Per qualche strana ragione, però, questa cosa di usare la macchinetta tagliacapelli le dà angoscia. Spesso è arrivata a piangere. Le fa paura, teme di farmi male, non so. Sta di fatto che l'ultima volta mi ha fatto promettere che non glielo avrei chiesto più.
Sono andata dal parrucchiere a gennaio. E' già abbondantemente ora di sistemare la parte rasata, perché comincia a notarsi disordinata.
Chiedo ad Angelica, la quale non mi ha nemmeno fatto finire la domanda rinfacciandomi la promessa che le avevo fatto. Ok, sono una donna di parola.
Chiedo, quindi, a Matilde, la quale sorride beatamente e mi dice che no, non lo farà perché (testuali parole) "Non terrò mai in mano uno strumento con delle lame che si muovono".
Ok.
Ieri, dopo mille incombenze domestiche, mi preparo a farmi sta ca##o di rasatura da sola, perché non ho voglia di andare dal parrucchiere solo per quello, perché la lunghezza dei capelli va ancora bene, posso aspettare tutto marzo e forse pure fino a inizio aprile prima di dover andare.
Preparo lo specchio del bagno, trovo il modo di appendere sulla parete opposta uno specchietto e prendo la macchinetta.
Matilde entra in bagno e mi vede: "Mamma, ma tu sei ancora in pigiama".
"Sì - rispondo - ma nel frattempo ho fatto partire e steso una lavatrice, impastato e cotto il pane per la settimana, cambiato le lenzuola..."
"...ma in pigiama" insiste la perfettina.
"E tu pensa che adesso, in pigiama, mi appresterò anche a TAGLIARMI I CAPELLI DA SOLA visto che non c'è nessuno che vuole aiutarmi".
Sorride. Poi, ammiccando: "Le vere girlboss non hanno bisogno dell'aiuto di nessuno" e se ne va.
Dovevo sculacciarla di più quando ero ancora in tempo.
(Comunque i capelli me li sono tagliati ed è stato molto più facile del previsto. Le vere girlboss non hanno bisogno dell'aiuto di nessuno)
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