La mia psicologa ha definito la mia personalità come la tipologia "amazzone".
La mia famiglia al femminile è il mio regno, ed io lo difendo strenuamente, dopo aver tanto faticato per costruirlo.
La questione, poi, è sempre la solita: quanto peso ha, davvero, per me la conseguenza di questo mio essere? Ossia, quanto sono disposta a sbattere la testa al muro fino a farla cambiare, rispetto a quanto posso limitarmi a prendere atto del motivo principale della mia infelicità nelle relazioni con gli uomini? (Che poi, bisogna rendergliene merito, Gandalf lo aveva già detto secoli fa e senza che fosse necessario pagarlo).
Sono in terapia da 10 mesi ed è vero che sembra che gli argomenti che saltano fuori siano sempre gli stessi, però sono io che non sono sempre la stessa. Sei mesi fa, ad esempio, ero Lady Oscar; oggi sono Ippolita.
Non vedo l'ora di diventare la professoressa Mc Gonagall.
Nessun commento:
Posta un commento