30/07/14

Per dieci minuti

E' l'ultimo romanzo della Gambarale.
Che dire? L'ho comprato in ebook perché costava molto meno che in versione cartacea e, visto che il penultimo l'avevo lasciato a metà, non ci ho voluto spendere soldi.
Ora, invece, dopo che l'ho letto, dopo che l'ho divorato (letto in 48 ore e non ci riuscivo da ANNI), posso dire che lo coprerò di sicuro *anche* in versione cartacea, per averlo, e poi anche per regalarlo.
E' un libro che mi ha cambiato prospettiva.
E' il quarto libro che sia riuscito a farmi piangere sul serio (gli altri tre: Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, L'amico immaginario, L'imprevedibile viaggio di Harold Fry), però devo ammettere che c'è riuscito solo per la storia che racconta.
La mia storia.
Magari non proprio del tutto identica alla mia (lei ha un lavoro retribuito per mezzo del quale vivere e non ha figli), ma per poltissimi aspetti molto simile alla mia storia, dannatamente simile. Quasi precisa identica.

La Gambarale è stata piantata dal marito all'inizio del 2012, proprio mentre stava iniziando a scrivere il terzo romanzo "Quattro etti d'amore, grazie", quello che io ho lasciato a metà e forse adesso mi spiego il perché e quasi quasi potrei dargli una seconda opportunità.
E' stata piantata all'improvviso, dopo una lenta agonia che non lasciava presagire nulla di una rottura, piuttosto di un infinito trascinarsi per inerzia. Fino a quando lui non la lascia, perché si è invaghito di un'altra.
Ecco, qui c'è la prima differenza con la mia storia, ma solo perché in quella sua si tratta di una "sbandata" di tre mesi, mentre nel mio caso... vabbè, lasciamo stare che non ne vale manco la pena di usurare i tasti del pc per raccontarne i dettagli.
Quindi lei va in analisi e la sua dottoressa, a un certo punto, le propone un gioco: per un mese prendersi l'impegno di fare per dieci minuti al giorno qualcosa di mai fatto prima.
E così cominciano le lezioni di violino e di hip hop, le camminate all'indietro, il cucinare i pancake, guardare un video su youporn, leggere Harry Potter e altre cose.
Il libro non è altro che il diario di quei 31 giorni. Un mese in cui la sua visione della vita e della sua situazione cambia radicalmente, proprio attraverso quei dieci minuti quotidiani.

Ho pianto. Ho pianto spesso e tanto in certi passaggi. Ad esempio al pensiero del primo natale che trascorrerò da separata, o durante certi dialoghi col marito, che mi hanno ricordato molto alcuni miei col mio ex.

Se consiglio di leggerlo non lo so. Ma se siete donne separate da poco, che si sentono pallottole impazzite, come me e con l'autrice, molecole eccitate e fuori controllo, masse informi di materiale organico che va avanti per abitudine più che per voglia di andare avanti, ecco, questo è uno dei libri che può essere utile leggere.
Sull'utilità del giochino non mi pronuncio. Ho pensato che potrei farlo anche io, ma forse non ne avrei la costanza.
Però è un bel libro. E si piazza nella lista dei libri che mi hanno cambiato la vita.

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