29/01/16

Rettifico

Ti rendi conto che stai invecchiando nel momento in cui prendi coscienza del fatto che, nel giro di una settimana, hai iscritto tua figlia grande alla scuola media e la piccola alle elementari.

28/01/16

Ti rendi conto che stai invecchiando quando...

...nonostante tre anni di pratica più o meno costante, sempre più di frequente, alle lezioni di yoga,  ti ritrovi a dover optare per le versioni semplificate delle asana, specialmente quelle a carico di gambe e braccia.

27/01/16

Ormai ho dieci anni

"Sai, nonna, venerdì non vado a danza, perché mi sono messa d'accordo con due miei compagni, e ci vediamo di pomeriggio per farci una passeggiata al corso, poi ci compriamo le patatine e infine ce ne andiamo al cinema!"
"Ma con la mamma..."
"No, nonna. Coi miei compagni!"
"Tu, da sola, coi tuoi compagni?!"
"Sì!"
"Ma Matilde, secondo me sei ancora piccola per queste cose"
"Piccola? Nonna! Io ormai ho dieci anni!"

...già.

26/01/16

Quel momento imbarazzante

Quel momento imbarazzante nel quale incontri una tua ex compagna di scuola che ha partorito da un mese e, non solo è molto più figa di te dopo un mese dal parto, ma lo è persino più di te *oggi*, che non partorisci da cinque anni e mezzo.

25/01/16

Camminare

Camminare dando le spalle al sole, per tenere gli occhi aperti, per guardare la propria ombra che fa strada, e parlare con lei.
Tornare, dando il viso al sole, per socchiudere gli occhi e ripensare al dialogo con l'ombra, e andare dritti, senza voltarsi. Perché lei è sicuramente dietro, che segue e che accompagna.

22/01/16

Il puzzle impossibile

I pezzi sparsi sono in realtà posizionati al loro posto lungo le coordinate di appartenenza.
E sì, siamo pazze.

21/01/16

Cose che non vorresti mai vedere #36

I piedi di una donna che sbucano dall'interno di un cassonetto di raccolta di abiti usati, mentre un uomo lì accanto le fa da palo.

20/01/16

Il trittico

Maledetta Primavera.
Minuetto.
Se perdo te.

Le cose sono due: o tre signore della canzone italiana vogliono che io capisca qualcosa che finora mi sfugge, oppure dobbiamo cambiare apparecchio al lavoro, ché oltre a Radio Maria, quella radio prende solo Radio Italia Anni 60.

19/01/16

La bambina onesta

Dialogo tra me e Matilde mentre io sono fuori e lei è rimasta a casa a fare i compiti, con l'accordo di poter accendere il PC una volta finita di studiare la geografia.



Prima ha protestato, poi ha iniziato a elencarle. E non ricordava Verbania, non ricordava con precisione il nome. Quindi mi ha avvertito che le avrebbe ripassate. Infine me le ha dette tutte.

Quello che mi chiedo, a volte, è se l'onestà che è un tratto peculiare della sua personalità, lo sia in maniera consapevole o inconsapevole.
Una bambina di 10 anni, da sola a casa, che vuole fare i suoi giochi al PC e la mamma, con whatsapp, le chiede di ripeterle prima la geografia... ma quanto ci mette a leggere e registrare la lezioncina perfetta e pulita?
Io, alla sua età, mentivo e imbrogliavo per molto meno.
Invece lei no, lei mi ripete le province del Piemonte, poi si confonde e me lo dice, quindi mi dice di andarle a ripassare, infine me le dice, superando una piccola incertezza.
In tutta onestà.

Ma di chi è figlia?! :-D

18/01/16

Tempismo sbagliato

Son due mesi che fa un inverno fasullo, di quelli che vogliono portarti alla primavera ancor prima di farti stancare dell'autunno.
Son due mesi che fa bel tempo, quasi tiepido, e piove la notte per darti belle giornate di sole.
Son due mesi che ti ostini a indossare il giubbotto pesante e imbottito, perché il freddo tu te lo porti nel cuore, pure se fuori ci sono 22°.

E dopo due mesi, proprio quando ti decidi a lavare i giubbotti pesanti e imbottiti di tutta la famiglia, ché tanto per un giorno si possono sostituire con dei soprabiti leggeri, nevica.
Quel che si dice tempismo.

15/01/16

Una coccola ogni tanto

(La verità è che la vecchia cover stava letteralmente cadendo a pezzi)

14/01/16

Cursori gemelli

Ho due giacche di pile, uguali. Stessa marca, stessa misura, prese entrambe coi punti della benzina centordici anni fa.
Una la tengo al lavoro, per le mattine fredde, l'altra la tengo in casa, per le sere umide.
Stamattina, mentre chiudevo la cerniera di quella al lavoro, mi si rompe in mano il cursore. Il cursore che ha fatto su e giù migliaia di volte, aprendo e chiudendo, e che è stato lavato e dimenticato in lavatrice, asciugato al sole, conservato nell'armadio, e col caldo e col freddo, sempre a fare su e giù, e apri e chiudi, per giorni e giorni e giorni e giorni...
Ha ceduto di schianto, senza dare alcun preavviso. Nessuna incertezza nei giorni scorsi, nessuna avvisaglia.
Stamattina, TAK, si è spaccato a metà.
Pazienza. Ha fatto il suo lavoro e si merita, adesso, la quiescenza.

Stasera, 12 ore dopo, infilo la giacca analoga che tengo in casa e TAK, si spacca il cursore, a metà, esattamente come il suo gemello.

Va bene che ormai le cose le fanno tutte con una data di obsolescenza programmata... ma non credevo fossero così precise al millisecondo.

13/01/16

Cose che non vorresti mai vedere #35

Il remake della scena de "Il ragazzo di campagna", quella dove Pozzetto si fa tagliare le unghie dei piedi, replicata identica sull'uscio di un pianterreno di fronte al tuo luogo di lavoro da una vegliarda ottantenne col coetaneo marito.

12/01/16

La vera umiliazione

La vera umiliazione non sta nell'essere battuta al gioco "Uno" da tua figlia di 5 anni.
La vera umiliazione è quando, avendo miracolosamente vinto la prima partita dopo centordici penose disfatte, alla fine lei ti mostra le sue carte in mano e tu, scorgendo ben due "+4", le chiedi come mai non le avesse giocate, e lei, candidamente, ti risponde che voleva farti vincere.

11/01/16

Il momento di tornare

In realtà non c'è stato un vero valido motivo per non scrivere nulla nei precedenti 31 giorni. Solo pigrizia, o forse uno stato d'animo a metà tra lo stanco e lo scazzato che non era né abbastanza allegro né sufficientemente nero.

Vediamo di riassumere brevemente com'è andato questo periodo di feste forzate e coatte.

Bah.

Ho lavorato, ma mi sono anche un po' riposata. Ho frequentato tanta famiglia, ma ho anche avuto un paio di giornate in solitudine. Ho rivisto una carissima amica, ma con tante altre non ci siamo neppure fatte gli auguri su whatsapp. Ho organizzato una festa di compleanno, ho guidato a lungo per espatriare in calabria, ho capito che le polpette di legumi non fanno per me, ho un po' discusso, ho molto riso, ho avuto la misura precisa della mia tolleranza nei riguardi di alcuni parenti, ho potuto respirare il vento tra gli alberi di un bosco, ho baciato alcune lacrime, ho rimpianto quelle mie che, da qualche tempo, sembrano essersi esaurite, ho mangiato tanto cioccolato, ho giocato senza mai vincere, ho rimproverato un po' le mie figlie, ho diretto il coro della mia famiglia allargatissima per cantare il "Va' pensiero" a capodanno.

Ma la cosa più importante che ho capito in questi 31 giorni è che la vita, a volte, riesce ad essere davvero molto strana.