In quell'occasione ho visitato la struttura individuando la sala più adatta, ma mi sono relazionata solo con la ragazza promotrice dell'accordo. Solo poco prima di andarmene mi ha invitato a conoscere la direttrice.
Sono entrata, dunque, in un lussuosissimo ufficio, con lampadari, quadri alle pareti, scrivania e poltrona presidenziale.
La direttrice era una donna probabilmente mia coetanea, molto simpatica e accogliente, ben curata ma non appariscente.
A inizio ottobre, dunque, comincio il corso con 4 allieve mai viste prima.
Mi mantengo sul soft generico, perché sono 4 corpi, 4 età e soprattutto 4 modi diversi di vivere il movimento, l'alimentazione e la cura del proprio benessere, ma conduco comunque le lezioni a modo mio: col sorriso, sdrammatizzando le difficoltà e la fatica, guidandole in un viaggio all'interno del proprio essere, incoraggiandole e supportandole nelle fasi critiche e buttando lì qualche battuta ogni tanto.
Solo dopo più di un mese, incrociandola all'uscita dal bagno dove era andata a cambiarsi e vedendola in abiti "ufficiali", ho finalmente riconosciuto la direttrice nell'allieva alla quale 10 minuti prima avevo detto che doveva (sic) "stringere le chiappette così tonifichiamo per bene il lato B e cominciamo da novembre a lavorare per la prova costume di luglio".
Per fortuna non mi ha licenziata.
Ancora.
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