Stasera è un mese esatto dalla prima sera che trascorro da sola (con le bambine) in questa casa.
Se mi guardo indietro penso che mai nessun febbraio mi è sembrato tanto lungo. Se provo a guardare avanti mi vengono le vertigini alla sola idea di quel che potrà essere.
A distanza di un solo mese, il primo mese, tuttavia posso già fare alcune considerazioni sulla situazione in generale.
La separazione è uno status strano. Quando il tutto era ancora solo nell'aria, un caro amico mi disse "Quante persone conosci che sono separate?", io gli risposi che me ne venivano in mente 3 o 4 coppie al massimo e lui, ridendo, ribattè: "Aspetta e vedrai".
Da quando ho iniziato a dare la notizia, la risposta più frequente che ho ricevuto è stata "Pure tu?!". A quanto pare chiunque ha tra le sue conoscenze una coppia che si è recentemente separata. Qualcuno mi ha persino confidato di trovarsi già alla seconda unione. Alcuni mi hanno confessato di pensarci pure loro da diverso tempo. Qualcuno ha persino già tra le mani "un'alternativa".
Il mio amico aveva ragione: è come con le lumache quando piove. Vengono tutte fuori, una ad una.
La separazione è uno status strano. Mi capita di avere la sensazione che la donna separata faccia drizzare le antenne di più della ragazza giovane e single. Forse perché la ragazza giovane e single ti incastra facilmente con pretese di storie serie, matrimoni, sogni di maternità ecc, mentre la donna separata su quel fronte ha già abbondantemente dato (e magari non vuole nemmeno sentirne più parlare per anni e anni), dunque diventa, paradossalmente, più appetibile.
Cioè: non posso pensare che invecchiando io sia migliorata. E quando mi capita di dire a qualcuno (maschio) che mi sono da poco separata, noto in lui un'espressione che non ho mai notato in nessun maschio al quale spiegavo di essere single, a 20 anni. E a 20 anni le tette ce le avevo ancora e belle sode.
La separazione è uno status strano. Inizi col barricarti in casa e svegliarti ad ogni minimo sospiro ti giunga dalla casa accanto o dalla strada, e finisci, dopo un mese, ad andartene a dormire lasciando le finestre un po' aperte, così la cucina arieggia durante la notte.
La separazione è uno status strano. Ti ritrovi a chattare col tuo futuro ex marito, magari anche scherzando e giocando con quelle stesse battute che vi hanno fatto innamorare anni prima e vi hanno tenuti uniti fino al crollo definitivo e improvviso, e ti rendi conto che da quando siete separati parlate e comunicate almeno il triplo di quando vivevate nella stessa casa.
Forse certe relazioni hanno bisogno di viaggiare solo attraverso certi canali. E allora non dirò mai che mi pento di averlo sposato, perché altrimenti non avrei mai avuto nella mia vita le mie due figlie che sono il bene più prezioso che potrò mai avere in tutta la mia esistenza, ma di sicuro è stata la convivenza il nostro problema, lo svegliarsi accanto tutte le mattine e il condividere gli stessi spazi negli stessi tempi.
Non potremo mai essere amici, dopo tutto quel che è stato.
Non potremo mai più essere una coppia, dopo tutto quel che è stato.
Ma resteremo legati per sempre, dalle nostre figlie, ma anche da quell'affinità intellettiva che ci ha uniti 11 anni fa e continuerà a farlo tra altri 11, 20, 50 anni. Ciò che ha salvato la nostra unione fino al crollo.
La separazione è uno status strano. Fa riflettere su tante di quelle cose presenti passate e future, che viene il mal di testa.
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