Quando cammino per strada, io penso.
Non sono capace di fare altro, se non pensare alle mie cose. La mente tende a divagare, se ascolto musica, non ricordo cosa ho ascoltato, al massimo posso partecipare a una telefonata, ma non è detto che non mi distragga anche in quello.
E' l'effetto che mi fanno le strade, i marciapiedi, le vetrine dei negozi, i portoni dei palazzi, le macchine parcheggiate, i colori dei semafori.
La strada che congiunge casa mia e casa del Capitano è diventata il teatro delle mie riflessioni sulla vita, l'universo e tutto quanto, nonché sulla nostra relazione.
E' la prima volta che dei marciapiedi diventano i miei confidenti più intimi.
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