25/01/18

Gennaio è un mese strano

Gennaio è un mese strano. Inizia tutto buio e, in una manciata di giorni, si illumina.
A inizio mese esci di casa che è ancora notte: le luci sono ancora accese dentro le case e sulle insegne dei negozi; per strada i lampioni sono ancora illuminati e le macchine vanno coi fari accesi. Esci dal lavoro in un orario che, teoricamente è ancora pomeriggio, e ti ritrovi lo stesso scenario della mattina. Vita diurna in un'ambientazione notturna.
Eppure, dopo solo una decina di giorni, la situazione cambia. Esci sempre alla stessa ora, ma adesso il cielo è rosato e magicamente i lampioni dell'illuminazione pubblica si spengono al tuo passaggio. Ti senti un po' Silente col suo spegnino.
Al pomeriggio esci ugualmente col buio, ma è un buio giovane, lo senti nell'aria. Puoi individuare qualche tardiva sfumatura rossa e violacea in direzione dell'ovest.
Altri 10 giorni ed esci che c'è luce. Non si vede ancora il sole ma sai che non tarderà. Esci ancora col buio, ma sai per certo che solo quindici minuti prima il cielo era ancora luminoso. Lo sai perché quasi sempre trascorri gli ultimi minuti alla finestra, aspettando chi deve tornare perché tu possa andar via.

E durante la mattina gennaio si diverte a burlarsi di te. Ti offre sfacciato un cielo azzurro che sembra finto, e un sole luminoso e forte. Ti illude. Ti invita ad uscire, a respirare l'aria di fuori, a lasciarti inondare di luce giocando con le ombre dei rami spogli degli alberi.
Ma è solo uno scherzo.
Esci pregustando il piacere di una passeggiata nel parco e ti ritrovi con una temperatura di 3°. Cammini, perché camminare ti riscalderà, ma mancoperilca##o. Camminare ti fa andare contro l'aria gelida. E ti si congelano le mani, al punto che hai difficoltà coi movimenti raffinati, come afferrare il cursore della cerniera della giacca o prendere una moneta dal borsellino.

Gennaio è un mese strano.
A Palermo è già quasi primavera. A Torino è appena iniziato l'inverno.

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