24/12/18

Teenager

E finalmente ci stiamo dentro questa nomenclatura che ti meriti da almeno un anno e mezzo. Sei arrivata agli anni "teen", quelli che sono pieni di contrasti, di alti e bassi, di euforia e frustrazioni, insicurezze e traguardi. Quelli che bisognerebbe saltare a piè pari.

Tredici anni fa sei venuta al mondo. E il mondo intero non sa quanto, da allora, è cambiato rispetto a prima.
Stai diventando grande, stai diventando bellissima.
Buon compleanno, Matilde.

20/12/18

19/12/18

Neve

Ancora non ho imparato, mi servirà più tempo. Alzo lo sguardo distrattamente verso la finestra e mi chiedo chi sia l'incivvile al piano di sopra che batte il piumino dal balcone, facendo volare giù tutte le piume. Poi guardo meglio. Nessuno sta battendo i piumini. Sta semplicemente nevicando.

18/12/18

La settimana del venerdì

Oggi è un martedì che vorrebbe essere un venerdì.
Domani altrettanto.
Dopodomani stessa storia.

Io gliel'ho detto ai bagagli già pronti, alle tonnellate di gianduiotti, ai regali per i bambini, ai maglioncini leggeri riesumati, che bisogna ancora pazientare, e che venerdì sera, quando sbarcheremo tutti quanti (noi, i maglioncini e i gianduiotti) a Palermo arriverà solo quando sarà trascorso il giusto tempo necessario e sufficiente perché dal martedì si passi al venerdì, ma loro niente, non mi stanno ad ascoltare.

17/12/18

Le nuove acconciature

È una mia impressione, oppure anche voi pensate che le nuove ragazze se ne fregano altamente delle proprie pettinature?
Intendo dire: vedo intorno a me stormi di capelli sciolti, malamente arruffati, nella migliore delle ipotesi legati in una coda o in uno chignon spettinato. E non mi riferisco soltanto alle ragazze che incrocio per strada, ma anche qualche ragazzina che le mie figlie seguono su YouTube, e voglio dire, quelle lo sanno che le guardano migliaia di persone.

Io mi ricordo le ore passate davanti allo specchio a creare "la banana" adeguata dopo aver indossato il cerchietto, o la pizza di bruciato dopo l'ennesimo tentativo di lisciare la frangetta con spazzola e phon e le liti per mantenere ben voluminosa l'onda del ciuffo dietro.
Quante energie spese.

Queste qui, invece, si alzano dal letto, afferrano quello che trovano, un codino, una fascia, una mutanda, e se l'attorcigliano ai capelli ed è fatta.
La stessa Matilde spesso si tiene i capelli davanti legati "a fontanella" come glieli facevo io quando aveva 2 anni.
Quando aveva 2 anni credevo che se avesse potuto mi avrebbe odiata, invece ora se la fa da sola e sembra proprio non preoccuparsene.
Come cambiano le generazioni.

14/12/18

Le mani in tasca

"Ma guardatelo, Bambino, con le mani in tasca!"
La nonna dei Bambini è innamorata-rincitrullita come tutte le nonne, e ogni vezzo, ogni parola, ogni espressione dei nipoti, sembra quasi che la facciano solo loro al mondo, ma va bene così.
"Bambino! Tieni le mani in tasca, come un vero giovanotto!"
Già, è normale che i nonni si esaltino per ogni sciocchezza dei loro nipoti.
"Ma guardalo! Con le mani in tasca! Signora Lucy, ma chi glielo ha insegnato?"
"Signora Nonna, ad essere sincera non lo so. Lo avrà visto fare a qualcuno..."
"Ma lo guardi, con quelle mani in tasca, è proprio un giovanotto"

Chi sarà l'oggetto dell'emulazione di Bambino? Forse avrà visto il padre, e lo imita. Certo è un po' una scocciatura perché adesso ha preso a camminare tenendo le mani in tasca e se inciampa va lungo lungo a terra col muso, perché non riesce a pararsi con le mani.

Si avvicina l'orario della liberazione dell'ostaggio, ossia tra poco posso andare via da qui. Mi cambio. Tolgo la tuta che indosso qui e mi rimetto i miei abiti borghesi, ossia jeans e maglione. Mi rimetto le scarpe e trascorro, come una disperata, gli ultimi minuti dietro il vetro della finestra, in modo da avvisare il padre del Bambini che torna a casa. Mentre aspetto loro giocano. Mentre aspetto mi infilo le mani in tasca.
Dannazione.

13/12/18

Babbo Stremato


Nemmeno lui ne può più... :-D

12/12/18

La bambina prigioniera

"Bambinaaaa! Bambinaaaa!"
La voce disperata di Bambino in lacrime mi sorprende. Stavano giocando a fare cucu da dietro la porta della cucina mentre io stavo preparando il loro pranzo. Solitamente quando uno dei due urla o piange è a causa dell'altro che gli ha fatto un dispetto o lo ha picchiato, o entrambe le cose.
Mi giro, lo guardo. Non vedo Bambina. 
Interrompo cio che stavo facendo e mi avvicino. La porta della cucina è aperta più di quanto dovrebbe ed è incastrata con la maniglia della porta che le fa angolo perpendicolarmente.
A quel punto la sento. Bambina mi chiama. Si trova prigioniera nello stretto angolino che si forma tra le due porte.
Ok. Calma. O rompo la porta o rompo la maniglia.
Faccio allontanare Bambino e tiro verso di me la porta, rompendone la parte di rivestimento dell'area che si era bloccata con l'altra maniglia.
Il risultato è questo:


(Qui ormai avevo già fatto. Immaginate che la maniglia sulla sinistra arrivava a metà spessore della porta)

Ok, Bambina è salva, la porta un po' meno e la tata ha una manciata di capelli bianchi in più.

11/12/18

Messaggio subliminale

Va bene che, essendo vegetariana, tendo a frequentare fruttivendoli nel rapporto di 1000:1 rispetto ai macellai. Va bene che, essendo Angelica ghiottissima di carote, ogni settimana ne compro almeno un chilo. Va bene che, essendo simpatico e gentile, vado ormai sempre da uno stesso fruttivendolo marocchino tra le centinaia che ci sono al mercato vicino casa. Va bene che, andandoci da sola, probabilmente lui mi immagina zitella o qualcosa del genere. Va bene che, temendo un cambio di trattamento, io non ho mai fatto nulla per smentire la sua supposizione.

Tuttavia, considerando le carote che mi ha venduto la volta scorsa, temo che ci sia qualcosa, in questa situazione, che mi stia sfuggendo di mano.

10/12/18

Granny pride

Nessuna vergogna potrà turbare il mio orgoglio da "catanonna" mentre mi infilo gongolando dentro il mio letto con le lenzuola di flanella, godendomi lo "zero impatto termico". Sono lontani i tempi delle lenzuola di seta nera.

07/12/18

Il paradiso degli orchi

È il primo libro della saga dei Malaussène di Daniel Pennac.
Quella tetralogia l'ho letteralmente divorata, mangiata, masticata. Credo che, dopo "Il giornalino di Gian Burrasca" siano i libri che ho riletto di più in tutta la vita. Ora stanno uscendo in audiolibri, letti da Claudio Bisio. Spettacolare. Semplicemente spettacolare. Bisio, poi, interpreta Pennac a meraviglia; gli si addice proprio. Mesi fa avevo già ascoltato "Storia di un corpo" e sono arrivata alla fine con le lacrime di emozione.
Fantastico. Per gli amanti di Pennac è davvero imperdibile. Vale la pena di aprire l'account anche solo per questo.

06/12/18

In dialetto

"AmicoNerd, secondo te cosa sta succedendo al mio computer?"
"Che problema ha?"
"È lentissimo, guarda. Si blocca il mouse, la tastiera scrive una lettera subito e le altre dopo trenta secondi... Ecco, ad esempio in questo momento... Vedi? Amunì! Camurrìa di computer!"
"Lucy, non credo che sbattere il mouse contro la tastiera lì aiuti a reagire piu velocemente"
"E l'ho capito, ma sta gran camurrìa di computer ca ci avissiru @&#€&#&€&#&#*_#&"&#@@#€_€&@+€#!!!"
"..."
"Ti sto dicendo ca stu computer &€&#_#€+&-#&#__*-€+&€-#&+*!"
"Continuo a non capire"
"E camurrìa pure tu! Ma quando ti deciderai a imparare il siciliano?!"

È più forte di me: so incazzarmi solo in dialetto :-D

05/12/18

Due contro una

"Angelica, cos'hai in tasca?"
"Eh? Oh! AH!!!"

Seguono minuti convulsi durante i quali Angelica recupera dalla sua tasca un foglio, lo strappa in mille pezzi, li butta nel sacco per la carta, poi ci ripensa e li recupera tutti e va a nasconderli. Ci mancava solo che li ingioiasse, poi era al completo.

Le ipotesi sono due: o ha rapito il criceto di qualche compagno e sta mettendo in piedi una vera e propria estorsione, oppure c'era scritto qualcosa di compromettente e sentimentale.

La cosa certa è questa. Una per un motivo, una per un altro, le mie figlie stanno crescendo ed io sono in netta inferiorità numerica.

04/12/18

La regina delle Amazzoni

La mia psicologa ha definito la mia personalità come la tipologia "amazzone".
La mia famiglia al femminile è il mio regno, ed io lo difendo strenuamente, dopo aver tanto faticato per costruirlo.

La questione, poi, è sempre la solita: quanto peso ha, davvero, per me la conseguenza di questo mio essere? Ossia, quanto sono disposta a sbattere la testa al muro fino a farla cambiare, rispetto a quanto posso limitarmi a prendere atto del motivo principale della mia infelicità nelle relazioni con gli uomini? (Che poi, bisogna rendergliene merito, Gandalf lo aveva già detto secoli fa e senza che fosse necessario pagarlo).

Sono in terapia da 10 mesi ed è vero che sembra che gli argomenti che saltano fuori siano sempre gli stessi, però sono io che non sono sempre la stessa. Sei mesi fa, ad esempio, ero Lady Oscar; oggi sono Ippolita.
Non vedo l'ora di diventare la professoressa Mc Gonagall.

03/12/18

Come fermare il tempo

di Matt Haig

È l'ultimo audiolibro che ho ascoltato, con la meravigliosa interpretazione di Neri Marcorè. La storia di un uomo che, per una non meglio definita "disfunzione" invecchia molto lentamente, nell'ordine di un anno ogni 15, per cui attraversa i secoli e la storia dell'umanità dal tardo medioevo ai giorni nostri, dove di mestiere fa l'insegnante di storia.

La storia mi è piaciuta molto, considerandola una variazione sul tema di Benjamin Britten. Purtroppo, però, il finale mi ha un po' deluso. È vero quel che si dice, che i punti deboli di un romanzo sono l'inizio e la fine.