04/04/19

Deve raffinare la tecnica

La vedo sgattaiolare fuori dal bagno con fare sospetto. La seguo in camera. Guarda fuori dalla finestra.
"Matilde? Tutto bene?"
Lei continua ad avere quell'atteggiamento schivo.
"Si, mamma, tutto bene"
"Non è vero, non stai bene... Che ti succede?"
"Non ho niente"
La raggiungo. Non mi guarda. Guardo fuori anche io e non scorgo nulla di particolarmente interessante.
"Non è possibile. Che guardi? Perché stai qui a guardare fuori?"
"Volevo guardare fuori. Non posso?"
"Perché stai piangendo? È successo qualcosa?"
Finalmente mi guarda.
"Io non sto piangendo"
"Hai litigato con qualcuno? Che cosa è successo? Perché non mi vuoi raccontare le cose?"
"Mamma non è successo niente! Io non sto piangendo!"
"E allora perché stai qui a guardare fuori?"
"Ma perché, non posso guardare fuori adesso?"

La guardo. Il discorso del pianto l'ho tirato fuori apposta per provocarla. So perfettamente cosa c'è.

"Quindi non è successo niente?"
"No"
"Non stai piangendo?"
"No"
"Allora sei uscita dal bagno saltellando e ti sei nascosta in camera cercando di non farmi vedere la tua parte anteriore del corpo soltanto perché speravi che io non mi accorgessi che eri uscita dal bagno tenendo il telefonino in mano?"
"..."
"..."
"Sì".

Non so se, semplicemente, ero io più scaltra a 13 anni, oppure se davvero lei non è ancora riuscita a ingegnarsi per farmela sotto il naso senza che io, puntualmente, la sgami.

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