di Dacia Maraini
Avevo visto il film, vent'anni fa, quando uscì al cinema e ci portarono con la scuola.
(Rapido calcolo: non vent'anni, bensì ventidue).
Del film ricordo tre scene: l'impiccagione, la gelosia violenta della sguattera e l'urlo silenzioso della protagonista allo specchio.
Non amo molto la Maraini, ma devo ammettere che "Marianna Ucrìa" è davvero un capolavoro letterario. Ha un linguaggio preciso, ma mai pedante, un tono narrativo evocativo, ma mai stucchevole, ed è il frutto di una ricostruzione storica così attenta e verosimile, che solo perché io ci sono nata e cresciuta in quei luoghi riesco a coglierne gli aspetti inventati. Per il resto è un'immagine che riporta con accuratezza gli ambienti e la società settecentesca tra Palermo e Bagheria.
È stato un bellissimo viaggio nei miei luoghi. Mi piacerebbe che tra un paio d'anni Matilde lo leggesse.
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