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06/05/25
Il genitore 11 settembre
Qualche tempo fa avevo commentato con le mie figlie la figura del "genitore elicottero", approfittandone dell'esempio concreto che ci dava un aneddoto riguardante un'amica di Angelica, ma provando a spostare il discorso su piani più generali e in realtà anche personali.
Dissi che secondo me tutto si poteva dire di me, tranne che fossi un genitore-elicottero. E Matilde, con la sua proverbiale ironia e crudezza, rispose che al massimo ero un "genitore-11-settembre".
Ben mi sta, e ci sto anche. So perfettamente di aver fatto in passato anche più recente determinate scelte che hanno condizionato la loro vita, anche in maniera drammatica. Ero sicura che un giorno ne avrei pagato il conto - anche in termini letterali sotto forma di psicoterapia a gò-gò per entrambe - ma che lo accettavo in nome del mio diritto a vivere, oltre che a sopravvivere.
Mai avrei immaginato che così tanto potente sarebbe stata la forza devastante, lo sconquasso delle loro anime. Mi sono sempre fatta in quattro e anche in otto per offrire loro tutte le opportunità che meritavano e che chiedevano, mi sono fatta in 16 per garantire loro un tenore di vita decente ed assicurarmi che "da grandi" non dovessero avere il problema di una madre dipendente dal sostegno economico di qualcun altro. Le mie parole in testa sono sempre state queste: non voglio essere un problema per nessuno.
E probabilmente non lo sarò un problema, ma ne ho creati, ne ho seminati, coltivati, cresciuti e pasciuti parecchi. E adesso i nodi vengono al pettine, ma i denti di questo pettine sono strettissimi e il dolore è lancinante.
La definizione di "genitore-11-settembre", a questo punto della storia, mi sembra persino riduttivo.