31/03/16
Il dolore condiviso
Quant'è difficile, però, stare vicini da lontano a qualcuno che soffre. Quanto è difficile tollerare le distanze geografiche. Quanto è difficile accettare l'impotenza, la mancanza di contatto, la pena.
Quanto è difficile non cedere alla follia, infilarsi in macchina e guidare ininterrottamente per 8 ore, traversando il mare e valicando montagne.
Quanto è difficile condividere il dolore di qualcuno, pur non lasciandosi sopraffare.
30/03/16
Pigiama party
25/03/16
Dopo quasi 8 settimane di dieta
Ottimo.
Peso netto di stamattina 67,2 kg che, a memoria, è quanto pesavo a 15 anni.
Facendo attenzione a non esagerare, posso ritenermi soddisfatta, e prepararmi allo strafogo delle 48 ore di pasqua&pasquetta! :-D
24/03/16
Miele
23/03/16
Etichettatura obbligatoria
È opinabile, dipende molto dalle singole persone e dai contesti, nonché, ultimo ma non ultimo, dal grado di rispetto che una persona è disposta a dimostrare ad una che segue un'alimentazione diversa dalla sua.
Però una cosa è certa. Tra le varie sciagure per chi segue un'alimentazione vegetariana o vegana, svetta ai primi posti l'annosa questione sull'etichettatura obbligatoria degli esseri umani in base alla propria dieta.
"Ma tu sei vegetariana o vegana? Ma il pesce lo mangi? No, allora se mangi il pesce non sei vegetariano, perché il vegetariano non lo mangia. E indossi la lana? No, ma allora non sei una vera vegana, perché i vegani non usano niente di origine animale. Un mio amico è pescetariano, che significa cheangia solo il pesce. Una ragazza che conosco è vegetaliana crudista" e così via, ad libitum, sempre più su sulla scala delle etichette appiccicate ad ogni costo.
Perché non basta a nessuno accontentarsi di guardare il proprio piatto e rispettare le eventuali differenze con quello del commensale. No. Loro devono per forza affibbiarti un nome comune, un predicato nominale che ti renda facilmente identificabile e classificabile.
Poche cose, più di questa, mi fanno salire il nazismo.
22/03/16
21/03/16
La sala d'incisione
Ad alcune capita di essere l'unica che ha "studiato la musica" in famiglia, pur senza averne il talento, o forse iniziando troppo tardi, e ritrovarsi a guardare da fuori il duo musicale che si va definendo.
Ad alcune capita di essere messa a parte di un progetto speciale, un intero album, scritto, musicato, arrangiato, inciso, suonato e cantato dai propri fratelli, ed esserne un po' gelosa nello starsene lì ad ascoltare e basta.
Ad alcune capita, però, di essere invitate senza preavviso, con un perentorio "Ci servono i coretti femminili: vieni", e ritrovarsi a cantare per loro e con loro. E divertirsi. E ridere e ubriacarsi. Ma soprattutto cantare.
Cantare per loro e con loro, in una sala d'incisione che, come nella migliore tradizione, si trova in uno sgabuzzino.
18/03/16
Sparatemi
17/03/16
Sì, lo voglio
Questa sera mi ha risposto che è d'accordo e gli va bene.
16/03/16
15/03/16
La ex piccola
E invece mancano meno di tre mesi e Angelica compirà sei anni. Sei anni. E oggi è andata da sola dal fruttivendolo all'angolo a comprare le carote. Da sola.
È andata e tornata, sana e salva, con le carote, il resto corretto e tutto quanto.
Sta per compiere sei anni, e solo oggi ne ho preso coscienza.
14/03/16
La figlia di Lilith
E' principalmente un'amica, poi è la tua pittrice preferita, nonché la donna alla quale hai fatto da comare d'anello e non solo, nonché compagna di mille follie, chilometri di passeggiate, ore e ore di chiacchierate e - non ultimo - la tua Picci Pucci del cuore.
E capita che lei, se ne esca con un pacchetto impacchettato, dicendo "Ti ricordi di quella cosa che mi hai chiesto 2 anni fa? Eccola".
Ed eccola:
Per prima cosa è un quadro. Per seconda cosa è un gioiello. Per terza cosa è (saraà) la copertina di "Buongiorno Luna - La figlia di Lilith", il secondo episodio della trilogia fantasy che spero di riuscire a finire di scrivere prima di diventare decrepita.
Certe mattine sembrano prevalentemente folle, ma alla fine si rivelano opere d'arte in tutti i sensi.
11/03/16
Le parole sono importanti
Rispondi, e una voce che ben conosci ti dice parole che non ti aveva mai detto, con una sicurezza che non aveva mai avuto, con una determinazione che non aveva mai dimostrato di avere.
10/03/16
Mancina per necessità
"Gandalf, sto abbastanza male, ma finché tengo il tutore non ho problemi"
"E cioè? Te metti er tutore per dormì?"
"Sì. Ormai lo chiamo affettuosamente Manuel, il mio focoso e ispanico compagno della notte. Insieme alle lenzuola di flanella"
"Nun me interessa della tua vita notturna in solitaria. Famme capì. Se dormi col tutore non hai dolori o fastidi. E se invece non lo indossi?"
"Dolori lancinanti e parestesie a gogò"
"Sempre?"
"No. A dire il vero, a seconda di quello che faccio al lavoro, posso avere anche settimane intere senza avere fastidi, neppure senza tutore. In generale il problema si presenta quando cucio a mano o quando mi tocca mettere tanti spilli"
"Senti... io te lo devo dire..."
"Non mi dire pure tu di farmi operare di tunnel carpale, perché non lo faccio. Non mi interessa il fatto di essere ancora giovane e di avere potenzialmente una ripresa rapida. Finché il tutore mi permette di dormire, io in sala operatoria non ci vado"
"Non è questo che ti stavo dicendo. Nun me stai a sentì. Devo purtroppo dirti che è molto peggio l'alternanza dell'infiammazione rispetto a una patologia costante. Il nervo si danneggia di più quando sta due settimane infiammato e due settimane no, piuttosto che sempre infiammato"
"E che può succedere?"
"Che si creino lesioni, e sono lesioni irreparabili, e la parestesia diventi permanente"
"E come posso evitarlo?"
"Non svolgendo le attività che ti fanno infiammare il nervo"
"Sì, ma io questo lavoro faccio. Cucio"
"Usa la sinistra"
"Eh?"
"A Lucy, ora me vuoi fa credere che nun sei capace de cucì con la sinistra?"
"Non sono capace"
"Impara. Il cervello ci mette un po' ma si abitua a tutto. All'inizio sarà faticoso, poi diventerà naturale"
Ed è così che da un paio di settimane mi esercito a cucire con la sinistra. Mancina per necessità.
Tolgo sempre gli spilli con la sinistra, non sono ancora capace di metterli, ma dopo che li ho messi imbastisco con la sinistra.
Quando farò almeno un mese a cucire con la sinistra proverò a dormire senza Manuel. Dovesse funzionare, mi farebbe sicuro un certo effetto.
09/03/16
In sedici anni
Invece quella notte di sedici anni fa hai deciso di morire, o forse no, forse hai solo deciso di tirare la corda fino al massimo, e non volevi veramente che si spezzasse. Tuttavia si è spezzata, e a distanza di sedici anni, ancora oggi io ti penso, talvolta ti sogno e ogni volta mi meraviglio di vederti vivo, e mi dico sempre "Ma allora non è vero che è morto", e tutte le volte, al risveglio, sono convinta che tu sia ancora vivo.
Oggi è una giornata fredda e ventosa, ben diversa da quella di sedici anni fa; me la ricordo come se fosse ieri, mi ricordo ogni cosa, dove mi trovavo, come ero vestita e cosa facevo quando ho ricevuto la telefonata che mi comunicava la tua morte.
L'incredulità.
L'incredulità sulla notizia ricevuta e la corsa, a piedi, fino a casa tua, per sincerarmene. L'abbraccio di tua madre. Il mio disprezzo verso tuo padre, che ancora oggi non capisco come non si vergognasse di essere ancora vivo mentre tu eri lì, morto sul tavolo del salotto.
Sedici anni sono tanti, sono una vita intera.
Andrea è morto da sedici anni, eppure ancora oggi, nonostante tutta la vita che c'è stata dentro, fuori e intorno a me, io quel buco nel cuore ce l'ho ancora.
08/03/16
5 settimane
Nelle prime 4 settimane di dieta ho, complessivamente, perso 2 chili.
Nell'ultima settimana ne ho perso un altro. Che -3 chili in 5 settimane non è male, ma la mia domanda di stamattina è stata "Ma di solito non funziona al contrario? Di solito non si perde più peso all'inizio?"
Poi ho fatto un paio di considerazioni sull'ultima settimana, l'ultimo fine settimana, le ultime 48 ore, in particolare.
Così come, all'epoca del mio improvviso ed evidente dimagrimento post separazione, scherzavo con gli altri dicendo che non stavo dimagrendo ma mi stavo solo disidratando, alla stessa maniera non è da escludere che nelle ultime 48 ore io sia *apparentemente* scesa di peso, mentre nella realtà ho soltanto versato 800 gr di lacrime.
Potrei brevettarla. "La dieta Van Pelt".
Fosse la volta buona che mi trovo di che campare io e le mie figlie...!
07/03/16
Senza zucchero
Senza zucchero.
Da adesso in poi prenderò il caffè senza zucchero.
Il caffè senza zucchero è forte, amaro, pungente. Nudo. È solo caffè nudo. Non c'è niente che lo camuffi, che lo rivesta, che lo alteri, che ne nasconda i difetti.
Il caffè senza zucchero è pulito e perfetto, trasparente e sincero.
Come il dolore che ti invade, quando un amore implode e collassa su se stesso.
Già. Proprio così.
Precisamemte senza zucchero.
04/03/16
Non è un buon segno
"Ossantamadredelcielo! Ho dimenticato la padella su fuoco! Matilde, per favore, corri in cucina e vai a vedere se si è asciugata l'acqua!"
"Vado!"
"Grazie"
"Mamma, devo spegnere il fuoco?"
"Direi di sì, ma il sughetto che c'è dentro com'è? Si è asciugato?"
"Non lo so dire. Però il fatto che sia tutto marrone non mi sembra un buon segno".
Già, figlia mia. Associato al fumo e all'odore di rappreso, direi proprio che non lo è.
03/03/16
Il dolore che purifica
Fa male. Brucia. Sembra insopportabile, ma non lo è.
Piace. Aiuta. Serve.
Quando, per una ragione ben precisa, ti strofini sulle mani mezzo limone, spremendolo e ricoprendole di succo, tutte le tue ferite vive, tutti i segni ancora aperti del tuo vizio di autolesionismo, si accendono d'incanto, tutti insieme, e pulsano, urlano, s'infiammano.
E si purificano.
E danno un senso al tuo autolesionismo. O ti dissuadono dal rifarlo.
In qualunque caso, dopo stai meglio.
02/03/16
E come non lo fai?
"Mamma, domani con la scuola andiamo al cinema"
"Ah, bene"
"Ci possiamo portare i pop corn?"
"Certo, dobbiamo solo controllare... Uh, sono finiti. Angelica, ricordiamoci di comprarli prima di tornare a casa stasera".
Segue un pomeriggio di ordinaria follia.
"Mamma! Non abbiamo comprato i pop corn!"
"Nooooooo... Ed io ho pure già chiuso la porta e mi sono spogliata... Dai, non ci fa niente, al cinema vi portate la merenda come al solito"
"..."
"..."
"..."
"Che c'è? Piangi?"
"Sì, perché io volevo i pop corn. Ma non ti preoccupare, mi ora mi calmo. Per ora piango, ma poi smetto, non ti preoccupare mamma"
"Obbeddamatrisantissima!"
E così mi sono rivestita e catapultata al supermercato a comprare i pop corn.
01/03/16
Day #29
Ma ci ho ripensato, il cioccolato non lo mangio. Qualcosa mi dice che ne avrò un gran bisogno nel prossimo fine settimana, e allora tanto vale aspettare ancora un po' per vedere come va e per, eventualmente, farne scorpacciata alla menefotto.