"Promemoria per i prossimi viaggi: sei più forzuta di quel che credi" disse quella che, non trovando nella casa di campagna dei suoi genitori né un pesabagagli né una bilancia pesa persone, ha trascorso tutta la serata della domenica a fare e disfare la valigia di 20 auspicabili chili da imbarcare in stiva l'indomani mattina, soppesandola e dicendosi che no, non era possibile che pesasse più di 20 chili e lei riuscisse a sollevarla così facilmente e invece, giunta in aeroporto, ha scoperto che di chili ne pesava 23,6.
24/08/20
14/08/20
Dieci giorni
Mancano esattamente 10 giorni alla nostra ripartenza dalla Sicilia.
Le ragazze avevano già fatto queste vacanze così lunghe negli scorsi anni, ma io no, io avevo sempre lavorato a luglio e parzialmente anche ad agosto. Ma non è mentre guardo il mare che mi chiedo come sarà tornare a Torino dopo 7 settimane in Sicilia. Me lo chiedo al buio, di notte, quando mi affaccio dalla terrazza e guardo le stelle.
Che manchi il mare, a Torino, è risaputo. Ma le stelle, no. Ecco, quelle non me l'aspettavo.
13/08/20
La nuova interfaccia di blogger
Lo so che ci siete ancora, vi vedo anche se non interagite.
Dovete sapere che blogger ha cambiato (ancora) interfaccia, e stavolta faccio fatica ad abituarmi. Progressivamente c'è sempre meno possibilità di modificare i parametri di pubblicazione (ad esempio sulla data e ora di pubblicazione di un post) e credo sia scomparsa la possibilità di entrare nell'HTML (o per lo meno io non vedo più il bottoncino) che era una cosa molto utile, specialmente quando si faceva qualche casino con le immagini.
Questo solo per dire che è possibile che ogni tanto vi arrivi la notifica di pubblicazione di post che in realtà non erano ancora pronti per la pubblicazione.
Poi una cosa che non sopporto è che quando vado a capo mi crea automaticamente un nuovo paragrafo invece di creare, semplicemente, una nuova riga.
Vabbè, sono fisime da blogger della vecchia guardia, quelli che facevano i "webmaster" sporcandosi le mani dentro la meccanica testuale dell'HTML.
12/08/20
Continua lo sgombero
Anche se dalle mie parti si dice "sbarazzo".
Oggi ho "sbarazzato" 1 metrocubo di roba. Tutto il mio arsenale di stoffe e materiale creativo.
Ho salvato soltanto quelle americane, da patchwork, perché davvero sono costate così tanto e sono così poche e di piccolo taglio, che non ho voluto perderle. Tutto il resto, tutta la tonnellata di stoffe da sartoria (velluto, seta, maglia, tessuti tecnici vari e cotonine) le ho regalate a Filly Cusenza, la stilista per la quale lavoravo, che sono certa che ne farà un uso migliore di me, mentre le altre attrezzature varie (avevo ancora un sacco pieno di pannolenci di tutti i colori, una raccolta infinita di riviste di punto croce e di cartamodelli sartoriali) le ho donate alla Caritas.
E' un colpo al cuore. Non soltanto per tutti i soldi che ci ho speso negli anni per comprare il materiale, quanto per il significato simbolico, il potenziale che avrei voluto concretizzare da quel materiale e non ne ho avuto il tempo, né la capacità.
Boh, spero che a qualcuno possa tornare utile.
11/08/20
Sulla guida
Certe volte rifletto sul mio rapporto con la guida.
Ho preso la patente più tardi rispetto alla norma, avevo quasi 21 anni. Il ritardo è stato dovuto al mio blando interesse per l'autonomia (facevo una vita tanto banale e povera che per quello che mi serviva, bastavano i miei piedi e - al massimo - il treno per andare all'università).
Per anni ho avuto la patente, ma non guidavo. Quando mi sono sposata, avevamo soltanto una macchina e la usava quotidianamente Schroeder, quindi io continuavo a muovermi a piedi.
Non posso negare che un altro degli aspetti positivi della fine del mio matrimonio è stato proprio il mio "lanciarmi" seriamente nella guida, da sola o in compagnia, in autostrada o nei sentieri di campagna, in salite, discese, tornanti e rettilinei, di giorno e di notte, col bello e col cattivo tempo.
Ho imparato a guidare a Palermo, grande e inarrivabile palestra di guida. Ho sempre detto che una volta sopravvissuta alla guida a Palermo, niente può spaventare, non in Italia almeno, non so, forse potrebbe essere peggio soltanto l'India, o il Sudamerica, insomma luoghi così.
Ho imparato a guidare con la grandissima Julie, la buonanina della Panda del 2001, cambio manuale, sterzo ingrippato, ma nessuna paura. E penso che tra poco anche Matilde inizierà a cimentarsi alla guida, magari anche solo per gioco, per cominciare a capire i meccanismi, tanto ormai è alta quanto me e arriverebbe benissimo ai pedali. Però lei avrebbe a disposizione macchine molto più nuove, facili e automatiche di quelle che ho avuto io. Mi domando, quindi, queste nuove generazioni impareranno a guidare soltanto col servosterzo, col cambio automatico, con la telecamera posteriore?
Il vero problema non è tanto il contenuto della mia domanda, lo so. Quanto il fatto stesso che io me la ponga in questi termini. Ci manca un pelo perché io dica: "Ai miei tempi dovevi parcheggiare a orecchio, sentire col corpo la vicinanza del paraurti della macchina dietro...".
Bei tempi...!
10/08/20
07/08/20
Le mie fotografie segnanti
Tutte e tre ritraggono il portabagagli di una macchina.
La prima è quella che ritrae le valigie di Schroeder quando se n'è andato di casa.
La seconda raffigura il portabagagli della buonanima della Panda quando ci siamo trasferite a Torino.
La terza è questa:
Sto liberando la vecchia casa. Non ci tornerò/ei più a vivere dunque non ha senso continuare a tenerla piena di roba che non uso (ciò che uso si trova già a Torino) soltanto per pagarci l'Imu (sad true story).
Ho iniziato dai vestiti e da alcuni vecchi giocattoli. La Caritas ha ringraziato.