14/10/20

Gli aneddoti non mancheranno

 "Buongiorno! Oh, ma che bello qui, e bla bla bla, vorrei iscrivere mio figlio di 8 mesi, e bla bla bla, in genere lo porto con me in negozio, ma credo che sia meglio per lui frequentare anche luoghi più adatti, bambini della sua età, e bla bla bla, perché vede io ho un negozio di derivati della canapa, quindi la mia clientela è quasi totalmente adulta, ed è vero che chiunque lo vede ci gioca, ma non è certo la stessa cosa dello stare insieme ad altri bambini, e bla bla bla, che poi, lo vede com'è tranquillo? E' un bambino tranquillissimo, socievole, sorride sempre a tutti, e bla bla bla, Non so se lei lo sa ma esiste anche una linea specifica per neonati, di olio di canapa, noi aggiungiamo al bagnetto e la pediatra si meraviglia sempre della pelle liscia, non ha mai fatto una dermatite, un arrossamento, nemmeno nel pannolino, e bla bla bla, però prima la vendevo anche io questa linea per neonati, ma l'ho tolta perché credo ci sia ancora troppo pregiudizio in giro, si figuri che quando l'ho detto alla farmacista ci mancava poco che chiamasse i servizi sociali, e bla bla bla, e posso dirle che ci sono anche le goccine da dare una volta al giorno, è un dosaggio minimo, con la pediatra abbiamo anche calcolato l'effettiva quantità di principio attivo ed è proprio irrisorio, però lui sta bene, cresce bene, e poi, lo vede, è tranquillissimo..."

Il bambino ha un viso che è il ritratto della serenità, della salute, del benessere. Si guarda in giro dalle braccia del padre, sorride, si sofferma con lo sguardo sui giochi e sorride, guarda me e sorride, il padre lo ripone nel passeggino e lui sorride. Davvero è la perfetta rappresentazione di un bambino sano e sereno.

E grazie tante! I genitori lo drogano!

Comunque in questi pochi giorni di apertura al pubblico ho capito una cosa: prima avevo una sola, ma moooooooooooolto importante, fonte di aneddoti tragicomici (il famigerato PapàDeiBambiniCheAccudivo) che quasi quotidianamente mi dava modo di raccontare aneddoti più o meno ridicoli, drammatici o scandalosi. Ora sono i grandi numeri che mi aiuteranno. Forse non incontrerò mai più una fonte tanto generosa di aneddoti, ma tante piccole sorgenti.

Avere a che fare con gli esseri umani è sempre un scoperta.

11/10/20

Quarantadue

 E tredici. Ché a scriverli a lettere sembrano ancora più importanti, ancora più "roboanti".

Oggi compio 42 anni e posso dire che è in assoluto il compleanno a cui sono arrivata con la maggiore distrazione, indifferenza e noncuranza. Ma non perché abbia perso la capacità di festeggiare e apprezzare i festeggiamenti, tutt'altro, bensì perché nelle ultime settimane ho davvero avuto la testa così tanto piena di altre informazioni, nozioni, incombenze, preoccupazioni, problemi da risolvere ecc, che sul serio non c'era spazio per l'entusiasmo della data che si avvicinava. Ci pensava spesso Matilde, che in casa è la più attenta al calendario e alle date, ogni tanto a ricordarmelo, ma nella mia testa l'informazione veniva quasi subito spazzata via da un "Vabbè, c'è ancora una settimana, poi ci penso". Ecco, e questo "poi" è diventato "adesso".

Compio 42 anni, dunque. Ho raccolto una bella percentuale di capelli bianchi di cui vado molto orgogliosa, forse qualche ruga della quale non mi curo proprio (ma sul serio: ce mi fermo a riflettere penso che do molto più peso ai capelli bianchi che alle rughe) e mannaggiallapupazza un chilemmezzo in più ancora ereditato da un'estate di bagordi gastronomici in Sicilia.

In fin dei conti, se penso a quando avevo 24 anni, mi piaccio molto di più adesso, non c'è proprio paragone.

Ma anche rispetto a 13 anni fa, quando ho aperto questo blog, mi piaccio infinitamente di più.


Boh, che dire? Forse è vero che l'erosione è un fenomeno non soltanto fisico ma anche metafisico. Tutti gli ancoli, le spigolosità, le rigidezze del passato si sono smorzate, addolcite, smussate e ammorbidite, e la vera rivelazione è che io, a 24 anni, non mi sarei mai immaginata così come sono adesso, e se fossi, invece, diventata come immaginavo all'epoca, non mi piacerei come invece mi piaccio oggi.

Beh, questo è quanto. Tanti auguri a me, tanti auguri al blog e tanti auguri a chi continua imperterrito a seguire la mia vita su questo canale. <3

01/10/20

Ci sono ancora

Non saprei dirlo adesso, ma posso supporre che questo 2020 sia l'anno con minor numero di post in assoluto. Certo, non è ancora finito.

Ci sono ancora, quindi, ci sono sempre. Sto bene, stiamo tutti più o meno bene, è solo che ho avuto davvero molte altre occupazioni e pensieri, e purtroppo devo ammettere che questa nuova interfaccia di blogger mi ostacola parecchio perché, come già detto, non mi funziona bene dal cellulare.

Ho trascorso giornate intere al computer, è vero, ma non mi sono mai seduta con la sufficiente libertà di testa e di contesto da poter tornare a scrivere. Eppure di cose da raccontare ne ho parecchie.

Inizio dalla più importante: ho cambiato lavoro definitivamente. Ho colto un'occasione insperabile, ho trovato una collega accollativa, ho preso in gestione una ludoteca in pieno centro a Torino, praticamente a 100 mt dalla Mole Antonelliana.

Suppongo che chi mi segue su altri lidi lo sapesse già. Ebbene, sono contentissima, è quasi l'occasione di una vita. Un lavoro vero, un'occupazione vera e seria. Soprattutto un titolo professionale di cui le mie figlie non si vergognano.

Già perché, l'ho scoperto solo ora, le mie figlie hanno sempre risposto sottovoce quando qualcuno ha chiesto loro che lavoro facesse la mamma. Probabilmente non sono mai state in grado di immaginare quanto avrebbe potuto essere peggio dire "la spacciatrice" o "la b*tt@na". Io facevo la baby sitter, e loro non ne erano contente. Mi sono lungamente interrogata sul senso di questa scoperta, anche con l'aiuto della mia psicoterapeuta, e alla fine sono giunta alla conclusione che non voglio occuparmene. La storia è cambiata e va bene così.

La ludoteca è bellissima. La stiamo riempiendo di corsi e laboratori e sembra quasi che si riempirà anche di bambini (covid permettendo).

Per fatti miei ho anche ripreso a dare lezioni di yoga per famiglie, e anche qui ho deciso di rivalutare il mio lavoro e il mio compenso, ché va bene farlo per divertimento, ma adesso è il mio lavoro, e il lavoro va pagato.

Insomma, è stato un mese di settembre pieno di cose da fare, da organizzare, delle quali occuparmi e preoccuparmi. E alla fine è arrivato ottobre, e con lui il frescolino autunnale e le prime foglie gialle sui prati ancora verdi.

Sarà un bell'autunno, me lo sento.