"Matilde perché sei così triste?"
"Perché ho un'afta in bocca, Angelica, e la mamma mi ha detto che è meglio se non mangio cibi irritanti, tipo il cioccolato, per i prossimi giorni"
"Ah, allora fai proprio bene a essere triste"
"Già"
"Senti, sono indecisa..."
"Su che cosa?"
"Per solidarietà sto pensando che nemmeno io mangio cioccolato per qualche giorno, almeno fino a quando la mamma non dice che tu lo puoi mangiare di nuovo..."
"Oh, grazie Angelica, sei una sorellina dolcissima"
"Eh, però sto pensando, invece, che in questi giorni potrei mangiarne il doppio, così lo mangio anche per te. Non so proprio cosa scegliere, sono indecisa".
30/05/17
29/05/17
La sonnambula
Sto dormendo. Mi sveglio sentendo l'inconfondibile passo svelto di Angelica. Accende la luce della saletta d'ingresso. Corre.
Mi alzo e vado a vedere, immaginando di trovarla in bagno a vomitare o qualcosa del genere, invece non c'è. La luce della saletta è accesa ma non c'è nessuno in giro.
Guardo l'orologio: mezzanotte.
Vado nella stanzetta e trovo Matilde profondamente addormentata e Angelica nel suo letto, ma sveglia.
"Che c'è?" Le chiedo "Stai bene?"
"Sì"
"Come mai ti eri alzata?"
"Non lo so"
"Devi andare in bagno?"
"No. Anzi sì"
Si alza, va in bagno e fa duecento litri di pipì, per cui mi dico che probabilmente è stato questo che l'ha fatta svegliare e alzare, ma magari poi ancora presa dal sonno non ha capito niente e si era rimessa a letto.
Finito in bagno, la accompagno nella stanzetta, la faccio coricare, le do un altro bacio, spengo le luci e torno a letto anche io.
Dormo.
Mi sveglio. C'è qualcosa che mi infastidisce.
Dalle scale che collegano i due piani di casa mia proviene una luce molto forte, come se fossero le 8 del mattino. Guardo l'orologio. Le 2.
Mi alzo per vedere da dove arriva tutta quella luce. Lo studio è acceso. Salgo le scale immaginando di trovarvi Angelica sul divano, invece no, la luce è accesa ma non c'è nessuno.
Vado subito nella stanzetta a verificare che Angelica sia lì, ed in effetti è nel suo letto che dorme. Anche Matilde dorme.
Spengo di nuovo le luci e torno a dormire anche io, un po' preoccupata, a dire il vero, del fatto di non aver sentito i passi questa volta, ma rincuorata comunque del fatto che ho l'abitudine di chiudere a chiave la sera sia la porta di casa che la portafinestra della terrazza.
Ho una sonnambula per casa, quasi sicuramente è Angelica.
Questa mi mancava.
Mi alzo e vado a vedere, immaginando di trovarla in bagno a vomitare o qualcosa del genere, invece non c'è. La luce della saletta è accesa ma non c'è nessuno in giro.
Guardo l'orologio: mezzanotte.
Vado nella stanzetta e trovo Matilde profondamente addormentata e Angelica nel suo letto, ma sveglia.
"Che c'è?" Le chiedo "Stai bene?"
"Sì"
"Come mai ti eri alzata?"
"Non lo so"
"Devi andare in bagno?"
"No. Anzi sì"
Si alza, va in bagno e fa duecento litri di pipì, per cui mi dico che probabilmente è stato questo che l'ha fatta svegliare e alzare, ma magari poi ancora presa dal sonno non ha capito niente e si era rimessa a letto.
Finito in bagno, la accompagno nella stanzetta, la faccio coricare, le do un altro bacio, spengo le luci e torno a letto anche io.
Dormo.
Mi sveglio. C'è qualcosa che mi infastidisce.
Dalle scale che collegano i due piani di casa mia proviene una luce molto forte, come se fossero le 8 del mattino. Guardo l'orologio. Le 2.
Mi alzo per vedere da dove arriva tutta quella luce. Lo studio è acceso. Salgo le scale immaginando di trovarvi Angelica sul divano, invece no, la luce è accesa ma non c'è nessuno.
Vado subito nella stanzetta a verificare che Angelica sia lì, ed in effetti è nel suo letto che dorme. Anche Matilde dorme.
Spengo di nuovo le luci e torno a dormire anche io, un po' preoccupata, a dire il vero, del fatto di non aver sentito i passi questa volta, ma rincuorata comunque del fatto che ho l'abitudine di chiudere a chiave la sera sia la porta di casa che la portafinestra della terrazza.
Ho una sonnambula per casa, quasi sicuramente è Angelica.
Questa mi mancava.
26/05/17
Felicità
Felicità è tua figlia che, al laboratorio di panificazione, fa un panino a forma di cuore per te. ^_^
25/05/17
Un marchio, un'opportunità
Su due punti cruciali e fondamentali lavoreremo, con lo psicoterapeuta, nelle prossime settimane.
Il primo lo tengo per me, fino a che non l'avrò risolto. Perché è forte, intimo, doloroso. Un nervo scoperto in piena regola.
Il secondo punto consisterà nello sforzo di accettare l'idea che ciò che ho sempre vissuto come un marchio, una limitazione degradante, una caratteristica esclusiva e preclusiva della mia personalità, possa diventare un'opportunità professionale.
Elevare la dignità della mia naturale propensione all'accudimento, all'educazione e alla crescita dei bambini, in un mestiere.
Per anni e anni mi sono sentita come se l'unica cosa che sapessi fare era crescere bene le mie figlie.
Ecco. Metà del mio lavoro in terapia riguarderà proprio questo: io sono brava a crescere bambini. Non è certamente l'unica cosa che so o che posso fare (nonostante sembri quasi che io sia stata allevata con questo destino e, casualmente o inconsciamente, mi sia costruita una famiglia fondata su questa base. Tra l'altro assecondata e mai contraddetta neppure da mio marito, che forse la pensava pure in questo modo, oppure non gli è interessato spronarmi a dimostrare il contrario: non lo saprò mai). Non è l'unica cosa che so e che posso fare, dicevo, ma sicuramente è una cosa che faccio bene, e non solo con le figlie mie, ma anche con i figli degli altri.
È una mia competenza spendibilissima nel mercato del lavoro: il mondo è pieno di famiglie che hanno bisogno di aiuto e supporto coi bambini.
Fino a ieri era una croce che mi trascinavo, il segno del mio fallimento nella vita.
Da domani potrà essere il mio mestiere.
Devo solo impegnarmi a considerarlo non un ripiego, ma un lavoro che so svolgere con competenza e responsabilità.
...meno male che ci sarà lo psicoterapeuta a darmi supporto.
24/05/17
No pork
Quando Matilde mi chiese se potevamo ospitare noi la ragazzina vegetariana del gemellaggio, perché io di sicuro non mi sarei lasciata prendere dal panico per farle da mangiare, riferendomi che era stata una richiesta esplicita da parte degli insegnanti, mi ero detta che era un'esagerazione. Mi faceva piacere ospitare la ragazzina, l'ho considerata da subito una buona occasione per potenziare l'inglese di tutta la famiglia, nonché un'esperienza nuova, sicuramente divertente e indubbiamente positiva, ma non pensavo che davvero fosse la sua alimentazione ad aver spinto per l'abbinamento con mia figlia.
Poi ho partecipato alla riunione delle famiglie ospitanti ed ho assistito a scene isteriche di gente nel pallone per l'abbinamento con i ragazzini musulmani. All'inizio pensavo a una becera e ottusa discriminazione razziale e religiosa, e stavo quasi per esprimere a gran voce la mia indignazione, quando una matrona coi leggins leopardati ha esplicitato meglio il motivo delle sue remore.
"Mi scusassi, ma ccà c'è scritto no pork. Ma chi è stu pork? U maiale? E io chi cc'haiu a priparari i manciari a stu picciriddu?"
(Domando scusa. Mi trovo impreparata sul precetto di non consumare carne di maiale. Al momento temo proprio di non avere idee sul cibo da cucinare e somministrare al ragazzino)
Già si confondono col solo maiale (considerando che sono serenamente consentiti tutti gli altri animali viventi sul globo terracqueo). La professoressa aveva ragione: la vegetariana può essere accolta e ospitata solo da un suo simile, se non si vogliono rischiare scene di nevrosi collettive.
23/05/17
Donna del sud
Durante un colloquio di lavoro, come tata.
Mamma del nord: "Bene, quindi vedo che hai parecchia esperienza, e tra l'altro mi sembri una persona di indole calma e rassicurante"
Io: "Beh, sì grazie. In effetti credo di esserlo"
Mdn: "E, per curiosità, sai anche un po' cucinare?"
Io: "Sì. Per me seguo un'alimentazione vegetariana, ma non avrei nessun problema a toccare, cucinare e dar da mangiare la carne ai bambini"
"Bene, quindi sai anche cucinare... Ti vedo sorpresa per la domanda, ma non è una cosa scontata"
"Guarda, forse hai ragione, e da queste parti può non essere una cosa scontata... Ma tu considera che io sono una donna del sud, ed ho imparato a cucinare molto presto. Ho fatto la mia prima caponata di melanzane decisamente prima di aver baciato il mio primo fidanzato!"
E accidenti se non è vero! :-D
(Precoce in certe cose, tardiva in altre, lo ammetto)
22/05/17
Ma chi era mai questo Gianni Morandi
"Mamma, sai, è uscito il nuovo singolo di Rovazzi"
"Chi?"
"Rovazzi! Quello di Andiamo a comandare e Il ca che me ne frega"
"Aaaah. Bene. Interessante. Sono contenta per lui"
"Però nel video c'è anche Gianni Morandi, e partecipa come persona che è impossibile odiare"
"Ah, sì?"
"Sì, guarda"
Segue visione del video ufficiale della canzone "Mi fa volare".
"Hai visto? Tu lo conosci questo Gianni Morandi? Di sicuro non è uno youtuber, perché non lo avevo mai sentito nominare"
"Sì, lo conosco, e in effetti la sua partecipazione a questo video è l'ennesima conferma di quanto sia un signore".
"Chi?"
"Rovazzi! Quello di Andiamo a comandare e Il ca che me ne frega"
"Aaaah. Bene. Interessante. Sono contenta per lui"
"Però nel video c'è anche Gianni Morandi, e partecipa come persona che è impossibile odiare"
"Ah, sì?"
"Sì, guarda"
Segue visione del video ufficiale della canzone "Mi fa volare".
"Hai visto? Tu lo conosci questo Gianni Morandi? Di sicuro non è uno youtuber, perché non lo avevo mai sentito nominare"
"Sì, lo conosco, e in effetti la sua partecipazione a questo video è l'ennesima conferma di quanto sia un signore".
19/05/17
Incrocio le dita e vado avanti
La casa e il lavoro.
Oggi, per me, è stata una giornata intensa, dove mi sono impegnata, letteralmente, e messa in gioco per il raggiungimento di questi due obiettivi.
Trovare una casa e un lavoro in un'altra città.
Per la prima, ho fatto il grande passo; per il secondo, ho seminato copiosamente ed ho anche avuto i primi positivi riscontri.
Forse ci sono speranze. Forse non tutto è perduto. Forse non è la peggiore idea che io abbia mai avuto.
Oggi, per me, è stata una giornata intensa, dove mi sono impegnata, letteralmente, e messa in gioco per il raggiungimento di questi due obiettivi.
Trovare una casa e un lavoro in un'altra città.
Per la prima, ho fatto il grande passo; per il secondo, ho seminato copiosamente ed ho anche avuto i primi positivi riscontri.
Forse ci sono speranze. Forse non tutto è perduto. Forse non è la peggiore idea che io abbia mai avuto.
18/05/17
Non è mai troppo tardi
Non è mai troppo tardi per imparare qualcosa di nuovo, sperimentare nuove esperienze, osare ciò che non si è mai fatto prima.
Non è mai troppo tardi per prendere un aereo in direzione di una città che ormai si conosce bene e decidere di mettersi alla prova, relazionandosi con l'ambiente sotto un diverso punto di vista.
Non è mai troppo tardi per azzardarsi a prendere un'auto a noleggio e guidare. Guidare lì dove ci si è sempre, e con padronanza, mossi coi mezzi pubblici.
Non è mai troppo tardi per guidare un'auto sconosciuta su strade sconosciute.
"Ehm... Scusi, signore dell'autonoleggio. Mi perdoni se le sembrerò imbranata, ma... La macchina si apre con questo apparecchietto che funge da chiave, ma... La chiave vera non c'è. Insomma, la macchina si è aperta, ma io non so come metterla in moto..."
Non è mai troppo tardi per scoprire che le macchine nuove le fanno con l'accensione a pulsante, senza chiave.
Io la mia Panda la metto in moto girando la manovella davanti al cofano :-D
Non è mai troppo tardi per prendere un aereo in direzione di una città che ormai si conosce bene e decidere di mettersi alla prova, relazionandosi con l'ambiente sotto un diverso punto di vista.
Non è mai troppo tardi per azzardarsi a prendere un'auto a noleggio e guidare. Guidare lì dove ci si è sempre, e con padronanza, mossi coi mezzi pubblici.
Non è mai troppo tardi per guidare un'auto sconosciuta su strade sconosciute.
"Ehm... Scusi, signore dell'autonoleggio. Mi perdoni se le sembrerò imbranata, ma... La macchina si apre con questo apparecchietto che funge da chiave, ma... La chiave vera non c'è. Insomma, la macchina si è aperta, ma io non so come metterla in moto..."
Non è mai troppo tardi per scoprire che le macchine nuove le fanno con l'accensione a pulsante, senza chiave.
Io la mia Panda la metto in moto girando la manovella davanti al cofano :-D
17/05/17
Honoris causa
Ma se trascorro 12 ore consecutive della mia vita (13.30-01.30 con brevi interruzioni per i pasti) a leggere, rileggere, correggere, riformulare e impaginare la tesi di specializzazione della mia carissima amica psicologa, diventando anche io esperta dell'approccio psicoterapeutico della Gestalt nel supporto di pazienti con sindromi da dolore cronico, non dico la specializzazione, ma quanto meno una laurea honoris causa me la merito?
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