16/08/25

A ferragosto io scrivo

Probabilmente è perché c'è una strana congiuntura astrale o forse è colpa della sinergia tra la proporzione tra dì e notte, la temperatura, il pensiero dell'imminente ritorno ai doveri di sempre (che siano scolastici o lavorativi, anche se questa cosa la avvertivo anche quando non studiavo già più e non lavoravo ancora, quindi propendo per una spiegazione "esterna" più che interna), sta di fatto che a ferragosto io scrivo.
Esattamente a ferragosto del 1996 ho iniziato a scrivere "Ballerina scalza".
Esattamente a ferragosto del 1998 ho iniziato a buttar giù la prima bozza di quella porcata colossale e incompiuta che sarebbe diventata "Buongiorno Luna". E tipicamente a ferragosto o giù di lì mi son messa a lavorare sulle tutte le sue millemila revisioni.
A volte ci penso.
Quanta fatica inutile, quanto accanimento, quanta ostinazione a scrivere e riscrivere una cosa che evidentemente non aveva nessuna ragione di esistere, ché altrimenti non sarebbero state necessarie tutte quelle revisioni e riscritture. Con lo stesso tempo e impegno ci scrivevo 5 romanzetti decenti, forse.

Vabbè, ma siccome - appunto - c'è probabilmente una forza magica che mi tiene in suo potere in quel giorno lì, io ieri - ferragosto - ho ripreso in mano un racconto che avevo iniziato qualche mese fa e che non ero ancora riuscita a terminare nonostante avessi già chiaro in testa cosa doveva succedere. Me ne frego dello spoiler, tanto vi vedo che ogni giorno siete all'incirca una ventina di lettori che chissà chi siete e - ma pure voi siete strani, eh - perché vi ostinate a continuare a leggere questi miei sproloqui, ma mi sto perdendo... Il racconto, dicevo.
In primavera mi ero fermata al momento in cui avrei dovuto costruire la morte accidentale di un bambino. Ok, lo so, è una cosa molto crudele, ma non sono sicura che sia quello il vero motivo per cui non sono riuscita a scriverla. E' che proprio tutto il progetto fa acqua da tutte le parti.
Non per niente il racconto era arrivato a 13 pagine (perché ad allungare il brodo con roba inutile io sono bravissima). L'ho tagliato bruttamente fino ad arrivare a 9. Troppe scene inutili, troppi discorsi inutili.
Però la scena del bambino non sono ancora riuscita a scriverla.

Questo progetto era una trilogia di racconti (due dei quali li ho già scritti e terminati) che dovevano diventare una specie di romanzetto breve perché tutti e tre i racconti sono legati tra loro. Ma niente da fare, non ci riesco ancora.

Il ferragosto mi scatena la scintilla della creatività letteraria, ma poi mi scontro con la mia incapacità.
Chissà che cos'è davvero che mi triggera così.

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