01/06/25

Il silenzio

Io sono stata cresciuta ed educata con il silenzio punitivo.
Ho ricevuto poche botte dai miei genitori (perlopiù da mia madre che comunque ci andava giù pesante e poi lo negava, asserendo che quelle fossero carezze), ma quando facevo qualcosa di sbagliato venivo punita sempre con il silenzio imposto. 
Non il mio, ovviamente, ma quello di mia madre. Che - a sua volta - lo aveva imparato dal padre, mio nonno materno, che era capace di ignorare in modo totale qualcuno che si era comportato in modo diverso da come lui avrebbe voluto: stava mesi e mesi senza parlare anche ai figli che vivevano ancora in casa con lui. C'è stato un momento della mia vita in cui persino io ho rischiato il suo silenzio, e lì mi ha difeso mio padre.
Dunque ho sempre avuto un pessimo rapporto con il silenzio, soprattutto nelle relazioni. L'ho sempre desiderato e cercato, ma poi ne sono stata spaventata. Forse è per questo che parlo tanto, che mi sono cercata un lavoro dove devo parlare tanto, e lo faccio - oh, se lo faccio!

Da un po' di tempo, però, sto cambiando. Mi sembra di aver iniziato un processo di pacificazione anche nei confronti del silenzio, ho iniziato a non vederlo solo come qualcosa di allarmante, negativo e negante. Sto imparando che il silenzio può anche essere presenza.

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