04/06/10

Mi prende in giro

Woodstock mi prende in giro, ormai è assodato.
Me l'immagino, dentro il suo nido semibuio, tiepido e morbido, a sghignazzare di me e delle emozioni che percepisce attraverso il mio sangue, il *nostro* sangue.

Ha iniziato presto a farmi temere di voler nascere anzitempo e ora se la ride. Se la ride perché sa, *sente* che io mi sento presa alla sprovvista, mi sembra che mi stiano cambiando le carte in mano a metà del gioco.
Sta in basso, al punto che talvolta temo che mi spunti all'improvviso una manina tra le gambe a farmi ciao. Spinge. Punta i piedi alle costole e cerca di allungarsi, per farmi temere una rottura delle acque o - peggio ancora - un piede che mi sfonda la parete addominale e mi da un calcio dritto in faccia.
Passo giornate con un discreto numero di contrazioni dolorose... irregolari, per carità, ma che mi illudono che qualcosa si stia muovendo, poi il giorno dopo nulla, calma piatta totale.

Gioca con me e con la mia ansia.
Quando nascerà chiederò di poter essere io personalmente a dargli la prima sonora sculacciata della sua vita. Oh.

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