29/10/24

La piccola passeggera innocente

 "Io mi chiamo Lucy", ho detto stamattina alla ragazzina seduta sul sedile passeggero della macchina che ostruiva il passaggio per la mia macchina.

Mi è sembrata l'unica cosa sensata da dire, mentre - dopo averle chiesto il permesso - sono entrata nella sua macchina, mi sono seduta al sedile del guidatore, ho messo in moto e fatto un metro in retromarcia per liberare lo spazio per poter passare io con la mia macchina.
Che altro avrei potuto fare? Era stata lasciata lì da sola, dentro una macchina in doppia fila, insieme al telefono del guidatore che lei aveva provato a chiamare per almeno 3 minuti cronometrati con l'orologio, il mio.
Avrà avuto 15 o 16 anni.
"Io mi chiamo Alessia" mi ha risposto, e poi si è profusa in mille scuse. "Io non so ancora guidare", ha aggiunto.
"Non ti preoccupare, abbiamo risolto", le ho detto sorridendo.
Poi ho sperato che chi l'aveva lasciata in macchina mi desse il tempo di andarmene prima di ritornare, perché la piccola Alessia di 15 o 16 anni non aveva nessuna colpa, ma chi guidava la macchina e l'aveva lasciata lì me lo sarei mangiato così, crudo e scondito, che da vegetariana mi trasformavo in cannibale senza che nemmeno se ne accorgesse.

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