Escono di casa alle 7.52, lei con lo zainetto a forma di asino sulle spalle e la manina sia a mamma che a papà (che per l'occasione andrà al lavoro in ritardo).
Durante gli 11 minuti di cammino a piedi, lei non ha fatto altro che dire che era contenta, era emozionata, chissà se la maestra ha i capelli biondi e chissà quanto si divertirà con tutti i suoi compagni.
Il padre annuisce. La mamma tira su col naso.
Arrivano davanti al cancello alle 8.03. La scuola è un edificio grande, con un bel cortile con gli alberi, le aiuole e le giostrine. Edilizia degli anni '30.
Il portone dell'ala dedicata all'asilo è aperto. Entrano e cercano l'aula che porti la targhetta col nome della maestra. La trovano.
La maestra è una rassicurante signora giovane. Probabilmente non arriva ai 50 anni. Indossa un allegro completo a fiori e il suo alito non odora di sigaretta, e questo è già positivo.
La bambina, con lo sguardo un po' indeciso sul da farsi, risponde alle domande che le fa la maestra, come si chiama, quanti anni ha e se è già andata a scuola. Accanto alla maestra c'è un'altra bambina, più grande ma molto più spaurita. La maestra mostra a Matilde dove posare il suo zainetto, si informa coi genitori su eventuali allergie o particolari esigenze della bambina, si fa scrivere i numeri di telefono, spiega che in quell'aula i bambini porteranno il grembiulino a quadretti bianchi e rosa o celeste, comunica che il sabato non c'è scuola e che lunedì consegnerà la lista del materiale da comprare.
Il padre è silenzioso, la madre interagisce con voce rotta e risponde a monosillabi.
Bene. E' tutto.
La madre chiede, con un filo di voce: "Allora possiamo andare?"
La maestra risponde di si.
"Bene - prosegue la mamma rivolta alla figlioletta - allora dammi un bacino e ci vediamo più tardi!"
La bambina bacia entrambi i genitori.
"Buon divertimento!" la saluta la madre con l'ultimo respiro integro che le rimane
"Buon divertimento anche a voi!" risponde la bambina tranquilla. Poi si avvicina alla compagna, per fare conoscenza, e per fortuna non vede sua madre che scoppia in un pianto disperato appena fuori dalla porta.
6 commenti:
Sembra Nemo :)
...il primo giorno di scuola è la cosa più bella del mondo!!!
Su, su, fatti coraggio! E' tutto finito... stai tranquilla. Non pensarci più, asciuga i lacrimoni e fai un bel respiro. Ecco, così, brava.
Visto che non era poi tanto terribile?
E il papà cosa ha fatto? Il papà dei miei figli si è guardato bene dal venire il primo giorno di scuola, codardo!
Antonella
noooo! mi hai fatto commuovere.
Sapevo che Matilde sarebbe andata serena. Non vedo l'ora di leggere il post successivo. Baci, abbracci, coccole e carezze tutte per te, piccola, grande mamma.
Daniela
inutile nasconderti che mi sono commossa... che dolcezza nelle tue parole... io non sono mamma, ma con un fratellino più piccolo di 15 anni è come se lo fossi... ricordo ancora il primo giorno che mi capitò di accompagnarlo all'asilo, lui piangeva e , dopo averlo lasciato alla maestra, il cuore mi si rimpiccioliva in petto e quasi quasi piangevo anche io...
forza Matilde... e forza Mamma Lucy!!!
è il vostro primo distacco?
no perchè io stavo così quando ho ricominciato a lavorare. La sera quando l'ho "ritirata" da casa dei miei ho pianto un bel 3 ore buone.
ti prego dimmi che era il primo distacco, che non ce la posso fare a piangere anche per l'asilo (noi s'inizia il 5 ottobre,e già c'ho l'ansia) :-P
Mannaggia...hai fatto piangere pure me!!!
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