Ritorno qui oggi, in un afoso pomeriggio d'agosto. Scrivo seduta al tavolo della cucina della MIA nuova casa di Torino.
Ne sono successe di cose negli ultimi anni, ma considerando che almeno fino al 2020 cercavo di mantenere una certa costanza, riassumerò brevemente ciò che è stato dopo. Magari non proprio tutto-tutto, ma quanto meno gli avvenimenti salienti.
Io, di mestiere, faccio l'insegnante di yoga. Insegno soprattutto ai bambini, nelle scuole, ma anche alle famiglie, nei centri privati. E poi ho iniziato ad insegnare anche agli adulti.
Matilde è stata bocciata in seconda liceo. Lo scientifico non era la sua strada: ha perso un anno ed ha cambiato con il liceo linguistico. Ha compiuto 18 anno lo scorso dicembre e a settembre inizierà il quinto anno. Non ha ancora preso la patente, ma in compenso ha una fidanzata. Sì, avete letto bene, non è un refuso. Mentirei se dicessi che per me è stato facile da capire/accettare, ma ormai l'ho capito/accettato, discorso chiuso.
Angelica ha finito la terza media, ha compiuto 14 anni lo scorso giugno e inizierà a frequentare il liceo delle scienze umane. E' stata la ragazzina più popolare/corteggiata/conosciuta della scuola e del quartiere, ma lei sempre picche a tutti. E' cresciuta, ma non è cambiata.
Io ho posto fine alla mia relazione stabile con Raffaele. Ho provato a cercare negli ultimi post il soprannome con cui lo chiamavo (forse era l'Ingegnere?) ma non l'ho trovato. E mannaggia alla pupazza, col senno di poi quanto è illuminante questa constatazione? In questo blog, che è stata la MIA VITA per anni e anni, non trovarne facilmente menzione era una curiosità che, se avessi notato anche solo due anni fa, mi avrebbe risparmiato almeno 2 anni di infelicità. Ma va bene, è andata così.
Ho lasciato l'ingegnere, quindi. Sì, vivevamo tutte con lui, motivo per cui, come dicevo all'inizio, adesso sono seduta al tavolo della cucina della MIA nuova casa di Torino.
Non ho molta voglia di raccontare e ripercorrere ancora una volta tutta la genesi del cambiamento. Poco fa no visto i post che riguardavano il trasloco precedente, quello in cui ci siamo trasferite da lui. Molto carino quello in cui dichiaro che sarebbe stato l'ultimo trasloco della mia vita.
No. La vita mi ha insegnato che io posso pensare, desiderare, impegnarmi in tutto quello che voglio, ma poi come deve andare lo decide lei, senza nemmeno chiedere la mia opinione. L'unica mia possibilità è quella di accettarlo, e seguire il flusso, e cercare di starci a galla in questo flusso che scorre, senza annegare.
Da qualche mese avevo pensato di voler tornare a scrivere. Ho aperto word diverse volte, ma ho scritto qualche riga, mezza pagina, e poi basta. Mi sono convinta che non sono più capace.
Oggi pomeriggio, però, mi è venuto il dubbio se questo blog esistesse ancora, se fosse ancora online, e adesso che l'ho trovato ancora qui, ad aspettarmi con pazienza, mi è venuta voglia di riprenderlo in mano. Ma stavolta non farò il solito errore degli anni passati. Non mi prendo nessun impegno. Se mi andrà, tornerò a scriverci qui le cose strane che mi succedono (e sono parecchie), quelle che penso (e sono ancora di più) e le mirabolanti avventure di mia figlia e Woodstock, Matilde e Angelica, ché ormai le categorie a loro dedicate si chiamano così e così continueremo a chiamarle.
Magari si aggiungerà qualche nuova categoria di argomenti, chissà.
Per il momento chiudo e mi godo la soddisfazione di aver scritto molte più parole in questo post di quante ne abbia mai potute scrivere negli ultimi anni.
Sono tornata, forse.
1 commento:
Bentornata! (senza forse)
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