21/02/20

L'equilibrio dell'universo

C'è chi chiama in causa la Provvidenza, chi altre forze più o meno sovrumane, più o meno divine, più o meno magiche, più o meno hippy. Io lo definisco "l'equilibrio dell'universo": quella inaspettata capacità della vita di mandarti le situazioni difficili da affrontare in quei momenti in cui sei in una fase di risalita, o di serenità.

Ho appena saputo che sarò completamente libera (=non retribuita) per un mese e mezzo, da inizio marzo fino a dopo pasqua. Anche solo tre mesi fa una notizia del genere mi avrebbe gettato nella disperazione, dato che avevo un affitto da pagare. Adesso no, non più. Anzi, ne approfitterò per incrementare la promozione del mio lavoro di yoga con le famiglie.

ADDENDUM DI DOMENICA 23 FEBBRAIO 2020
Se il coronavirus non ci blocca T.T

20/02/20

Neanche un po'

Sono passate 3 settimane da quando ho smesso di lavorare coi Bambini.
Sarà cinismo, sarà protezione, ma anche quando riguardo le foto mi rendo conto che non mi mancano neanche un po'.

19/02/20

Di nascosto

Visto che sono una mamma giovan(il)e, mi considero simpatica quando mando a Matilde alcuni meme, tipo questo:


Lei, generalmente, mi risponde con emoji che conosce soltanto lei, o con altrettanta simpatia.
Oggi le ho girato un video di Julia Elle, una che fa video ironici sull'essere mamma, che parla di come sarebbe la vita se le mamme non mentissero mai. E allora c'è la scena in cui la bambina porta alla mamma un disegno e la mamma, non potendo mentire, dice che è orribile ma che la ama lo stesso, oppure la scena in cui la bambina chiede dove sia finita la sua bambola e la mamma dice di averla buttata due mesi prima anche se tutte le volte che le chiedeva dove fosse lei rispondeva che non lo sapeva, ecc.
E c'è la scena in cui la bambina chiede alla mamma di poter mangiare le patatine e la mamma risponde che non può, perché è ora di cena, e perché in realtà le patatine se le mangia lei di nascosto quando tutti vanno a dormire.

Quello che segue e il dialogo di commento tra Matilde e me:
Io: "Tu lo sai che anche io faccio così, vero?
Lei: "Sì, lo immagino"
"Solo che non mi mangio le patatine di nascosto, ma quando c'è ne andate a dormire, tu e Angelica, io mi mangio il cioccolato"
"Sì, capisco, anche io lo faccio"
"Eh?"
"Quando sono a casa da sola, il pomeriggio, mi mangio di nascosto il tuo cioccolato"

Vedi cosa succede a non averla opportunamente sculacciata quando era piccola...!

18/02/20

Quanta?

Quanta pazienza deve avere il Professorino Charmant del corso d'inglese per ottuagenari per continuare a sorridere dopo la centomiliardesima volta che spiega che no, "di fronte" non si traduce con "in front of", ma con "opposite", perché in front of significa davanti e non di fronte, visto che per dire di fronte si usa opposite, e ancora un'altra volta lo diciamo di nuovo e ancora sorridendo. Quanta pazienza, quanta?

17/02/20

Ve lo dico

Da un paio di mesi ci siamo trasferite a casa di Raffaele, altresì noto come AmicoNerd, ma che adesso deve trovare un altro nome più adeguato.
Certo, volendoci mantenere in ambito peanuts, per coerenza, è molto difficile trovare un personaggio adatto a cedergli il nome. Per tanti versi, anche per alcuni trascorsi, potremmo chiamarlo Rerun, utilizzando l'inequivocabile nome in originale bypassando le due traduzioni italiane "Replica" e "Ripresa". L'unico inconveniente è che Rerun è il fratellino di Lucy, e non il suo compagno, ma non si può forzare a tutti i costi la coincidenza drammaturgica.
Comunque, io ve l'ho detto.

13/02/20

La mamma bellissima

C'è una ragazza bellissima che accompagna il figlio alla stessa scuola che frequenta Angelica. La vedo da tre anni, e fin dal primo momento ho notato non solo la sua bellezza, ma la sua cura nel vestire.
Alle 7.30 del mattino è impeccabile, coi tacchi alti, elegante, capelli sempre perfetti, trucco appropriato. Mi sono sempre chiesta che lavoro faccia, di sicuro un lavoro di rappresentanza, ma ad alto livello.
Oggi pomeriggio, mentre la guardavo all'uscita da scuola, anche alle 16.30 sempre perfetta, mi sono chiesta come la viva questa sua quotidiana necessità dell'apparenza. Secondo me, alla pari come ambisco io alla sua eleganza e al suo aspetto curato, lei mi guarda e mi invidia perché posso permettermi (sono obbligata?) di andare al lavoro vestita come se dovessi trascorrere tutti il tempo in casa, seduta sul pavimento, col rischio di beccarmi una cucchiaiata di pastina col formaggino sui pantaloni e che qualcuno mi rigurgiti la colazione sulla felpa (ah, già, ma in effetti è proprio questo il lavoro che faccio) e magari pensa "Beata lei che indossa sempre i tennis".

12/02/20

Dopo 12 anni

"Mamma, non per essere accusatoria, ma devo dirti una cosa che avrei dovuto dirti tanti anni fa"
(Obbeddamatri)
"Dimmi, Matilde, che c'è?"
"Sappi che, quando mi hai raccontato la storia dei morti che vengono a grattugiare i piedi dei bambini che restano svegli, mi ha molto traumatizzato"
(Si riferisce a una storia che si racconta nel palermitano ai bambini, per rendere più rosea la loro infanzia: la notte tra l'1 e il 2 novembre, per noi "la notte dei morti", i cari estinti vanno a fare visita ai bambini portando in loro un regalo. Per noi è una tradizione forte al pari del Natale: i bambini all'indomani devono cercare dove è stato nascosto il regalo, ed è una tradizione molto poetica, secondo me, non fosse che, per evitare che i bambini si sforzino di restare svegli per avvistare il fantasma della nonna, o semplicemente per fare in modo che, almeno una volta, vadano a letto presto, si dice che se i morti li trovano svegli, gli grattugiano i piedi con la grattugia del formaggio)
"Matilde, era una storia della tradizione..."
"Lo so..."
"E non erano davvero i morti che ti portavano i regali, lo sai?"
"Lo so, mamma"
"E nemmeno Babbo Natale esiste davvero, né il topino dei denti, o la fatina dei ciucci... ero sempre io, lo sai vero?"
"Certo che lo so"
"In effetti, a ben rifletterci, forse da qualche parte a Bagheria ci sono ancora i tuoi ciucci che hai confezionato..."
"Aspè, in che senso a Bagheria?"
"A casa, a Bagheria"
"I miei ciucci?"
"Non ti ricordi? Li avevamo confezionati insieme in modo che la Fatina dei Ciucci venisse a prenderli..."
"...e li portasse a Ludovico"
"Eh"
"Ma se sono a Bagheria, significa che non li hai dati davvero a Ludovico"
"Figlia mia, dopo 12 anni è giunto il momento che tu sappia una grande verità... siediti..."
"Mamma, l'ho capito! Lo so che la fatina eri tu, ma io credevo che li avessi dati a Ludovico!"
"Ma ti pare che davo al neonato i ciucci masticati e predigeriti da te?!"
"Ah no?"

Eppure l'aspetto più significativo di questo racconto è che ho potuto linkare il post che raccontava, 12 anni fa, l'accaduto. In questo blog c'è davvero una grande porzione della mia esistenza su questa terra.

11/02/20

Cose strane che vedo in giro #5

C'è un uomo anziano, alla fermata dell'autobus, che inveisce contro l'Argentina, il Frecciarossa, i drogati, urlando frasi sconnesse della serie "Ma poi che mi dici, che hanno ammazzato Allende?", ""Ha fatto settecento kilometri sul Frecciarossa, che vuoi che ne sappia io?!", "Che poi mi dici che queste cose te le ha dette la CIA?", "Guarda che tu non ci vieni più in campeggio con me!" che viene da chiedersi il mestiere impersonato dal suo interlocutore immaginario, e la cosa sarebbe già curiosa così se non fosse che a metà di un'invettiva contro i drogati (che non possono mica passargli l'AIDS se lui non li conosce) gli squilla il telefonino.
Cala il silenzio tra gli astanti alla fermata. Lui risponde a voce pacata, e annuncia che arriverà per le 22.30.
Poi torna a sbarellare contro gli argentini.

10/02/20

Tornare a casa

Lo so che l'avevo già detto in passato, ma quanto è forte la sensazione di "tornare a casa" durante un "om chanting" insieme ad altri.
Ho iniziato a frequentare un centro yoga, qui a Torino. Non avevo ancora iniziato. Da quando sono qui sono andata avanti (arrancando) con una pratica individuale solitaria, sempre più esigua, sempre meno motivata, fino al tracollo, due mesi fa, durante il trasloco. Ecco, da allora non ho più ripreso nemmeno la pratica individuale ed ho capito che, invece, io ho assoluto bisogno di praticare insieme ad altri, soprattutto sentirmi seguita da un insegnante.
Dopo il parrucchiere, il secondo tradimento dell'emigrata :-D

07/02/20

Il messaggio nascosto

Angelica ha l'influenza. La maestra ha chiesto ad un compagno di scrivere le consegne dei compiti del fine settimana su un foglio di carta da riciclo: lo fanno sempre per gli assenti del venerdì, poi vengono distribuiti i foglietti e i libri e quaderni necessari (che in genere restano a scuola durante la settimana) in base alla vicinanza di abitazione. Adesso noi abitiamo a 50 metri da casa del più affezionato e datato spasimante di Angelica, lo chiameremo il Messinese, perché i genitori (manco a dirlo) sono messinesi.
Dunque venerdì pomeriggio arriva lui, tutto contento, con la busta di libri e quaderni per Angelica. Gli leggo negli occhi il dispiacere per non poter salire a casa, ma non era il caso di introdurlo nel covo di germi che è per ora casa nostra. Scendo al portone, prendo la borsa, ringrazio e risalgo a consegnare il tutto alla destinataria.
I compiti non sono pochi. Angelica riconosce la grafia del bambino che solitamente scrive i compiti per gli assenti:


Poi giriamo il foglio:


Io commento: "Ah, però!"
Lei: "Questa è la grafia del Messinese".

Angelica è sempre stata una rubacuori tra i coetanei almeno al pari di quanto, poi, non gliene frega niente. Matilde la chiama la "Regina della friendzone".

06/02/20

La compresenza

Una delle condizioni che ho sempre detestato al lavoro (di tata) è quando mi tocca stare in compresenza con qualcuno della famiglia, che siano i genitori o i nonni, o altri parenti, specialmente quando i bambini che ho in carico hanno meno di 2 anni.
Trascorro la totalità del tempo non ad occuparmi di loro, bensì affannandomi a tenerli lontani dagli adulti in questione.
Perché una bambina di 14 mesi non ha nessun motivo per voler stare a giocare con me sul tappeto in cameretta quando c'è suo padre seduto sul divano in soggiorno.
Mi succede raramente, per fortuna, ma ogni volta è un supplizio.

Fino a poco tempo fa mi dannavo l'anima e mi inventavo centomila diversivi, poi mi son detta: ma chi me lo fa fare? Mi pagano meno di quanto meriterei, ma faccio il mio lavoro molto meglio di quanto è pagato, e allora mollo. La bambina vuole stare a rompere il ca##o al papà, che si è preso un giorno di ferie per rilassarsi sul divano mentre - illuso faraone - la Serva intrattiene la figlioletta? La Serva non sa più cosa inventarsi, che non sia la detenzione forzata, per impedire alla frugoletta di andare a saltare sulla pancia e sul telecomando del papà, quindi la lascia fare.
"Vuole stare con te", spiego "D'altro canto ti sente, ti sente parlare al telefono, è normale che tra te e me preferisca te".
Quindi io ho rimediato una giornata lavorativa durante la quale ho guardato un padre tentare di divincolarsi dalla figlia. E' riuscito a farlo solo inventandosi una commissione da fare e uscendo.

Non so, più il tempo passa e più mi accorgo che ho sempre meno voglia di avere a che fare con gli adulti.

05/02/20

Influenza

Matilde sta male.
Angelica ha la febbre alta.
Io non è che mi senta poi tutto questo fiore.

04/02/20

Unica

Come potrebbe, il dottore, dimenticarsi della 14enne che è andata a farsi visitare perché ha un fortissimo mal di gola che non le permette di parlare, ma che si esprime per iscritto?


"Signora, sua figlia è unica"

03/02/20

Alle 16.20

Considerando che oggi è stato il primo giorno in cui la nuova tata andava a prendere i Bambini a scuola, e considerando che l'orario di uscita è tra le 16 e le 16.15, a che ora ho ricevuto la telefonata che aveva come scopo quello di tranquillizzare Bambino che piangeva disperato, urlando il mio nome, coprendo la voce della tata al punto che non capivo cosa diceva, ma capivo perfettamente qual era il messaggio?