18/11/24

Il sorriso

 E' da ieri che sorrido come una scema.

In autobus stamattina ho ripensato a ieri pomeriggio e deve essermi comparso il più ebete dei sorrisi perché un tizio mi ha guardato come se pensasse "Ma che min##ia ci ride questa di lunedì mattina alle 7.45?".

Mi sento viva. 

17/11/24

E' successo

 E' stato inaspettato, spontaneo, naturale. Probabilmente nessuno dei due lo aveva mai davvero messo in conto eppure era evidente che entrambi lo desideravamo da tempo. Il Capitano ed io ci siamo baciati.

Ci siamo baciati alla fine di un lungo pomeriggio "normale" trascorso insieme, dopo due ore intere in cui abbiamo solo suonato la chitarra e fatto qualche chiacchiera nel frattempo.

E' successo quando stavo per andarmene, che per salutarlo l'ho abbracciato, come spesso succedeva negli ultimi tempi, ma durante quell'abbraccio qualcosa è stato diverso. Gli ho detto che ero felice di averlo incontrato perché il tempo che trascorro con lui è un tempo leggero e piacevole, e l'idea di conoscerlo mi fa sentire meno sola. Lui mi ha detto che sentiva la stessa cosa. E l'abbraccio continuava, e nessuno dei due faceva un minimo per staccarsi. E siamo andati avanti per minuti e minuti. Io ho sentito il mio cuore battere forte e sentivo il sua corpo respirare... da brava maestra di yoga, per finché ho potuto ho provato a sincronizzare il mio respiro con il suo, ed è stato molto rassicurante. 

E poi boh, cambi un po' la posizione delle braccia, ti aggiusti di qua, ti aggiusti di là... e ci siamo aggiustati labbra contro labbra.

E' stato dolcissimo, tenero. 

Io non credevo di riuscire ancora, a 46 anni suonati, di provare quelle sensazioni da primo amore adolescenziale. Me ne sono andata sorridendo e probabilmente non smetterò di sorridere nemmeno quando mi addormenterò.

Non ho la più pallida idea di cosa succederà adesso, ma una cosa è certa: è tutto diverso.
Con gli altri uomini degli ultimi mesi, ho poi avuto voglia di scappare e infatti sono fuggita dalle loro vite. Con il Capitano l'unica voglia di fuggire che ho è quella di ritornare da lui e ricominciare a baciarci.

Ma voglio viverla assolutamente con calma e senza nessuna aspettativa. Comu finisci si cunta, si dice dalle mie parti.

14/11/24

Il marpione

- Ciao *Lucy*
- Tutto bene?

- Ciao *Insospettabile Marpione*, qui tutto bene, grazie!
- Tu come stai?

- Bene bene. 
- Ti ammiro sempre appesa al soffitto (Si riferisce alle foto di yoga aereo che pratico da tre anni, ho iniziato a insegnare quest'anno e di cui pubblico le foto su facebook)

- E' una pratica molto intensa, non solo sul piano fisico, ma anche su quello emotivo.
- Se un giorno passi da Torino ti faccio fare una prova
- Se passo da Torino ti invito a cena
- Altro che prova

Hai capito il marpione...!








13/11/24

Cose da non dire a un'insegnante di yoga #5

 "Ma io devo per forza restare qui con voi?"

Sì, maestra di sezione. Devi.
Devi perché non puoi lasciare i tuoi bambini da soli con un'esperta esterna, ossia con una persona che non fa parte del personale scolastico.
Devi perché se io faccio lezione di yoga non posso occuparmi anche di eventuali pipì, litigi, nasi da soffiare ecc.

Devi perché io sono un'insegnante di yoga, e non una baby sitter che ti tiene impegnati i tuoi bambini mentre tu ti prendi un'ora di pausa.

11/11/24

Ci siamo rivisti

 Ho rivisto Il Capitano. Abbiamo passato un pomeriggio tranquillo, prima abbiamo fatto un giro alla festa di via del quartiere dove entrambi abitiamo, poi siamo andati a casa sua, mi ha offerto un tè verde e una fetta di pane con la marmellata di fragole, si è sfogato e aperto raccontandomi nei dettagli tutta la storia/ossessione con la sua ex, poi mi ha fatto ascoltare alcuni pezzi alla chitarra.

E' stato un bel pomeriggio, gliel'ho detto al momento dei saluti.

Anche se abbiamo parlato di situazioni spiacevoli, di emozioni spiacevoli, di quanto a volte sembriamo ricercare la spiacevolezza, in sua compagnia sto bene.

Chissà in che maniera siamo legati, lui ed io, perché è palese ed evidente che da parte di nessuno dei due c'è un intento sentimentale/romantico, ma insieme stiamo bene e ci facciamo compagnia.

Mi sento meglio.

10/11/24

Sotto il divano

 


Ho scoperto dove finiscono le penne e le matite che mi ruba la gatta. E i codini. E le graffette. E le viti. 

Aspè... le viti?!
Boh, se un giorno il divano cederà di schianto e finiremo col cuBo per terra premo il perché.

08/11/24

Io mi sono arrabbiata

Ho bisogno di dirlo, ho bisogno di scriverlo, ho bisogno di urlarlo.

Io mi sono arrabbiata con Il Capitano.

Qualche giorno fa mi ha scritto di aver sognato la sua ex, del quale crede di essere ancora innamorato, mentre secondo me ne è solo ossessionato. L'ha sognata, le ha scritto, le ha chiesto di rivedersi.

Siamo forse qualcosa, lui ed io? No.
Ma questa cosa mi ha fatto molto arrabbiare ed avevo bisogno di dirlo, di scriverlo, di urlarlo.

07/11/24

Il cuore (titolo provvisorio)

 Una volta ero brava a scrivere titoli. Addirittura quando scrissi il mio primo romanzetto, ero così fertile di titolismo da mettere un titolo ad ogni capitolo.

Gli altri romanzi - è storia - hanno visto i titoli assegnati da altri, nella fattispecie da Matilde, quando aveva circa un anno e mezzo.

Ho scritto un racconto, l'ho già revisionato abbastanza volte da non volerlo più leggere, perché ogni rilettura è lo spostamento dell'ordine di un soggetto e un verbo, oppure l'uso di un sinonimo, oppure l'aggiunta o la rimozione di una virgola. Insomma, ormai io non posso più farci molto per questo testo. Sono diventate 8 pagine, ma non hanno un titolo. Hanno un titolo provvisorio, che non mi piace nemmeno tanto.

E questa è una riflessione importante che mi viene da fare, perché il titolo è una sorta di "etichetta", e quel racconto così fortemente autobiografico un titolo non ce l'ha. Quasi come se io stessa non riuscissi ancora a definire me stessa.

Forse non sarà un grande prodotto editoriale, ma una bella spalmata di pomata terapeutica questo racconto me la sta dando.

04/11/24

Mariti moderni

 Per strada:
"Guarda quella, com'è conciata"
"Si vede che suo marito non la controlla prima di uscire di casa"

Ci sono momenti nella giornata, e nella vita in generale, in cui mi sento catapultata fuori dalla mia dimensione spazio-temporale. Ad esempio quando ascolto, casualmente, un simile scambio di battute da parte di due uomini che non potrei definire giovani, ma nemmeno dell'età di mio padre.

Ecco, questa cosa mi spaventa. Questa cosa dell'ignoranza becera e ottusa ben nascosta dentro gli insospettabili. 

Il cinquantenne che potrebbe essere il cassiere al supermercato o l'agente immobiliare o il professore di latino.

Il mondo fa schifo, certe volte non riesco a convincermi del contrario.

02/11/24

Scrivere. Di nuovo.

 Ho ricominciato a scrivere. Così, de botto e senza senso.

Questa cosa dello smalto sulle unghie ha fatto l'incantesimo. La solita magia di quando, poi, ho scritto qualcosa: la prima e l'ultima frase che si formano nella mia testa.
Poi tutto quello che ci sta in mezzo è solo da lasciar scorrere e assemblare.

Ieri sera ho iniziato intorno alle 21 e ho finito all'una di notte. Ho scritto 6 pagine fitte.
Oggi pomeriggio ho fatto la prima revisione e le pagine sono diventate 7.

Non so cosa diventerà, al momento lo possiamo considerare un racconto. Di ispirazione autobiografica, ma c'è anche molta fantasia... forse qualche desiderio inconfessato.

Sta di fatto che da ieri sera questa storia mi gira per la testa, come ai bei vecchi tempi, quando mi affacciavo alla finestra e pensavo e creavo e scrivevo con la mente prima di precipitarmi al pc e scrivere per davvero.
Dicevo che mi sento in un momento di trasformazione. Aggiungo: mi sento in un momento di ritorno alla vita e alla vitalità.