20/11/20

Origliare

 Il mio lavoro da casa è pressoché silenzioso. Sto al pc, scrivo email, creo grafiche, rispondo a qualche telefonata, leggo, studio, programmo le attività online, le lezioni di yoga, cerco informazioni utili e inutili, ma fondamentalmente sto in silenzio quasi sempre.

Gli altri, invece, vociano. Se non loro, gli interlocutori.
L'unica con le cuffie è Matilde, che non mi fa sentire cosa dicono i professori e i suoi compagni, ma la sento quando risponde alle interrogazioni sui promessi sposi.

Angelica è proprio en plein air, microfono ambientale e casse a palla per poter far sentire a tutto il palazzo quanto male leggono ancora alcuni suoi compagni in quinta elementare.

L'altro è il Compagno Rerun, rintanato in camera da letto nello spazio tra l'armadio e il balcone, con porta chiusa e auricolari. Non sappiamo a chi fa i cazziatoni, ma talvolta li fa in inglese.

Ed io in cucina, in un open space su cui affacciano tutte le porte chiuse degli altri, a lavorare, disperarmi, e rassicurare mia madre al telefono che no, non sto male, se parlo a bassa voce è solo per non disturbare gli altri.

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