13/08/12

Antony

La Signora M. è un'istituzione della strada dove abito. Se fosse un condominio sarebbe la portinaia e l'amministratrice di condominio insieme. Se fosse una scuola sarebbe contemporaneamente la bidella e la dirigente. Nessuno lo dice, ma tutti lo sanno. E' lei che comanda qui. Lei che, abitando a piano terra, sa e controlla ogni movimento nella strada, conosce tutti quelli che vi abitano e tutti quelli che vi passano soltanto. Lei che, rimasta vedova relativamente presto, ha cresciuto figli, nipoti, figli dei figli e figli dei nipoti con la dolcezza di una nonnina e il rigore di un sergente.
Solo una piccola macchia sporcava il suo senso di serenità e compiutezza nella vita: il fatto che suo figlio, l'unico figlio maschio, portatore e tramandatore del cognome di famiglia, non avesse figli. Aveva una moglie brava, gentile, educata e laboriosa, ma non figli. Eppure la nuora li desiderava con tutte le sue forze, aveva provato e riprovato con diversi metodi e facendosi aiutare da vari medici, dottori, terapeuti, stregoni e quant'altro.
La nuora diceva sempre: "Vorrei avere un figlio che somigli tutto al suo papà".
Perché il figlio della Signora M., a detta di sua madre e di sua moglie, è davvero bello. E' alto, magro ma muscoloso, biondo e ricciolino, con gli occhi chiari, di quel verde-azzurro color del mare calmo, che ricorda al mio popolo di essere un miscuglio sempre vivo di razze ed etnie.
Dalla descrizione che me ne faceva sua madre, quest'uomo lo immaginavo una specie di Antony, però più maturo.
Antony redivivo, Antony che non era morto, che non aveva avuto l'incidente, che quel giorno a cavallo non c'era andato perché aveva il raffreddore.

Poi l'ho conosciuto.

Alto è alto. E' anche riccio e biondo. Magro ma muscoloso. Ha anche gli occhi chiari.
Ma bello no. Proprio no. Proprio per niente. Ma nemmeno da lontano. Inoltre, invece di suonare la cornamusa, sbraita con un vocione gutturale, in un dialetto nemmeno molto comprensibile. Ecco. Antony il troglodita, più che il principe della collina.

L'epilogo della storia è ancora peggio. La nuora muore, di non so che malattia, lasciando un giovane e ancora appetibile (!) Antony. Lui si risposa e finalmente riesce a coronare il sogno suo, di sua madre, della sua defunta moglie e di quella attuale: un figlio, maschio, e in tutto e per tutto simile a lui. Anche nell'essenza da piccolo troglodita.

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