Da un po' di giorni su Torino splende un bel sole. Peccato che, come ho già detto anni fa, il sole di Torino sia un "sole a led", ossia che illumina ma che non scalda.
Comunque, le giornate di sole mi mettono spesso di buonumore, soprattutto quando ho degli altri motivi per essere di buonumore.
Ho fatto una visita medica con alcuni esami annessi. Avrebbe dovuto essere una visita di controllo, tanto che la dovevo fare un anno fa, ma poi è scoppiato il covid e allora ho deciso di tenermi alla larga da medici e ospedali se non necessario. Ci avevo anche ripensato, poi, a fine estate, quando ci eravamo illusi che la situazione fosse sotto controllo, ma il quel periodo ero in fase dirompente per la ludoteca, per lo yoga... e andare a spendere soldi per un esame routinario mi sembrava un surplus rimandabile. Poi la paura.
La mattina del 6 gennaio mi sveglio, faccio per girarmi su un fianco e alzarmi dal letto quando con la mano mi sfioro il petto e sento chiaramente una cosa dura ed enorme sul lato esterno del seno sinistro. E quando dico "enorme" intendo dire davvero ENORME, al punto che non saprei dire se mi spaventava di più il fatto che si fosse generata in una sola notte oppure pensare di averla avuta già da qualche tempo e non essermene mai accorta. Tra l'altro il rigonfiamento si vedeva anche dall'esterno.
Vi risparmio i pensieri catastrofici, gli scenari apocalittici, le crisi di panico, il terrore del futuro ma anche del presente, tutti i ragionamenti di ordine giuridico per tutelare le ragazze ecc. Vi faccio ridere: ho pensato subito a una mia amica che ha avuto un tumore alle ovaie e che, parlandone, mi ha confessato che oltre la paura per sé e i suoi figli (allora poco più che adolescenti), il suo pensiero fisso era per i capelli che avrebbe perso. Io ho pensato a lei e mi sono detta "Ma che me ne frega dei capelli, ho mille altre situazioni ben più importanti per cui essere in apprensione".
Ho recuperato la ricetta datata novembre 2019 e ho prenotato mammografia, ecografia e visita senologica in un centro medico che, essendo privato, mi ha servito la mattina del 12, ossia dopo solo 2 giorni lavorativi. Dei soldi me ne sono sbattuta.
E' andata bene. La dottoressa che mi ha visitato è stata asciutta e precisa, come tutti i torinesi, ma ci ha tenuto a rassicurarmi subito. Non morirò, non ancora, non per questa volta. Si tratta di liquido. A quanto pare la struttura della mia ghiandola ha questa conformazione, al punto che ne ho anche tanti altri accumuli, più piccoli, ben distribuiti.
Come mai questo è diventato così enorme all'improvviso? Boh. Capita. E' una cosa che dipende dagli ormoni.
Cosa devo fare? Niente. Se diventa più grande, se da fastidio, se se ne ingrossano altri, posso tornare e lei me li aspira con la siringa (per la serie che nemmeno se fosse lei a pagare me lo farei!) e tornare a rifare gli esami tra un anno.
Oggi splende il sole ed è da due giorni che so che, presumibilmente, non morirò a breve. E' davvero una bellissima giornata di sole.
2 commenti:
Sono contenta che sia stato quasi un nulla il tuo problema, ora tocca a me vedere a che punto è la situazione di un ovaio! Andrò anche io in un centro privato qui a torino!!!
Buona giornata da una grigia Torino, pioverà???
Barbara
...appena letto e penso che si, è stata davvero una bellissima giornata! :*
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