Dice che le donne ricordano gli uomini che le hanno fatte ridere, mentre gli uomini ricordano le donne che li hanno fatti piangere.
Bene, allora sale almeno a 3 il numero degli uomini "slegati" da me che mi ricorderanno per sempre.
Ora, dico io, lo so bene che ho una personalità accogliente, che mette a proprio agio, che invita alla chiacchiera e alla confidenza. Non riuscirò mai a trovare il modo di evitare che gli altri mi riversino addosso le loro preoccupazioni, ansie, i loro dolori.
E non ho nemmeno pregiudizi sugli uomini "che piangono". Un uomo capace di piangere è un uomo che non ha paura di ammettere le proprie fragilità, un uomo capace di affidarsi agli altri, un uomo che non si sente in dovere di fingere, recitare, atteggiarsi.
Ma...
Cioè... Dico... Ma com'è che li trovo tutti io?!
(Quest'ultimo era un amico turbato dalla consapevolezza di non aver creato un rapporto sano con il figlio preadolescente. Che poi, sempre questioni di genitorialità mi vengono buttate addosso)
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