03/02/18

Conti senza l'oste, ossia fare programmi senza considerare i figli

Lavoro con bambini 10 ore e 30 minuti al giorno, il lunedì, il martedì e il mercoledì.
Il giovedì faccio la spesa e le pulizie, pianifico, preparo e - se serve - surgelo le colazioni, i pranzi e le cene per la settimana successiva, nel pomeriggio lascio che le mie figlie invitino le amiche a casa.
Il sabato e la domenica se ne vanno tra compiti e attività familiari, uscite, passeggiate, eventi, mostre ecc. insieme alle ragazze.

Il venerdì è mio. Il venerdì è solo mio.
Il massimo che devo fare è accompagnare Angelica a scuola, alle 8.30 e andarla a riprendere alle 16.30.
In mezzo può esserci un mondo, un universo intero fatto di passeggiate in solitaria per le strade dello shopping torinese, o l'intera mattinata passata seduta sul letto a fissare il muro vuoto di fronte.
Il venerdì è mio, non si tocca.

E a maggior ragione quando coincide con un rarissimo giorno di ferie dell'Amico Nerd.

Fantasticheria: accompagno Angelica, tornando a casa passo rapidamente al supermercato a comprare lo zucchero che ieri ho dimenticato, mi assicuro che l'Amico Nerd sia sveglio, lucido e vestito, e gli propongo di fare cose da adulti: mi faccio portare a fare colazione in un bel bar e mi concedo un dolce, uno di quelli buonissimi che mi fanno schizzare la glicemia a tremila, ce ne stiamo lì, rilassati, seduti al tavolo a chiacchierare di cose adulte, senza preoccuparmi che qualcuno possa versarsi la cioccolata addosso, poi ci facciamo una passeggiata da adulti per le strade commerciali del nostro quartiere, soffermandoci sulle vetrine in maniera da adulti, senza tenere d'occhio chi va avanti, si annoia o si sofferma a guardare i pigiami da unicorno, dopo entriamo in una libreria guardando con calma i titoli che ci interessano, restando tutto il tempo che vogliamo nel reparto dei libri da adulti, senza avere sempre gli occhi su dove sono le ragazze e finendo sempre per farci anche noi una cultura sui libri del battello a vapore, infine torniamo a casa, prepariamo il pranzo, aspettiamo che Matilde torni da scuola, e basta. Un venerdì non solo mio, ma anche nostro. Un venerdì da adulti.

Realtà: sms all'Amico Nerd alle 7.45: "Angelica si è svegliata con la febbre".

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