28/07/13

Memoria per i nomi

NonnaDellaBambinaDelLido: "Vai BambinaDelLido, vai a giocare con Martina e Angelica".
Matilde: "Sì, ma io mi chiamo Matilde".

...

NDBDL: "Che ne pensate, bimbe, ci venite con noi a prendere un bel gelato al bar? Eh? Marta e Angelica, venite anche voi?"
M: "Sì, signora, grazie, ma io mi chiamo Matilde"

...

NDBDL: "Guarda, BDL, guarda che bei castelli di sabbia ha fatto Elena, e si è fatta aiutare dalla sua sorellina Angelica!"
M: "Però io mi chiamo Matilde"

...

NDBDL: "Signora, visto che le bambine oggi hanno giocato così bene, vorrei invitarvi per giorno x a fare una bella merenda al nostro villino, che ne pensa? Mi lascia il suo numero di telefono, così eventualmente ci sentiamo il giorno prima per la conferma definitiva... Aspetti... me lo memorizzo... Bah, che nome ci metto? Ma sì, ci metto Matilde così lo trovo subito"

...qualcosa, invece, mi dice che non chiamerà.

27/07/13

50 sfumature...

Faccio outing, senza vergogna.
L'ho scaric.... ehm.... me lo sono procurato perché ero curiosa. L'anno scorso era in vetta alle classifiche di tutto l'universo, ora dice che faranno pure il film. Io ne avevo letto solo ed esclusivamente le recensioni, per cui mi son detta che - gratis - poteva valere la pena di dargli un'occhiata.
(C'è anche un altro motivo, ma lo dico alla fine).
Non sono riuscita a terminarlo. Non che non avrei potuto, ma non ho voluto. Non vale il mio tempo in questo momento. Forse un giorno, quando non avrò altro di meglio da fare, continuerò a leggerlo.
Sono arrivata a circa un terzo, forzandomi di proseguire per arrivare almeno alla prima scena di sesso, e infatti lì mi sono fermata.
Certo che, per un libro esplicitamente erotico, dover arrivare a un terzo prima di leggere la prima scena di sesso, ce ne vuole. Ci vuole un terzo di libro dove non si parla altro dei film mentali della protagonista. Orribile.

Non dirò molto, perché altri prima di me hanno detto di più e meglio. Però una lancia in suo favore la voglio spezzare. Non è malaccio. E' scritto benino. E' una porcata pazzesca, ma non è peggio di altre cose che vengono scritte, pubblicate, vendute e acquistate... e quanto meno questo non ha la pretesa di essere un capolavoro, al contrario di altre porcate che si trovano in libreria.

Ora veniamo al motivo recondito.
La verità è che cercavo un'ispirazione.
No. Non per la vita reale, che lì le cose stanno bene come sono, ma un'ispirazione per il racconto delle scene di sesso.
Perché per me scrivere di sesso è difficilissimo, sono molto più spedita negli squartamenti, nei dialoghi brillanti. Il sesso no, non mi riesce come dovrebbe, non riesco a essere coinvolgente. Volevo solo leggere come si fa a scrivere una scena hard.
Ovviamente è stata una delusione. Ste scene sono troppo esplicite (e inverosimili) per quel che serve a me. Ma quanto meno so come NON scrivere una scena di sesso.
Che poi...
Nel "Figlio di Kelium" la scena di sesso è protetta da una porta chiusa a chiave, e diversamente da così non riesco proprio a immaginarlo.
Nella "Figlia di Lilith" ce ne sono alcune, ma sempre molto intime e velate. L'ultima è davvero la più erotica che avrei mai potuto scrivere, eppure non risulta coinvolgente quanto vorrei.
Ma pazienza. Non sto mica qui a scrivere le "50 sfumature di Lilith".

(Ora, NON mi suggerite titoli di testi erotici del secolo scorso, tipo Emmanuelle, o Histoire d'O, ché ho capito che io, il sesso e i libri non triangoliamo per niente, nè in lettura nè in scrittura. Pazienza)

26/07/13

Prestare i libri

So di essere un caso raro, ma io non ho nessun problema a prestare i miei libri agli altri.
Ho superato la fase di gelosia possessiva nei confronti degli oggetti, e i libri , per quanto siano strumenti magici potentissimi, per me non sono altro che oggetti come tanti altri.
Da giovincella era gelosissima dei libri. Sottolineavo a matita le frasi che mi piacevano più e mai e poi mai avrei potuto condividere con altri questo mio segreto, quelle mie impressioni.
Sarà perché ormai non lo faccio più, ma sta di fatto che se qualcuno mi chiede un libro in prestito glielo do volentieri. Anzi, talvolta mi capita di offrirlo proprio io, nel caso in cui ne parliamo insieme. Che mi costa?
"Se vuoi te lo presto".

Però so di essere un caso raro.

25/07/13

Faccia da gioco

"E tu?" mi chiede saltellando l'animatore del lido che frequento "Ci vieni con me a fare il nostro gioco del pomeriggio?".
Lo guardo seria e mi indico il viso con un dito. "Guardami. Questa ti sembra la faccia di una che viene a fare il gioco del pomeriggio?".

La ragazza del miniclub si era appena venuta a prendere le bambine e io ne potevo approfittare per potermi, finalmente, allucertolare al sole per una mezz'ora, e secondo lui me ne andavo a fare il gioco del pomeriggio? Ma è pazzo?!

(Però è carino, e anche bravo. Ha una bellissima voce e un sorriso accattivante, anche se il contesto in cui lavora non gli consente il minimo spazio per i corteggiamenti reciproci, non è mica un villaggio turistico questo. Per fortuna.)

24/07/13

Tre volte all'alba

Ma quando la smette, Baricco, di scrivere?
E quando la smette, mio marito, di comprare i suoi libri?

23/07/13

La più strana delle cose che penso

Per vari motivi che non sto qui a scrivere, le mie prime due figlie sono venute al mondo in un particolare quadro psicologico materno.
Ho odiato tutti i nove mesi della gravidanza. Ho guardato con terrore al parto. Non mi sono mai scoraggiata, nè lasciata sopraffare dalle difficoltà iniziali di gestione del neonato, nè la prima volta, nè la seconda, quando c'era pure la gestione di una sorella maggiore.
Le ho accudite, cresciute, amate, accompagnato nella crescita con fiducia e rassegnazione, non mi sono mai lasciata prendere dal panico sapendo che quasiasi cosa facessero, nel bene e nel male, prima o poi sarebbe passata.
Alla fin fine ho AMATO il mio essere mamma, pur avendo detestato il viaggio per diventarlo.
Ho odiato essere incinta. Avrei preferito di gran lunga avere subito un neonato da crescere, e basta.

Ora è diverso. Ora è al contrario.
Ora ho una voglia pazzesca di gravidanza. Ho un desiderio sfrenato di quel viaggio, di quel cammino lento. Voglio tornare ad avere la nausea per giocare agli indovinelli di trovarne un rimedio, anche palliativo. Voglio tornare a sentire la tensione nel ventre. I doloretti, i crampi. Vorrei avere ancora qualcuno che mi si agita dentro, puntando da un lato e dall'altro, costringendomi a posizioni innaturali per dormire o riposare, e a fare una goccia di pipì ogni 10 minuti.
La curiosità di immaginare il viso del bambino, sceglierne il nome.
Voglia di coccolare la pancia e me stessa, come non ho fatto abbastanza in nessuna delle due volte precedenti. La prima perché avevo la strana idea di non volermi comportare da donna incinta, la seconda perché avevo più preoccupazione per rendere la cosa più soft possibile a Matilde per occuparmi di me stessa.
Vorrei partorire di nuovo. Sentire l'antico potere femminile affiorare nel mio corpo per mettere in movimento il processo del dare alla luce.

Ma un altro figlio no.
Non ce la farei.
Non lo sopporterei.
Un altro neonato da allattare, accudire, cambiargli il pannolino, occuparmi di lui, del bagnetto, dei pasti, dei vestiti. Cullarlo. Insegnargli a parlare, a camminare, a comportarsi bene.
No. Non ne ho le forze.

E' esattamente l'opposto di prima. Vorrei una gravidanza, ma non un bambino.
Per la serie, non siamo mai contenti.

22/07/13

Esprimi un desiderio

"Guarda! Una stella cadente! Mamma, dobbiamo esprimere un desiderio!"
"Va bene. Vai, Matilde, comincia tu"
"Allora... io desidero.... che non mi faccia più male l'espansore quando mastico! Ora tu!"
"Va bene.... dunque.... io desidero che a mia figlia Matilde non faccia più male l'espansore quando mastica, e nemmeno quando io do la carica alla vite, che il suo palato si allarghi correttamente e che non ci sia più bisogno di mettere altre cose.... Ora tu, Angelica, esprimi un desiderio...."
"Sì. Io vorrei, vorrei...... un cuoricino!"

17/07/13

L'espansore

E' stato come partorire di nuovo, ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Matilde ha messo un espansore per il palato.
Vi risparmio il dettaglio della tragedia, delle lacrime, del sangue, del dolore e della disperazione. Basti sapere che è stata una scena tremenda. Ma è andata, per fortuna.

Ora il problema sarà attivare la vite, due volte al giorno, senza fare casini, come invece è successo stamattina nello studio del dentista.

Che fatica...

15/07/13

L'albero delle melanzane

Ve l'avevo promesso ed ecco qua. Questa non è una pianta, è un albero vero e proprio!
Qui è immortalato poco prima della raccolta delle melanzane più grosse...
...queste!

La prima, di 550 grammi...

...la seconda solo 400.

Che dire? Le ho cucinate subito appena colte, arrostite e condite con sale, olio, aceto, aglio e origano. Una vera delizia! :-D

Tra un paio di settimane espianto la pianta di tenerumi che ha già concluso il suo ciclo vitale, mi sa, perché foglie e virgulti non ne fa più, e zucchine non ne ha fatte mai, e comincio a pianificare la coltivazione autunno-invernale! Sicuramente i broccoli! :-)

14/07/13

Che ve lo dico a fare?

Ho iscritto nuovamente "Buongiorno Luna" al concorso sul sito ilmiolibro.it.
L'anno scorso è stato un fallimento. Millemila romanzi in concorso che venivano selezionati ESCLUSIVAMENTE in base ai commenti e alle recensioni ricevute sul sito. Ovvio, mica si possono mettere a leggere un milione di libracci (ne ho letti alcuni pure io... devo dire che più della metà di ciò che è pubblicato sul quel sito è stato scritto da gente che non legge).
In base a questa scrematura di popolarità (o ricchezza di amici&parenti) ne sono stati selezionati 200, e solo allora la commissione ha cominciato a leggerli.

Orbene, visto che io - mi conoscete! - non sono famosa, spammatrice, frequentatrice di spazi sociali virtuali ecc... l'anno scorso non ho passato la prima selezione, perché a parte mio marito e qualche altro amico (anche di questo blog) nessun altro ha scritto commenti o recensioni. E mi sta bene, figuriamoci. Non ho mosso un muscolo per fare promozione, dunque non potevo certo pretendere nulla di più di ciò che ho avuto.
Infatti ero anche indecisa. Non credevo di iscriverlo anche quest'anno (per iscriverlo bisognava fare una riedizione del testo, probabilmente anche fittizia, perché così la "tassa d'iscrizione" nascosta sarebbe stata pagata con l'acquisto obbligatorio di almeno una copia per ogni edizione), però io la riedizione l'avevo fatta e anche piuttosto significativa, per cui alla fine ho ceduto.

Ora vengo al sodo.

Vi avviso che io per prima, da questo momento, comincerò a crearmi account fittizi e mettermi commenti e recensioni fittizie, perché stavolta VOGLIO che il romanzo venga letto. DEVO rientrare nei primi 200. Per forza.
Non vi chiedo di essere disonesti e seguire la mia condotta riprovevole.................................. ma se proprio volete farlo.............................................. ;-)

Se entro nei 200 festeggiamo, giuro! :-D

13/07/13

L'amico immaginario

di Matthew Dicks.
Uno dei libri più belli IN ASSOLUTO che abbia mai letto.
Emozionante, lieve, divertente, simpatico e riflessivo come solo l'amico immaginario di un bambino di 8 anni potrebbe essere. Quel modo tipicamente infantile di vedere la vita e spiegarsela, raccontata con gli occhi "immaginari", eppur reali, di un amico invisibile.

Non racconto altro, invito chiunque a leggerlo. Costa pure poco, 12 euro, che valgono per 10 volte i 20 e passa euro di un qualunque romanzo della Meyer, di D'Avenia, della Troisi, Baricco e compagnia bella.

(Non posso negare che da quando l'ho letto non riesco a fare a meno di "ascoltare" in modo diverso i discorsi "immaginari" di Angelica e Lemmy, la sua amica invisibile, bambina come lei, coi capelli rossi e fucsia, che ogni tanto insiste per guardare la tv anche se siamo in una fascia oraria e settimanale proibita)

12/07/13

Un chilo e trecento grammi

La mia raccolta di pomodorini di ieri pomeriggio.
E lunedì ne avevo raccolti 900 gr!

Niè, non si può capire quanta soddisfazione mi stia regalando il mio orto-sul-terrazzo quest'estate...
...e non vi ho ancora mostrato il mio "albero di melanzane! ;-)

10/07/13

La ballerina

E' stato massacrante.
Andare alle prove ogni giorno, durante tutto il mese di giugno.
Andare a provare sul palco, per almeno tre ore, tutti i pomeriggi della prima settimana di luglio.
Correre su e giù, tra la platea e gli spogliatoi, per aiutarla a cambiarsi d'abito, modificare l'acconciatura, ritoccare il trucco, incoraggiarla, per i pomeriggi-sere di sabato e domenica scorsi.

Però è stato meraviglioso.

Il primo saggio di danza di Matilde è andato benissimo. Lei è stata tranquilla, serena, posata, sicura di sé e non ha fatto nemmeno uno sbaglio.
Io, la mamma-della-ballerina, sono stata orgogliosa e fiera come poche altre volte in vita mia.
E' diverso dall'orgoglio per i risultati scolastici, per la mente viva, per la sua intelligenza.... Quello è un lavoro lento e costante che porta risultati in un tempo medio-lungo, pur alternando momenti d'eccellenza a momenti di cedimento.
Il saggio di danza, invece, è una performance di due ore che, se non va bene subito e alla prima occasione, non si può rimediare. E invece lei ce l'ha fatta, con una sicurezza e una padronanza che non credevo che potesse avere.
Sta crescendo da tutti i punti di vista. :'-)

05/07/13

Nativi digitali

Non è tanto il fatto che sappia usare il tablet meglio di me. Il touch-screen è un'idea molto elementare, che si trova nei livelli più bassi della percezione e del legame occhio-mano-effetto desiderato. Il mondo intero è touch-screen, se voglio una penna non devo fare altro che muovere la mano e prenderla.
Il difficile è stato, per noi degli anni 70-80, imparare ad armeggiare con tasti, joystick, mouse per ottenere l'effetto voluto, aprire un file, far saltare Super Mario, far salire la pagina e leggere il testo più in basso, passare alla fotografia successiva.

Ma quello che mi meraviglia non è nemmeno il fatto che Angelica sappia orientarsi tra gli schermi e le icone, senza nemmeno saper leggere.
Ciò che mi meraviglia è la sua capacità di sbloccare lo schermo tramite il pin numerico, che è costituito da 4 cifre, due delle quali ripetute. E se sbaglia la sequenza, è anche capace di cancellare e ripeterla.

02/07/13

Meraviglia...

...quando scopri che è stato attivato il miniclub al lido che frequenti, ed entrambe le tue figlie sono state intrattenute per un'ora intera da una simpatica signorina, mentre tu ti spaparanzavi al sole, godendoti un'ora "di mare" come non accadeva da secoli.

01/07/13

Vegetariana fuori casa

Sono già più di due anni che sono diventata vegetariana. Sono felice, sto bene, le analisi del sangue vanno a meraviglia e mi sento più in armonia con il mondo che mi circonda (questa armonia raggiungerà l'apice, immagino, quando riuscirò a realizzare il mio sogno di comprare un piccolo fazzoletto di terra, poco fuori la mia città, e coltivarlo come, quando e quanto mi piace).

In questi due anni ho fatto diverse esperienze, ho vissuto diverse reazioni da parte degli "altri".

La prima sorpresa positiva, devo ammettere, è stata mia madre che, a 15 anni di distanza dall'unica volta che avevo annunciato di voler diventare vegetariana, non ha reagito con il suo "Tu mangi quello che dico io", come fece allora, ma ha cambiato rapidamente e senza troppe lamentele i menù dei nostri pasti insieme. Non me l'aspettavo, sinceramente.

Altra considerazione che posso fare, riguarda le odiose e sconvenienti argomentazioni degli "onnivori" con cui mi sono ritrovata a tavola. Quando dico di essere vegetariana, partono tutti in quarta, difendendo ostinatamente il loro onnivorismo, sminuendo le mie motivazioni etiche, sparando frasi a ca##o del tipo "Ah dici che non mangi animali morti, ma perché le verdure cotte non sono morte pure quelle?". Si credono spiritosi. Ma dico io, ma chi vi chiede niente? Io non mi sogno nemmeno lontanamente di tentare l'evangelizzazione dei miei commensali, e non riesco a capire perché partano tutti con quella difesa arrogante e aggressiva senza che io dica loro nulla. Forse perché immaginano che una vegetariana a tavola sia una specie di rompico%ioni che sta tutto il tempo a criticare e inorridire per quello che passa nel piatto degli altri. Ma che me ne frega a me?? Ognuno si guardi il proprio e si mangi il suo, secondo i propri gusti e le proprie scelte. Se io non rompo il ca##o a voi, spiegatemi perché dovete romperlo voi a me.

Poi, la vera piaga, sono i ristoratori.
A meno di non andare in un ristorante esplicitamente vegetariano, quando annuncio al cameriere che io lo sono, lo metto inevitabilmente in crisi. E ora che gli do a mangiare a questa? Ovvio: verdure.
Perché se uno è vegetariano mangia solo verdure saltate in padella o insalata, in una botta di vita.
Ma chi l'ha detto???
Quando mio cugino ha saputo che ero diventata vegetariana, mi ha detto "Non mangi nè carne nè pesce? E allora che mangi?"
Tutto il resto, porca paletta! Nessuno delle persone che abbiano un minimo di dieta equilibrata mangia SOLO carne o pesce. Solo che non se ne rende conto.
Una zuppa di legumi, una frittata, un piatto di pasta col pesto, i tortellini ripieni ai funghi, la fonduta di formaggi, la parmigiana di melenzane, la pizza, l'insalata di patate e fagiolina, la quiche di verdure, la caponata, la pasta coi broccoli, il pane e panelle, il couscous di verdure, gli involtini di melenzane, i funghi ripieni, il risotto primavera... Questo per dire solo alcuni dei cibi NORMALI, di comune diffusione e consumazione, che non prevedono animali morti al loro interno, nè parti di essi. Piatti vegetariani.
Perché un ristoratore, quando dico di essere vegetariana, mi propone solo insalata e verdure grigliate?

Due giorni fa, a pranzo, il cameriere del ristorante, quando gli ho detto di essere vegetariana, mi ha guardato spaesato per qualche istante, poi ha avuto la prontezza di spirito per dire "Allora per lei una bella insalatona!".
"No" gli dico io "vorrei una pasta alla Norma, se è possibile". Che cavolo, siamo a Catania, voglio la Norma, no?
"Ah.... sì.... certo... la Norma. Mi scusi.... non sapevo che lei fosse vegetariana".
No, tesoro, tu non sapevi che i vegetariani mangiano anche cose che non siano insalata e verdure bollite.