di Giuseppe Culicchia.
Non ho mai letto nulla di Culicchia, nonostante mi abbia spesso incuriosito. Mi sono ritrovata con l'audiolibro tra le nuove uscite audible e me lo sono ascoltato.
È uno stile strano, con toni abbacchiati, e vabbè che l'argomento è triste e angosciante. Non so, non posso dire che mi abbia particolarmente affascinato, ma non mi è nemmeno dispiaciuto. Poi c'è tutto quel meraviglioso ricordo evocativo di Palermo che, ormai si sa, ha un mordente pure eccessivo su di me.
Ottimi, seppur laceranti, spunti di riflessione sulla genitorialità, sulla coppia, sulla gestione della genitorialità all'interno della coppia e quando la coppia si separa che mi hanno risuonato abbastanza, nel bene e nel male, ma più di tutto, alla fine, ciò che questo libro mi ha lasciato addosso è la voglia incontenibile di ascoltare la registrazione integrale della sinfonia numero 9 di Beethoven, suonata dai Berliner Philharmoniker e diretta dal maestro Furtwangler in occasione del compleanno di Hitler, nel 1942.
Devo trovarla.
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