Io: "Sai cos'è un Round Robin?"
Lui: "Mmmmm.... un pettirosso che vola sempre in tondo...?"
Un Round Robin è una cosa piratesca. Richiama alla mente le scene delle battaglie sui mari, ammutinamenti, rombi di cannoni, il sale del mare negli occhi, e un brindisi alla vittoria con litri di rhum.
E il Cracken, lì sotto, che aspetta.
Si forma un gruppo di almeno 4 persone, ciascuna sceglie un tema e fornisce una tela. La spedisce alle altre tre che la ricameranno a turno, secondo il tema scelto.
Detto così sembra un'inutile perdita di tempo: se ti vuoi ricamare una cosa, fallo e basta, senza stare a scocciare altre persone.
Invece no. Invece per capire tutta la "magia" della cosa, bisogna immedesimarsi per un istante "nella tela". Che quando torna alla proprietaria, ha attraversato l'Italia in largo e lungo, passando per le mani di persone che forse la proprietaria non incontrerà mai. E insieme alla tela, viaggia anche un diario, dove ciascuna ricamatrice scrive ciò che vuole durante il periodo in cui la tela "dimora" presso di lei.
Partono insieme, un pezzo di stoffa e un quaderno, tornano "tesori" ricchi di un'esperienza che la loro padrona non farà forse mai, e gliela raccontano. La tela col ricamo, il diario con le parole.
Mi sono iscritta al mio primo Round Robin e non vedo l'ora che la magia cominci.
3 commenti:
Spettacolo.. bello vero..
che cosa figa...però credo che non mi scriverò mai...non sono un'amante del ricamo...
la magia di un RR ... ci sei dentro appieno!
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