Poi Matilde si è iscritta al liceo scientifico. Il primo anno è andato molto bene, il secondo è stato tragico. Ho rispolverato il mio latino per provare a darle una mano, ma alla fine ha scelto di cambiare scuola e passare al liceo linguistico dove il latino si fa solo per i primi due anni.
"Non avremo mai più a che fare con il latino", dicemmo insieme quando fu promossa per passare al terzo anno.
Poi lo scorso anno Angelica si è iscritta al liceo delle scienze umane, e a giugno è stata rimandata in latino.
Evidentemente lui ed io abbiamo ancora un conto in sospeso.
Eppure, come molte cose in età matura, sto scoprendo che mi piace e che mi affascina.
Sono sempre più convinta che la scuola sia la peggior nemica del piacere di imparare, perché ne ho solo ricordi orribili: sensazione di incapacità, fatica alla quale non sapevo dare un senso, tutto solo obbligatorio. Io a scuola ci sono andata solo per senso del dovere, e mai per la gioia di scoprire cose nuove; quella è venuta molto tempo dopo.
E niente, dopo 30 anni sono ancora qui a tradurre sed etiam.
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