09/08/16

Pedalare sotto la pioggia

Esci di casa che c'è il sole.
Dopo circa 3 km di pedalate inizia a piovigginare. Poco. Pensi che è solo acqua, che durerà poco, e che così ti mantieni fresca.
A 4 km da casa smette. Continui bella allegra e ottimista.
A 6 km da casa ricomincia, più insistente. Sommato alla tua velocità, l'impatto delle gocce sulla pelle nuda delle tue braccia ti fa immaginare che sia grandine.
A 6,5 km smette. Continui.
A 7,5 km da casa comincia il diluvio universale, improvviso e inesorabile. Non ha alcuna pietà di te che ti trovi a quasi 8 km da casa, lungo la statale, dove persino le ville hanno gli accessi solo coi cancelli e non c'è una tettoia da nessuna parte.
A 8,3 km da casa c'è un grande slargo dove ti fermi solo perché piove tanto da impedirti di tenere gli occhi aperti. Non c'è riparo. Sei bagnata fino all'inverosimile e senti il cuscinetto d'acqua dentro le scarpe. Ti senti ridicola, ma lo fai. Prendi dallo zainetto il giubbino impermeabile e lo indossi, soprattutto per riparare lo zaino che contiene alcune apparecchiature elettroniche non non amerebbero trovarsi a galleggiarvisi dentro, tipo il telefonino, la batteria esterna, il lettore mp3.
Dopo circa 9 minuti di pioggia torrenziale che ti godi fino all'ultima goccia, smette. Ci pensi qualche secondo. Ti togli il giubbino, ché fa comunque un caldo d'agosto, e invece di tornare a casa prosegui ancora un po' lungo il tragitto che ti eri prefissata, ché tanto ti asciugheresti ugualmente tutta la pioggia addosso prima di arrivare a casa.
A 10 km da casa fai inversione e torni, anche se la tua meta iniziale era ancora 5 km oltre. Durante il ritorno c'è un sole sbruffone che non ti da il tempo di asciugarti la pioggia di dosso che già ti fa nuovamente inzuppare di sudore.
Quando arrivi a casa ti sembra incredibile aver attraversato tutta la gamma meteorologica in meno di 2 ore.

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