Alle 11.30 le bambine escono di casa insieme al loro papà che è venuto a prenderle. Le riporterà alle 17, più o meno.
Più di 5 ore di beata solitudine.
Decido: è il momento di darsi una mossa. Prendo quella vecchia gonna che mi sta larga e ci faccio una bella borsa in velluto a fantasia, ideale in quelti ultimi sgoccioli d'inverno.
Prendo, faccio, taglio, imbastisco, preparo, cucio.
Ecco. Cucio.
Cucio solo fino a quando non succede la tragedia.
In un punto un po' spesso (lo ammetto), l'ago si fracassa letteralmente in 3 parti, con un boato tremendo e uno strano aumento della luminosità della lampadina.
Sostituisco l'ago e dopo un secondo mi si piega pure questo (ma che è, acciaio?!) e la lampadina si brucia.
Ri-sostituisco l'ago, rassegnata a finire il lavoro aiutandomi con la luce della lampada da tavolo, ma qui la catastrofe: il filo superiore non aggancia il filo inferiore. Salta i punti, non tutti, ma buona parte.
Cosa sia successo non lo so.
L'unica cosa che so è che volevo fare una cosa per me, UNA! ed è stata una rovina.
La settimana prossima ci devo mettere in conto pure questa.
(Siccome ho capito che ormai le macchine da cucire le fanno non con la garanzia ma con la data di scadenza, credo che da questo momento in poi, specie se all'assistenza mi chiederanno più di 50 euro, mi compro la macchina giocattolo dell'ikea da 80 euro e poi la sostituisco io, deliberatamente, ogni 2 anni, così risparmio soldi, fatica e arrabbiature)
1 commento:
La mia insegnante del corso di cucito, infatti, fa così: macchina dell'Ikea che sostituisce ogni due anni circa.
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