umano è capace di portare gli altri e se stesso. Nessuno dei protagonisti, alla fine storia è lo stesso dell'inizio, e nemmeno il lettore.
Dopo questo tour de force letterario, fino a lunedì farò pausa. Mia figlia adolescente mi suggerisce di ascoltare i "Pinguini Tattici Nucleari" su Spotify.
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